Agrigento e i suoi templi

Lo straordinario sviluppo e la crescita economica di Agrigento è considerato fuori dall’ordinario visto che, in meno di due secoli dalla fondazione, divenne una delle città più popolate del mondo greco e importante centro propulsore della cultura ellenica nel Mediterraneo. Importante l’osservazione del prof.re Lorenzo Braccesi, secondo il quale la città “brucia velocemente esperienze, vicende e modelli che altrove si elaborano e si sviluppano nel corso di più generazioni”.

Ecco i principali avvenimenti che si susseguono dalla fondazione fino all’arrivo dei Normanni. Dalla metà del VI sec. a.C., sotto la tirannide di Falaride (570-554 a.C.), la città comincia ad espandersi gradualmente, dotandosi: di un sistema difensivo che sfruttava la naturale conformazione del terreno, roccia scoscesa a nord e due fiumi a sud e a sud-ovest; di un impianto urbanistico ortogonale con una acropoli che sovrasta la città bassa ad essa collegata da un unico accesso; di templi e necropoli. La valle dei templi di Agrigento è senza dubbio un luogo unico, che racconta una storia antica più di duemila anni. L’area d’interesse storico, caratterizzata dall’eccezionale stato di conservazione, si estende per più di 1300 ettari nel sito archeologico più grande del mondo. Dal 1997 la valle dei templi di Agrigento è patrimonio mondiale dell’umanità UNESCO.

L’antica città di Agrigento è immersa in un paesaggio agricolo di straordinaria bellezza dove primeggiano ulivi centenari e mandorli. Fu una delle più importanti colonie greche della Sicilia, fondata nel 581 a.C. da coloni provenienti da Gela, originari delle isole di Creta e Rodi.L’altopiano che ben si prestava alla costruzione della cittadina era naturalmente protetto a Nord dalla Rupe Atenea e dal Colle di Girgenti e a Sud dalla lunga Collina dei Templi, delimitata ai lati dal fiume Akgras e Hypsas. Nel V secolo a.C. Agrigento visse una fase di espansione militare, particolarmente rilevante al tempo del tiranno Terone (488-473 a.C.) e della vittoria sui Cartaginesi. In questo periodo sono eretti i grandi templi che testimoniano l’importanza e la prosperità della città. Nel 406 a.C. l’assedio di Agrigento da parte dei Cartaginesi, durato più di otto mesi, pone fine al periodo di splendore della città avviando una lunga fase di decadenza. Dal 262 a.C. Agrigento viene assoggettata al dominio romano che per secoli ne farà un importante centro nell’area siciliana. A partire dal VII secolo d.C. la città si trovò ad affrontare una nuova fase di declino, un periodo di progressivo impoverimento e il conseguente calo demografico ridussero il centro urbano alla sola area della collina dell’acropoli, la popolazione dopo più di un millennio abbandonò l’area urbana e la zona dei templi.

Valle dei templi

Nella Valle dei Templi di Agrigento è possibile ammirare i resti di molti templi dorici, alcuni dei quali caratterizzati da uno stato di conservazione eccellente,

tre santuari, una grande concentrazione di necropoli, fortificazioni, opere idrauliche e parte di un quartiere ellenistico romano costruito su piana greca. Sono inoltre visitabili due Agorà, un Olympeion e un Bouleuterion (sala del consiglio). Nel 2016 inoltre sono stati rinvenuti anche i resti di un teatro greco. È possibile ammirare inoltre la Tomba di Terone, il tiranno che diede particolare impulso alla città, un imponente monumento di tufo a forma di forma piramidale. Tra i templi monumentali il Tempio della Concordia, costruito nel V secolo e con ogni probabilità quello meglio conservato, anche grazie alla circostanza che dal VI secolo d.C. lo vide trasformato in tempio cristiano. Non meno importanti e altrettanto suggestivi sono il Tempio di Hera Lacinia o di Giunone, il Tempio di Eracle o tempio di Ercole, il Tempio di Zeus Olimpio, edificato dopo la vittoria di Himera sui Cartaginesi (480-479) il Tempio dei Dioscuri o tempio di Castore e Polluce, il Tempio di Efesto, il Tempio di Atena, il Tempio di Asclepio, il Tempio di Demetra e il Tempio di Iside situato nel complesso museale di San Nicola.Camminando in questo luogo davvero molto suggestivo si può osservare la magnificenza dell’antica civiltà greca, in un contesto naturale mozzafiato che in particolar modo poco prima del crepuscolo serale, quando la luce infuocata filtra fra le colonne dei templi, crea atmosfere uniche e assume connotati mistici, sognanti. È un luogo dove camminare lentamente, apprezzando il silenzio e la vastità dello spazio.Inoltre è importante una visita anche al Museo Archeologico Regionale “P.Griffo” nella Contrada San Nicola, che espone 5688 reperti a illustrare la storia del territorio agrigentino dalla preistoria e fino alla conclusione dell’età greco-romana.

I Templi

Il tempio di Castore e Polluce (Dioscuri), dedicato ai leggendari gemelli nati dall’unione della regina di Sparta con Giove, è divenuto il simbolo della città di Agrigento.

Il tempio della Concordia si trova lungo la via Sacra, anch’esso eretto verso il V secolo, oggi è quello meglio conservato. Nel VI secolo fu trasformato in edificio sacro. Il nome Concordia deriva da un’iscrizione latina ritrovata nelle vicinanze del tempio stesso.

Il tempio di Zeus Olimpico (Giove) venne edificato per ringraziare il dio Zeus in occasione della vittoria del 480 a.C. degli Agrigentini sui Cartaginesi. Qui si trovano i telamoni, gigantesche statue con sembianze umane.

Il Tempio di Ercole

Il tempio di Eracle (Ercole) è il più antico, il dio era venerato con particolare attenzione dagli Agrigentini. Al suo interno vi era una statua di bronzo raffigurante lo stesso Ercole, amato come eroe nazionale. Il tempio venne distrutto da un terremoto, oggi ci rimangono solo otto colonne

Il Tempio di Giunone

Il tempio di Giunone Lacinia – Il suo nome, come quello del vicino Tempio della Concordia, è convenzionale (frutto di una confusione con il tempio di Hera a Crotone), ma è bello pensare che questo tempio, posto spettacolarmente su un dirupo, possa aver ospitato il culto della dea della fecondità. Le tracce di fuoco,

straordinariamente ancora ben visibili sulle mura della cella, richiamano all’infausto 406 a.C. quando anche questo magnifico tempio, quasi del tutto identico a quello della Concordia, venne distrutto dai Cartaginesi. Nei pressi sono ancor ben visibili un grande altare per i sacrifici (ad Est) ed un tratto di strada profondamente solcato dalle ruote dei carri, proveniente dalla porta III della città.

Il tempio di Esculapio fu costruito ben fuori delle antiche mura della città, luogo di pellegrinaggio dei malati che chiedevano di essere guariti. Le pareti del tempio erano ricoperte dalle scritte dei malati che ottenevano la guarigione.

La tomba di Terone, in prossimità della Porta Aurea, è un imponente monumento di pietra tufacea, di forma piramidale eretto per ricordare i caduti nella seconda guerra punica.

Il tempio di Vulcano risalente al V secolo doveva essere una costruzione imponente, oggi ci rimane ben poco. Nelle fondamenta furono rinvenuti i resti di un tempietto arcaico.

L’Acropoli e le Necropoli

Bellissima è anche la zona dell’agorà di età greca e romana, articolata su più terrazzi e centro della vita pubblica, la “Sala del Consiglio” o “Bouleuterion” nell’area a Nord del Poggetto di San Nicola e il Gymnasium, antico luogo di attività sportive, educative e ricreative.

La Valle dei Templi conta anche una ricca zona di necropoli greche, romane e paleocristiane, poco fuori dalla città antica. Infine, meritano attenzione anche i laboriosi acquedotti, i mosaici dei pavimenti sopravvissuti nelle zone residenziali elleniche e romane e le Basiliche paleocristiane di epoca successiva, fra cui quella di “Villa Athena”, a poca distanza dal tempio della Concordia.

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