La Tuscia ci regala ancora sorprese. Nella necropoli etrusca di Vulci, in provincia di Viterbo, è stata scoperta la tomba di una donna risalente all’VIII secolo a.C, rinvenuta nella stessa zona dove pochi mesi fa era stata riportata alla luce la Tomba dello Scarabeo Dorato, famosa per gli amuleti e i meravigliosi gioielli rinvenuti. Gli scavi sono stati portati avanti dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Roma, Provincia di Viterbo e l’Etruria Meridionale, grazie al contributo della Fondazione Vulci e il Comune di Montalto di Castro.
Le ricerche si erano indirizzate a nord della Tomba dello Scarabeo Dorato, dove sono state individuate 25 sepolture, alcune del VIII secolo a.C. altre di epoca romana repubblicana, diverse intatte altre già saccheggiate in passato. E’ stata in questo modo scoperta la tomba di una donna probabilmente parente della principessa rinvenuta nel suddetto sepolcro. La tomba è in buono stato di conservazione, protetta da una lastra in calcare bianco. All’interno, oltre un’urna cineraria contenente le ceneri e 12 vasi dipinti a motivi geometrici, sono state trovate 5 fibule in bronzo a navicella, che probabilmente facevano parte di una veste. Interessante ancora è il ritrovamento di una fuseruola all’interno del sepolcro: questo particolare oggetto, un disco con un foro centrale, suggerisce che la donna fosse in vita una tessitrice.
Il Soprintendente Alfonsina Russo ha spiegato il valore del ritrovamento, oltre alla necessità di continuare le ricerche: “Ci troviamo di fronte ad un’eccezionale scoperta come già dimostrano questi primi interessantissimi rinvenimenti, che ci consentirà finalmente di capire lo sviluppo topografico e strutturale della necropoli settentrionale vulcente, sciogliendo finalmente anche i numerosi dubbi che accompagnano i contesti funerari di questo periodo, spesso isolati o decontestualizzati”. Gli scavi a Vulci continueranno e sicuramente questo ritrovamento non sarà l’ultimo.
Francesco Consiglio
