Bunker Villa Ada Savoia: L’ultimo rifugio della famiglia reale, mimetizzato nel verde di Villa Ada

Eventi Culturali Magazine vi porta a scoprire il Bunker Villa Ada Savoia, rifugio antiaereo costruito negli anni quaranta per proteggere la famiglia reale dal rischio di bombardamenti a tappeto sulla capitale. Preziosa testimonianza della Seconda guerra mondiale, preservata e valorizzata da Roma Sotterranea.

Nelle viscere di Villa Ada esiste un luogo da pochi conosciuto in grado di trasportarci indietro di settant’anni, in piena Seconda guerra mondiale. Stiamo parlando del Bunker Villa Ada Savoia, ingegnoso ultimo riparo della famiglia reale in caso di attacco sulla capitale, rifugio antiaereo avanzato per l’epoca capace di resistere a pesanti attacchi anglo-americani. Quando il rischio di un bombardamento a tappetto iniziò a diventare reale, Mussolini dovette pensare ad un modo per proteggere la propria famiglia oltre a quella reale: cominciò così la costruzione dei bunker di Villa Torlonia e Villa Ada. Quest’ultimo, realizzato plausibilmente a cavallo tra il 1940 e il 1941, fu scavato a 350 metri di distanza dalla Palazzina Reale (oggi sede dell’ambasciata d’Egitto) in una posizione insolita: normalmente per visitare un bunker si scende alcuni metri sottoterra, nel caso di Villa Ada invece l’accesso è a livello. I progettisti sfruttarono la presenza di una collinetta tufacea, chiamata Colle delle Cavalle Madri. Anche se in passato esistevano ipotesi a favore della presenza di collegamenti sotterranei tra la Palazzina Reale e il rifugio, dopo micro-saggi e verifiche, non è stato trovato nessun indizio. Un tuffo nel passato reso possibile dall’impegno di Roma Sotterranea, associazione no-profit nata nel 2000 e attiva nel monitoraggio, esplorazione, studio e rilievo di realtà sotterranee di interesse archeologico nella capitale. L’associazione, che nel 2011 ha firmato un’importante convenzione con la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, ha restaurato, valorizzato e aperto al pubblico questa straordinaria testimonianza nel cuore di Villa Ada. Un ipogeo molto speciale che custodisce segreti e curiosità da scoprire.

Una prima particolarità del bunker era quella di poter accogliere al proprio interno delle autovetture, anche un occhio poco attento se ne può rendere conto semplicemente visitando il sito. Dopo aver superato il grande portone a due battenti, il rifugio antiaereo presenta, infatti, una forma circolare, la pendenza all’interno è minima e le automobili potevano fare manovra grazie ad uno spazio apposito, ancora perfettamente visibile. Re Vittorio Emanuele III, molto probabilmente, avrebbe raggiunto il bunker a bordo della sua Fiat 2800 Torpedo Reale, risposta torinese all’ammiraglia della Mercedes-Benz, massimo esempio di auto di rappresentanza italiana in quel periodo storico.

Accedendo al rifugio antiareo, sulla sinistra si apre una porta blindata di dimensioni normali: si tratta dell’ingresso pedonale al cuore del bunker, ultimo rifugio per la famiglia reale. Qui, protetta da una porta antigas, troviamo la camera ad altra pressione dotata di un avanzato sistema di filtri per la depurazione e il ricambio dell’aria. In caso di mancanza di energia elettrica l’ossigeno veniva garantito da elettroventilatori a pedaliere. Il rifugio era dotato anche di una Vasca Imhoff e di un pozzo a dispersione. Un altro segreto nascosto tra il folto bosco della villa romana, è l’uscita secondaria di emergenza che si dirama dal bunker verso l’esterno, celata agli occhi indiscreti. Una monumentale scala a chiocciola si arrampica ancora oggi, scala il Colle delle Cavalle Madri, e dopo 40 gradini raggiunge una torretta cilindrica in mattoni. La sua forma ricorda un fiabesco fungo.

Il certosino lavoro dell’associazione Roma Sotterranea ha permesso di preservare questo complesso sistema difensivo dalla deriva, riportando le strutture il più vicino possibile agli anni Quaranta: atti vandalici, writers, umidità, sporcizia e totale incuria caratterizzavano il bunker fino a pochi anni fa. L’attenta pulizia, scarsamente invasiva, unita al ripristino di arredi d’epoca provenienti da altri luoghi ma perfettamente inseribili nel contesto, hanno reso possibile il recupero della leggibilità della struttura. Un luogo nascosto dai ritmi cittadini, in grado di intrattenere ma anche di testimoniare una pagina di storia tremenda per la nostra capitale. Il Vaticano e la presenza di beni archeologici inestimabili non risparmiarono Roma: il primo bombardamento scosse l’Urbe il mattino del 19 luglio 1943, gli attacchi dal cielo continuarono nel corso dei mesi successivi, danneggiando soprattutto il quartiere popolare di San Lorenzo. Eventi Culturali Magazine consiglia quindi una visita al Bunker Villa Ada Savoia: un viaggio nella Seconda guerra mondiale in uno dei parchi più belli della capitale.

 

Box informazioni:

Villa Ada, Bunker Villa Ada Savoia

Aperture straordinarie previste ogni terza domenica del mese,

da Aprile a settembre ore 14.00-19.00

Info: visite@bunkervillaada.it

www.bunkervillaada.it

www.romasotterranea.it

Francesco Consiglio

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