“Quota Mille” a Mascioni, frazione sul lago di Campotosto

“Quota Mille” a Mascioni, frazione sul lago di Campotosto

Mascioni (Aq) 1329 metri sul livello del mare, frazione del comune di Campotosto: offre un suggestivo paesaggio incontaminato, immerso nella più assoluta tranquillità. Il centro è situato nel Parco del Gran Sasso ed è scelto ogni anno da numerosi turisti che ne apprezzano la posizione e i panorami.

Una leggenda racconta che legato a questi luoghi fosse Ettore Fieramosca, il leggendario condottiero della Disfida di Barletta, che nel 1503 vide fronteggiarsi 13 cavalieri italiani e 13 cavalieri francesi in uno scontro per l’onore.

Il confronto finì con l’insperata vittoria degli italiani, e l’evento divenne l’emblema del patriottismo e fu riutilizzato più volte nel tempo: durante il risorgimento, grazie al romanzo di Massimo D’Azeglio, e durante il fascismo, con la trasposizione cinematografica a cura di Alessandro Blasetti.

“Legata a questa leggenda ce n’è un’altra sul nome di Mascioni”- spiega lo scrittore abruzzese Peppe Millanta che, insieme a Sem Cipriani e le telecamere Rai, ha raggiunto questa caratteristica frazione per una nuova puntata della rubrica a cura di Paolo Pacitti, “Quota Mille”.

“Questa leggenda – prosegue – racconta che quando Ettore Fieramosca partì per la disfida, i nemici ne approfittarono per distruggerne il paese, costringendo gli abitanti superstiti a “rammascionarsi”, cioè a unirsi insieme. Da cui il nome di Mascioni. Sono entrambe leggende, è ovvio. Ma sicuramente hanno plasmato e hanno tanto da raccontarci di un luogo e dei suoi abitanti”.

Mascioni è posta sul meraviglioso lago di Campotosto, il più grande lago artificiale d’Italia e il secondo in Europa, con la sua caratteristica forma a Y.

Si trova a più di 1300 metri d’altezza, ha una superficie di 1400 ettari e raggiunge una profondità massima di 35 metri. Un tempo, dove ora c’è l’acqua, c’era una conca coltivata e utilizzata per il pascolo, fino a quando non fu sfruttata per realizzare energia elettrica.

I lavori per la costruzione delle dighe iniziarono nel 1939, e oggi il lago di Campotosto, sfruttando un dislivello di quasi 300 metri, alimenta gli impianti idroelettrici della Valle del Vomano. Ma soprattutto, ospita un’area naturale protetta dedicata al popolamento animale.

L’ecosistema della Riserva infatti è favorevole alla avifauna, ed è diventata una sorta di grande pista d’atterraggio per gli uccelli migratori che seguono per i loro spostamenti la dorsale montuosa: un luogo franco per numerose specie di uccelli rari in Abruzzo come la gru e l’oca selvatica, che compiono ogni anno centinaia di chilometri trovando qui ristoro.

Come sottolinea Millanta: “Quello che colpisce è il panorama unico. Ogni anno il lago è meta di migliaia di turisti che vengono a rifugiarsi qui, in questa oasi di azzurro e di verde. D’inverno poi, la vista del lago ghiacciato offre uno spettacolo assolutamente incredibile”.

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