La fotografia e l’architettura ad un primo sguardo potrebbero sembrare discipline distanti e molto diverse tra loro. Un’analisi superficiale potrebbe portare a concludere che una è la rappresentazione di tutto quello che è spirituale e invisibile nei corpi, l’altra è la realizzazione del corpo stesso. Una dunque sarebbe quanto di più immateriale e aleatorio, l’altra esprimerebbe il massimo della praticità e della fruibilità dell’arte. Ma al di là di queste differenze secondarie, la fotografia e l’architettura hanno in comune la capacità di creare lo spazio. Attraverso le luci e le ombre, i contrasti cromatici e le linee esse inventano l’ambiente, lo rendono reale, vero e questo le lega profondamente e le rende sorelle. Lo sapeva bene il grande fotografo-architetto Gabriele Basilico, a cui il MAXXI di Roma dedica un’importante mostra con l’esposizione dei suoi scatti, contenuti nelle proprie collezioni. Il racconto di una felice collaborazione attraverso 70 fotografie, dalle immagini dello Stretto di Messina per il progetto Atlante Italiano, alle foto del MAXXI stesso per la collezione Cantiere d’autore, dagli scatti degli Uffici Zanussi per Sguardi Contemporanei, agli splendidi lavori dedicati alla mostra su Luigi Moretti che ha inaugurato l’attività del museo nel 2010. A completare l’esposizione, infine, i meravigliosi e affascinanti ritratti di città, vera e propria analisi del volto di grandi metropoli italiane e straniere, con le quali Basilico sperava di dare un profilo netto alle città moderne per crearne un futuro migliore e più vivibile. In mostra anche il video realizzato dal regista e architetto israeliano Amos Gitai, dedicato a Basilico con il quale condivideva la doppia passione per l’architettura e per l’obiettivo. Infine viene presentato, in occasione della mostra, il volume Abitare le metropoli che propone in anteprima e per la prima volta il testo raccontato dal fotografo in due serate al Teatro No’hma – Teresa Pomodoro di Milano nel 2010, insieme ad una selezione di scatti. La mostra, dunque, si articola in 5 sezioni nelle quali Basilico dimostra la sua straordinaria capacità di catturare l’aspetto della città e i suoi cambiamenti. Nella prima, Atlante Italiano Ritratto dell’Italia che cambia, indaga lo stretto di Messina, immortalandone le due sponde, tra Sicilia e Calabria, scegliendo un sguardo rialzato e spaziante che abbraccia tutto il paesaggio circostante. In Sguardi contemporanei. 50 anni di architettura italiana l’artista mette in scena un divertissement per reinterpretare l’architettura italiana del secondo Novecento, fotografando gli Uffici Zanussi a Porcia, realizzati da Gino Valle nel 1957-61. Nella terza sezione, Cantiere d’autore. Architettura e fotografia per il MAXXI in progress, viene esposta l’impresa dedicata da Basilico al cantiere del MAXXI, di cui ha fotografato l’ultima fase nel 2009, ottenendo un ritratto sentito e preciso che mostra la formazione progressiva dell’identità della struttura progettata da Zaha Hadid. La quarta tappa del percorso espositivo presenta la serie intitolata Le architetture di Luigi Moretti, una campagna di scatti dedicata all’architetto romano e alle sue opere in occasione della mostra Luigi Moretti. Dal razionalismo all’informale, nella quale si evidenzia lo sguardo rigoroso con cui Basilico curava la composizione e l’interesse per la morfologia dell’architettura. Infine Le città, quindici foto che testimoniano la ricerca di Basilico sui mutamenti urbani tra il 1980 e il 2003; si tratta degli scatti più intensi del fotografo, le prime escursioni nella sua Milano, le immagini di molte città italiane, il ritratto di Roma tra rovine e architetture moderne, fino a giungere a Beirut, della quale l’artista cerca di ricostruire l’identità al di là della ferite lasciate dalla guerra appena terminata. Tutte di grande formato le immagini esposte che rivelano lo sguardo ossessivo e penetrante con il quale il fotografo osservava i suoi soggetti e l’abitudine di camminare a lungo nelle sue città. La fotografia intesa come un mezzo, uno strumento per comprendere la complessità del mondo, interpretando lo spazio urbano e naturale, mettendo a nudo gli elementi che li compongono con un occhio lucido, specchio della lucidità dei suoi pensieri. Il video di Gitai, invece, è una sorta d’intervista, realizzata alla Biennale di Venezia del 2012 e presentata al MAXXI per la prima volta, nella quale l’artista israeliano, partendo dalla comune formazione d’architetto, dall’amicizia e dalle passate collaborazioni, interroga Basilico sui temi fondamentali della sua ricerca: la possibilità di raccontare il presente, l’implicazione dell’autore, il rapporto con la storia. La mostra dunque non è solo un omaggio ad uno dei più grandi interpreti della fotografia d’architettura italiana, ma è anche la testimonianza di come il linguaggio fotografico sia trasversale. Come detto all’inizio, l’obiettivo è in grado contemporaneamente di documentare l’evoluzione dello spazio urbano e naturale e di offrire all’osservatore suggestioni, emozioni e spunti di riflessione.
Box informazioni:
Gabriele Basilico. Fotografie dalle collezioni del MAXXI
Roma – MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo Via Guido Reni, 4 A
dal 28 novembre 2013 al 30 marzo 2014
info: tel. 06.3201954
info@fondazionemaxxi.it | www.fondazionemaxxi.it
Patrizio Pitzalis