Gianpiero Tomei frequentava la Facoltà di Giurisprudenza alla Luiss di Roma quando capì che la sua strada era sicuramente un’altra.
Potrebbe iniziare così il racconto di una passione irrefrenabile per la cucina che ha portato Giampiero a completare gli studi universitari laureandosi in legge, per pagarsi in seguito la formazione in ambito culinario. Passione che si incominciava a intravedere già nelle cene organizzate tra amici e nei pranzi con i colleghi di università. Lui non perdeva occasione per mettersi ai fornelli e sperimentare con tutta la creatività e la fantasia che aveva a disposizione.
Consapevole comunque che ogni passione va educata se la si vuol fare diventare una professione inizia col frequentare nel 2005 la scuola professionale del Gambero Rosso di Roma, che paga da sé senza pesare sulla famiglia, conosce lo Chef Fabio Baldassarre e ha l’opportunità di andare a lavorare nel suo ristorante, L’altro Mastai, dove rimarrà per circa un anno mezzo, periodo nel quale il ristorante consegue la stella Michelin. È iniziato il sogno di Gianpiero, il sogno di creare una sua attività di ristorazione a gestione familiare, un luogo piccolo, caldo ed accogliente, dove poter coccolare i suoi clienti e mostrar loro tutta la sua passione per la cucina.
Ma c’è ancora tanta strada da percorrere per arrivare a quello standard di eccellenza a cui Gianpiero ambisce. Così lavora ancora per sette anni come chef presso la prestigiosa azienda vinicola Castello del Terriccio, in Toscana, proposto proprio da Fabio al produttore di vino che cercava uno chef per gestire tutto quello che riguardava l’aspetto cucina della sua azienda per poi rientrare a Roma dove, dopo alcune esperienze in altri ristoranti, decide finalmente di aprire L’altra Osteria nel 2017.
Il progetto di Gianpiero è quello di una cucina fortemente alla tradizione regionale senza però dimenticare la rivisitazione delle ricette classiche in chiave moderna grazie anche alle nuove tecniche di preparazione e cottura. Grande spazio ovviamente anche alla creatività anche se quella proposta è una cucina fondamentalmente semplice che ha il suo punto di forza nella territorialità e nella stagionalità delle sue materie prime e nella capacità di esaltare le caratteristiche della cucina cosiddetta povera della tradizione italiana.
Tutto viene preparato rigorosamente in casa, dalla pasta fresca, preparata quotidianamente dallo chef, alla focaccia, dalle crostate alle torte per la colazione ai dolci al cucchiaio del menu serale.
Importantissima la ricerca e la selezione dei vini affidata alla sommelier Gabriela Burgos la cui sfida è quella di selezionare solo piccoli produttori e artigiani in grado di fornire vini di qualità originali e a un prezzo assolutamente accessibile e competitivo.
“Finché frequenti un corso hai una visione del ristorante differente da quella che poi è la realtà – ci dice Gianpiero – La gavetta mi è servita a capire i ritmi e le priorità che uno chef deve considerare se vuole rendere il suo ristorante un luogo accogliente e le sue proposte culinarie di alta qualità. L’altra Osteria, si trova su Via Cassia all’altezza Tomba di Nerone, può sembrare piccola con i suoi 25 posti, ma è stata proprio una scelta per assicurare a ognuno dei miei ospiti il massimo dell’attenzione. E spero di esserci riuscito”