A farne da cornice la magia di una Roma eterna, che ogni Natale accoglie il ristorante Zuma, in una delle vie più eleganti via Condotti, all’interno del Palazzo Fendi, simbolo del lusso e dello charme. 2 piani e una terrazza con vista mozzafiato a cui accedere dalla più appartata via di Fontanella Borghese, interamente dedicati ad un ristorante che del suo estro, stile, eleganza e percezione dei sapori ne ha fatto il cavallo di battaglia. Lo spazio, nel cuore della capitale fa seguito alle aperture internazionali che, dopo il primo ZUMA di Londra nel 2002, hanno toccato le città di Hong Kong (2007), Dubai (2008), Istanbul (2008), Miami (2010), Bangkok (2011), Penisola di Datça (2013), Abu Dhabi (2014) e New York (2015). Con Roma si festeggia la sede numero 10. Disegnato da Noriyoshi Muramatsu, dello Studio Glitt di Tokyo, lo spazio è caratterizzato da un fil rouge di stile ed eleganza tipico dei ristoranti ZUMA nel mondo, ma riesce a includere elementi unici e speciali per il sito di Roma. Nel pieno rispetto del patrimonio storico e culturale di Palazzo Fendi, Muramatsu ha incorporato i quattro elementi naturali, aria, acqua, terra e fuoco, facendo leva sulla bellezza artistica della natura. Gli elementi di design, ispirati alla città eterna, cominciano a manifestarsi. Roma, infatti, ha avuto la maggiore influenza a livello estetico sul progetto architettonico. Da Zuma a Palazzo Fendi si gode di un’eccezionale prospettiva della città e dei suoi storici palazzi e le viste dalla terrazza sono state fonte di ispirazione per il gioco di luci e per i materiali usati. Il bancone della reception, scolpito a mano da un blocco solido di legno, si contrappone allo sfondo di piastrelle Kawara ad angolo dei tetti di Tokyo. Gli ospiti sono accolti e accompagnati al ristorante attraverso un passaggio curvo; i muri sono ricoperti, da un lato, da centinaia di ceramiche Tohiki, disegnate a mano ad una ad una, e dall’altro, con del bambù sospeso. Il contrasto tessile e la celebrazione degli elementi naturali prosegue in tutto il ristorante e sulla terrazza. La mente creativa di Rainer Becker è la stessa che nel ristorante Zuma ha introdotto la cucina robatayaki in Europa. I fondatori Rainer Becker e Arjun Waney mirano da sempre a costellare i loro ristoranti di richiami naturali e sollecitazioni sensoriali, incorniciati da scelte di design avveniristico, per le quali risulta essenziale l’intervento di Noriyoshi Muramatsu di Studio Glitt. Primo ristorante del suo genere, ha caratterizzarlo è la precisione della griglia a carbone giapponese, con varie altezze per cucinare con estrema accuratezza. Gli ospiti possono osservare lo spettacolo della cucina robatayaki, mentre gli chef preparano piatti unici come la bistecca di manzo grigliata con salsa wafu e il gamberone allo yuzu. Nel ristorante, all’interno della cantina dei vini, è collocato un tavolo privato, unico a Roma, che può ospitare fino a 8 persone. In un paese che produce tra i più pregiati vini al mondo ed è immerso nella storia della viticultura, gli ospiti possono cenare circondati da muri di vetro, dal pavimento fino al soffitto, celebrando le migliori riserve e vini di qualità italiani. Lo stile del locale si ispirerà alla tradizionale izakaya, luogo intimo e accogliente in cui ristorarsi e cercare una pausa rigenerante; tuttavia, l’ambizione di Zuma, in ogni parte del mondo, è conciliare
le istanze giapponesi di naturalità e tradizione con le più aggiornate innovazioni. Il menù combina una varietà di piatti dalle sue tre cucine: la cucina principale, il bancone del sushi e la griglia robata. La griglia giapponese robata è il cuore del ristorante, dove gli ospiti possono ammirare le fiamme e gli chef in azione mentre preparano i loro piatti. Tra i suoi piatti di stile sono apprezzati il suzuki no sashimi, sashimi di spigola con yuzu e uova di salmone, e il tori no tebasaki, ali di pollo glassate al sakè, sale marino e lime. Abbracciando un’esperienza culinaria unica, gli ospiti sono serviti con piatti che vengono portati al tavolo regolarmente durante il pasto, differendo dalla tipica struttura antipasto – primo piatto – secondo dei menù tradizionali. Una straordinaria ed innovativa selezione di drink completa perfettamente l’offerta. Al tramonto il bar serve un aperitivo in stile e sulla terrazza., dove, fino a notte fonda, DJ ospiti portano la vitalità e l’energia di e sulla terrazza. in questo luogo romantico e senza tempo. Gli apporti dei due fondatori investono ogni aspetto di Zuma; Waney, da uomo d’affari esperto, cerca di creare legami profondi con i partner locali, riuscendo così a conferire a ogni sede un’impronta unica, solidamente agganciata al paese che la ospita; chef Becker cerca di restituire l’energia e i segreti ottenuti da una intensa immersione nella gastronomia (e nella storia) giapponese. La proposta culinaria di Zuma promuove una cucina giapponese contemporanea; le ricette tradizionali costituiscono il sostrato su cui costruire piatti innovativi, profondamente attuali. In ogni parte del mondo troverete menu diversi, che possano garantire la qualità degli alimenti e il rispetto della stagionalità. Le stesse modalità di consumazione sono diversificate per proporre, nello stesso locale, un’esperienza completa, quasi un percorso. Anche a Roma troveremo 3 stili di cucina: quella principale, preposta a piatti caldi e tempura, il bancone del sushi (da cui ordinare sushi e sashimi senza pietà) e l’area robata grill, da cui aspettarsi spiedini e prodotti grigliati secondo la tradizione nipponica. L’area in cui atteggiarsi con stile sarà il bar, situato all’ultimo piano, ulteriore meta prevista a Palazzo Fendi, dove i clienti potranno ordinare cocktail di livello. Tutti i ristoranti Zuma sono stati letteralmente sommersi di premi e riconoscimenti; per citarne solo alcuni, la sede di Londra è stata inserita tra le eccellenze assolute della gastronomia britannica, Zuma Dubai tra le Best Business Lunch del 2014; a Istanbul e a Miami, il locale è stato identificato come miglior ristorante nell’anno stesso dell’apertura; per non parlare delle attestazioni di merito tributate allo chef Rainer Becker, leader dell’anno per il Rolling Pin Magazine tedesco del 2013. Becker ha sottolineato il fascino della città e la responsabilità che impone Roma, così carica di storia. Weney ha annunciato che si tratterà di un luogo “magico e pieno di divertimenti”, proprio per l’eccezionale parternship con Fendi; il Presidente Pietro Beccari ha infatti confermato: “Zuma esprime a pieno i valori e la raffinatezza che contraddistinguono il nostro marchio”. Tra le novità il Brunch. A seconda dello champagne di accompagnamento, dal 18 settembre Il brunch di Zuma Roma si terrà tutti i sabati e le domeniche, dalle 12.00 alle 15.30. Si farà in terrazza accompagnati da dj set dal vivo. Il menu segue la filosofia di condivisione che è propria dello stile Izakaya e include una selezione di antipasti (ordinabile più volte) sushi/sashimi e una portata principale a scelta, tra cui, per esempio, il branzino con pomodoro abbrustolito e zenzero, il filetto di manzo speziato piccante con semi di sesamo, il galletto marinato al miso arrostito al forno su legno di cedro. Chiudono la degustazione i dolci di Zuma, tra cui lo Zuma Dessert Platter, ovvero la selezione dei dolci d’autore curata dallo chef e servita con frutta stagionale ed esotica, gelati e sorbetti. Insieme ai piatti protagonisti del brand, ogni settimana saranno proposte nuove ricette nate dalla creatività della brigata di cucina. Ad accompagnare un brunch d’autore non mancano le bollicine, con tre diversi abbinamenti: Rosé Brunch, Whispering Angel Rosè 2020; Champagne Brunch, Louis Roederer Collection 242, Brut; Prestige Brunch, Louis Roederer Cristal 2013, Brut. Non si tratta dell’unica novità: a Zuma Roma arriva,nel luglio 2021, anche il nuovo head chef, Andrea Tombion, che rientra in Italia dopo diversi anni a Londra, città dove ha maturato la sua esperienza lavorando in indirizzi come Roka, Flesh & Buns. Proprio nella capitale inglese Tombion si è avvicinato con passione alla cucina giapponese. Prima di assumere la direzione del team nel cuore di Roma, Tombion è stato sous chef a Zuma London.
Per Tombion il ristorante Zuma è stata la scoperta della cucina giapponese che dà agli chef la possibilità di contaminarla rimanendo attaccati alla tradizione, con metodi e disciplina della cucina giapponese, ci dà anche la possibilità di utilizzare prodotti che non per forza appartengono alla cucina nipponica.
La cucina italiana sta iniziando ad aprirsi a quella nipponica, tra le due cucine c’è molto in comune; anche nelle cucine italiane si stanno iniziando usare metodi della cultura giapponese.
Tombion ha iniziato a cucinare da piccolo, ha sempre avuto un buon rapporto con la nonna che gli insegnava a cucinare i biscotti. Convinto, dice, che se fai qualcosa con passione e dedizione non è mai lavoro. E lui con questa filosofia non ha mai lavorato. Il padre lavorava nel panificio di famiglia e ha trasmesso il modo di gestire il team e la dinamicità nei rapporti con squadra, sua madre faceva i dolci e lui accanto a loro, con lo sguardo d’amore che solo un figlio può avere, imparava il mestiere che lo appassionava. La madre gli ha trasmesso il sorriso e la forza di non lamentarsi, e rialzarsi sempre dopo ogni caduta e non darsi mai per sconfitto; la nonna gli ha lasciato l’intraprendenza, la scaltrezza, la sveltezza, non le sfuggiva nulla, girava tutto attorno a lei nel panificio di famiglia, era la persona che dettava le leggi e tu le dovevi solo seguire. Sua nonna è stata un pilastro fondamentale dell’azienda di quando era ragazzino.
Per lui la cucina è salutistica anche quando è rispettosa dell’ambiente circostante.
Cerca di evitare le grandi aziende, perché lui è molto attratto dalle piccole aziende, dai piccoli artigiani, anche se Zuma è un brand a livello mondiale, spende il suo tempo per trovare le piccoli aziende e fornirsi da loro, anche per dargli una mano per rimettersi in piedi dopo il periodo duro che tutti stiamo vivendo.