Alberto Burri: la materia al centro. Dal 24 settembre 2016 in mostra a Città di Castello

Nell’ambito della rassegna di eventi per celebrare i cent’anni dalla nascita di Alberto Burri, la Città di Castello, suo luogo natale, dal prossimo 24 settembre 2016 ospita una mostra dedicata all’artista italiano, intitolata Alberto Burri: lo Spazio di Materia – tra Europa e U.S.A. L’esposizione, che sarà allestita presso gli Ex Seccatoi del Tabacco, intende dar conto del ruolo di innovatore di Burri, attivo durante il periodo del secondo dopoguerra del Novecento.

Il progetto, a cura di Bruno Corà, pone al centro un nucleo di venti lavori, tra catrami, muffe, sacchi, gobbi, legni, combustioni, ferri, plastiche, cellotex e cretti. L’itinerario così composito illustra le tappe dell’attività artistica di Burri, iniziata dopo la laurea in medicina, all’epoca del suo arruolamento alle armi nei primi anni del secondo conflitto mondiale. Fatto prigioniero, Burri scopre il proprio interesse per la pittura, prediligendo da subito un approccio materico in fase di realizzazione, che sviluppa ponendo ad oggetto per le sue opere diversi elementi inconsueti.

Ne dà prova, in primo luogo, la serie dei Gobbi, la cui deformazione sulla superficie dipinta è spia della volontà dell’artista di allontanarsi dalla pittura tradizionale. In mostra, a Città di Castello seguono poi le serie dei Sacchi, delle Muffe, delle Combustioni, dei Ferri e dei Legni, risalenti agli anni Cinquanta del Novecento, emblemi della capacità di Burri di piegare la materia alle personali esigenze espressive. Questa assume in Burri un ulteriore intento: portare alla luce i segni della violenza, come nel caso dei Sacchi lacerati, dove il colore rosso richiama ad una ferita. L’artista si rivela abile anche nel trattare i materiali più complessi, ad esempio con le Plastiche, che, in vista dell’esecuzione di opere lacerate, implicano la capacità di dominare un elemento artificiale tramite fiamma ossidrica. Ed ancora, la produzione dei Cretti, datata anni Settanta, propone la frattura dell’unità della materia, motivo costante per tutti i pezzi della serie.dddd

Inoltre, l’evento espositivo apre ad un’analisi delle tendenze espressive vicine al linguaggio tra Europa e Stati Uniti, offrendo una rassegna di lavori di maestri dell’arte del XX e XXI secolo. L’elenco comprende: Fautrier, Pollock, Hartung, De Kooning, Matta, Nicholson, Tàpies, Rauschenberg, Twombly, Johns, Fontana, Manzoni, Castellani, Klein, Rotella, Christo, Tinguely, Morris, Beuys, Kounellis, Calzolari, Pistoletto, Pascali, LeWitt, Mirò.

L’ampia retrospettiva su Burri si terrà nel comune umbro fino al prossimo 6 gennaio 2017. Per tutte le info dettagliate: www.fondazioneburri.org.

Clara Agostini

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