Per Aspera ad Astra, una speranza per il futuro

“Per Aspera ad Astra” l’associazione First Social Life ha presentato Dal quadro al modello: l’Arte veste la Moda, in favore di Casa di Alice – Made in Castel Volturno, una sartoria sociale formata da realtà femminili multietniche, donne italiane e africane salvate dalla tratta, dove l’eterogeneità diviene punto di forza e l’immigrazione una risorsa.

L’iniziativa, come cita il titolo, richiama il motto latino ed è auspicio che uno dei tanti beni sottratti alle mafie possa assurgere a simbolo della rinascita sociale e culturale anticamorra, grazie al coraggio e alla caparbietà dei volontari della cooperativa femminile Casa di Alice – Made in Castel Volturno. Non causale la scelta dell’inaugurazione lo scorso 9 marzo, nella settimana dedicata alla “Giornata internazionale delle donne”.

Ideata e prodotta dall’associazione First Social Life – su progetto di Teresa Coratella e Eleonora Penna – con il patrocinio della Regione Lazio e dell’Università eCampus – Design e Discipline della Moda, il sostegno della Reale Tenuta di Carditello e della Reggia di Caserta, la collaborazione della Humanart Gallery di Rosa Basile, “Per Aspera ad Astra”, mostra una quarantina di pezzi tra tele d’artista, modelli e abiti da sera, una selezione di opere di artisti contemporanei da cui sono stati tratti preziosi tessuti – attraverso tecnica serigrafica – al fine di realizzare creazioni da sera di alta sartoria.

Hanno aderito con entusiasmo gli artisti: Giancarlino Benedetti Corcos, Claudio Bianchi, Tomaso Binga, Tommaso Cascella, Solveig Cogliani, Teresa & Rossana Coratella, Baldo Diodato, Jonathan Hynd, Francesco Impellizzeri, Adelaide Innocenti, Tony Esposito & Mark Kostabi, Adriano Maraldi, Nina Maroccolo, Fabio Nicotera, Gianfranco Notargiacomo, Mirko Pagliacci, Salvatore Pupillo, Nelio Sonego, Michele Principato Trosso.

Nel mondo First Cisl, First Social Life si distingue da anni per la sua attività di promotrice di azioni concrete per l’integrazione e le pari dignità, valori ancora oggi di difficile realizzazione. Passione e presenza per favorire lo scambio di studi e buone prassi tra il mondo del lavoro, le associazioni, le istituzioni, innovando il rapporto di dialogo tra le diverse e molteplici identità protagoniste delle realtà sociali. Strumenti sociali e sindacali utili per attuare una nuova autonomia di proposte per la responsabilità sociale, la finanza etica, la legalità.

Dina Signoriello e Sara Barberotti di First Cisl, sostenitrici del progetto, hanno presenziato l’inaugurazione dell’esposizione insieme al Presidente di First Social Life, Giacinto Palladino, il Presidente Onorario, Giulio Romani, il Direttore Culturale, Alessandro de Lisi, e la madrina della manifestazione, l’attrice Maria Grazia Cucinotta, modella d’eccezione per l’abito realizzato con i tessuti tratti dall’opera di Cy Twombly della collezione Terrae Motus, messa a disposizione dalla Sovrintendenza delle Belle Arti della Reggia di Caserta.

La presentazione artistica, curata dal maestro Plinio Perilli, poeta e critico letterario, membro del Comitato sociale, che ben riassume: “Ecco che i diritti-doveri dell’arte coincidono finalmente con quelli della vita. E le cicatrici d’esistenza diventano punti a croce, orli, imbastiture che trafiggono il cuore e lo risanano. Altro che quadri: corpi, corpi vestiti d’anima; e le installazioni siano anche anamnesi, fauste diagnosi, inesauribili cataloghi della coscienza. L’arte vera, insomma, è un grido che si spegne, scrive Rossana, mentre Teresa lo colora, lo risemina, acceso nello spasmo”.

 

Sabrina Cicin

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