Una maratona dedicata a Bela Bartók: un’occasione unica per ascoltare consecutivamente i sei Quartetti di uno dei maggiori compositori del Novecento

Un’altra imperdibile proposta della IUC: i sei Quartetti di Bela Bartók eseguiti dal Quartetto Kelemen, all’Aula Magna della Sapienza sabato 4 febbraio, con inizio alle 16.30 e fine prima delle 20.00.

Questa “Maratona Bartók” sarà un’occasione preziosa per fare una full immersion nel ciclo quartettistico più importante del ventesimo secolo, paragonato spesso a quello di Beethoven, a cui effettivamente Bartók fa riferimento, riprendendo indicazioni e spunti suggeritigli proprio dagli ultimi Quartetti beethoveniani. I sei Quartetti del compositore ungherese saranno eseguiti due a due, separati da due intervalli per concedere ai musicisti il necessario riposo.

Il giorno precedente, venerdì 3 febbraio alle 18.30, si svolgerà un incontro con i membri del Quartetto e i musicologi Antonio Rostagno e Daniele Mastrangelo, presso l’Accademia d’Ungheria in palazzo Falconieri, via Giulia 1.

Fondato nel 2010, il Quartetto Kelemen prosegue la gloriosa tradizione magiara nel campo della più classica tra le formazioni cameristiche, il quartetto d’archi. Vincitore ex aequo nel 2011 del primo premio al Concorso Internazionale di Musica di Pechino e al Concorso Internazionale per Quartetto d’Archi “Sandor Vegh” di Budapest, si è affermato definitivamente vincendo il primo premio assoluto del prestigioso e ambìto Premio “Borciani” di Reggio Emilianel 2014. Con le sue tournée in Europa, America, Asia e Australia si è rapidamente guadagnato la fama di uno tra i più emozionanti gruppi di musica da camera del mondo.

I suoi membri suonano su preziosi strumenti d’epoca: il primo violino Barnabas Kelemen su un Guarneri del Gesú del 1742 denominato “ex-Dénes Kovács”, il secondo violino Katalin Kokas su un Testore del 1698 (entrambi questi strumenti sono stati generosamente concessi in prestito dallo stato ungherese) e il violoncellista László Fenyö su un Matteo Goffriller del 1695.

I Quartetti di Bartók, composti dal 1909 al 1939, sono considerati il ciclo di musica più importante del Novecento, così come i Quartetti di Beethoven lo furono per la musica dell’Ottocento. Tutta l’evoluzione del linguaggio di Bartók può essere tracciata sulla base dei suoi sei Quartetti: la presa di distanza dal post-romanticismo nel primo, l’espressionismo nel secondo, la ricerca più audace e la concentrazione estrema nel terzo, l’adozione della forma ad arco (cinque movimenti disposti in modo concentrico) nel quarto, il riavvicinamento alla tonalità nel quinto, infine il momento del doloroso distacco dall’Ungheria nel sesto (un settimo quartetto restò allo stato di progetto). Nessun altro gruppo di Quartetti posteriore a Beethoven propone un così audace rinnovamento della struttura di questa forma musicale.

BIGLIETTI: Interi: da 15 euro a 25 euro (ridotti da 12 euro a 20 euro)

Giovani: under 30: 8 euro; under 18: 5 euro

INFORMAZIONI PER IL PUBBLICO: Istituzione Universitaria dei Concerti

tel. 06 3610051-2 – fax: 06 36001511

www.concertiiuc.it

botteghino@istituzioneuniversitariadeiconcerti.it

Ufficio stampa dell’Istituzione Universitaria dei Concerti: Mauro Mariani – tel. 335 5725816 – email: mauromariani.roma@tiscali.it

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