Quando penso alla scelta di un buon vino mi viene in mente uno scultore. Già, perché per produrre un buon vino bisogna pensare come uno scultore che osserva un blocco di pietra grezza. Lui è in grado di leggere le vene che lo attraversano, intuendo, prima ancora di cominciare, la possibilità di creare un’opera d’arte.
L’inverno è la stagione durante la quale la scelta di un ottimo vino è come guardare con i suoi stessi occhi: immaginare un’opera d’arte dopo aver osservato una pietra grezza. Chi ama assaporare un vino capace di emozionare, scende volentieri in cantina, per prelevare bottiglie che magari sono state messe da parte proprio per la stagione fredda. Difficile da credere eppure si può gustare un buon vino anche durante giornate gelide e pungenti.
Tradizionalmente il vino bianco veniva considerato come la scelta ideale per la stagione calda. Il suo sapore decisamente più leggero e fresco, rispetto a quello dei corposi rossi, si associa molto bene ai climi afosi. Un calice di bianco freddo rappresenta di solito il leit-motiv dell’estate.
In realtà i vini bianchi, grazie alle loro caratteristiche organolettiche, si adattano benissimo anche alle temperature rigide, soprattutto in abbinamento ad alcuni piatti tipicamente invernali.
La presenza di composti antiossidanti, presenti nel vino bianco, lo rendono un ottimo elisir per combattere i radicali liberi, responsabili di numerosi disturbi che si manifestano principalmente durante la stagione invernale.
Il famoso detto “buon vino fa buon sangue” non mente: un buon bicchiere di vino, oltre a favorire la vasodilatazione, contribuisce a potenziare le difese immunitarie combattendo le infezioni batteriche e virali, tipiche dei mesi freddi.
Niente di meglio di qualche bicchiere di vino bianco che assicura un potenziamento del metabolismo senza appesantire l’apparato digerente, se poi bevuto a temperatura ambiente è in grado di riscaldare tutto l’organismo in seguito al processo di dilatazione dei vasi sanguigni che aumentano l’apporto di sangue nei vari distretti del corpo.
Sulle tavole imbandite, durante le festività natalizie, a farle da protagonista vini bianchi d’eccellenza che ben si abbinano ai ricchi menù spesso a base di pesce. Inoltre per festeggiare il nuovo anno la scelta obbligata è quella di gustare un calice di spumante, il cui consumo aumenta notevolmente nel periodo invernale.
Con l’arrivo dell’inverno cambiano anche le nostre abitudini culinarie. Dai cibi freschi e leggeri della dieta estiva si passa a piatti di maggior struttura e complessità.
Persino chi ama la cucina di mare, finisce per preferire preparazioni più complesse e saporite come pesce al forno con patate e verdure di stagione, zuppe di pesce e brodetti. Se durante l’estate si prediligono i bianchi giovani e freschi, i mesi invernali diventano l’occasione per portare in tavola vini di maggior struttura e corpo, magari affinati in legno. I vini bianchi sono preferibili ai rossi anche per ricette a base di carni di pollo, suino e coniglio, che possono essere scelti in base alle personali preferenze.
Nonostante sia preferibile bere il vino bianco freddo, durante la stagione invernale è sufficiente servirlo a temperatura ambiente, da 8ºC a 14ºC, a seconda della forza e dell’intensità, magari appena prelevato dalla cantina, per evitare un brusco abbassamento termico di tutto l’organismo.
Ciò è dovuto alle proprietà organolettiche di questa bevanda: la caratteristica acidità si esalta particolarmente con le temperature più basse, comprese tra i 6 gradi per gli spumanti ed i 14 gradi per i bianchi più maturi. L’importante è non esagerare.
Esistono infinite varietà di uve e tra queste c’è sicuramente un colore bianco che può scaldare anche le notti più fredde. Noi ne abbiamo individuati solo alcuni tra i più sorseggiati in questa stagione.
Chardonnay
Si dice che lo Chardonnay sia la varietà meno tipica che più assume le caratteristiche della vinificazione e dell’invecchiamento in rovere. Lo Chardonnay rappresenta il vitigno a bacca bianca più famoso al mondo. Profumato al naso, avvolgente in bocca: sentori di pesca, pera e ananas ne esaltano il sapore, mentre le note di vaniglia e miele ne esaltano le emozioni. Il sapore è pieno e corposo, e te lo dimostra soprattutto in inverno: anche se il termometro scende, questo bianco sa come tenerti al caldo.
Malvasia Pinot Grigio
Dall’estremo nord al profondo sud, si vola in Puglia, dove il clima mite e generoso dà solo garanzie. Lo puoi bere dall’aperitivo al secondo, senza dimenticare i momenti di puro relax in cui vuoi solo un buon calice, senza sforzo. Profumato, versatile e invitante: la frutta a polpa gialla ti porta alle calde serate estive, ma la sua ricchezza e persistenza non ti fanno rimpiangere di essere a febbraio.
Borgogna
Una delle due donne bianche che hanno ricevuto il permesso in Borgogna, vicino ad Aligote, è la nostra francese, scelta per l’inverno. Dalle più semplici, da Pouilly-Fusset, passando per Chablis, alle migliori denominazioni di questa varietà (Chassagne-Montrachet, Puligny-Montrachet e Meursault). Ci sono botti di rovere, ma non trasmettono il gusto del vino, danno struttura e lo ossigenano con l’ossigeno in modo che sviluppi la sua complessità in modo più naturale. Con meno frutti, si distinguono per il loro carattere minerale e l’elevata acidità, senza contare che sono piccoli.
Porto
Noto soprattutto per le sue versioni rosse, produce anche dei bianchi eccezionali. Ottenuto principalmente dalle uve di Codego, Gouvejo, Malvasia Fina, Rabigato e Viosinho, sono comunemente usati per fare bevande con limone o anche soda, ma i migliori invecchiati in rovere hanno note di castagna oltre a tutto il necessario per riscaldarsi da gustare, di buon gusto, di stile!
Piemonte DOC “Brina”, Mosparone
Prodotto da vitigni Sauvignon Blanc e affinato su lieviti per ventiquattro mesi in acciaio prima del conclusivo affinamento in bottiglia di dodici mesi. Questo vino si distingue per un sapore fruttato di pesca e albicocca, con un elegante retrogusto di peperone verde.
Ideale come vino da pasto, in abbinamento a piatti non troppo saporiti che potrebbero alterare il suo elegante bouquet.
Sherry Oloroso
Da secco a dolce, è il migliore per l’inverno. Di colore ambrato, emanano profumo di noci e altre castagne. Inoltre, sono carnose e possono o meno avere un tocco dolce.–
Caratterizzato da un colore giallo paglierino derivante da un processo di produzione biologica, questo vino si distingue per un sapore agrumato con retrogusto di frutta tropicale, ideale come aperitivo.
La sua gradazione alcolica di 13,5 % VOL conferma la notevole versatilità della bevanda che può accompagnare pietanze di carne o di pesce da assaporare nelle fredde giornate d’inverno.
La scelta è infinita: quando scendi in una cantina impolverata devi solo lasciarti trasportare dalle emozioni e dai sentimenti e quando sentirai una piacevole sensazione di calore che ti avvolge non dubitare perché avrai fatto la scelta giusta.