Cerimonia conclusiva delle celebrazioni per il CENTENARIO DELLA NASCITA DI BRUNO ZEVI   MAXXI – Museo Nazionale delle arti del XXI secolo via Guido Reni 2/A, Roma

Cerimonia conclusiva delle celebrazioni per il CENTENARIO DELLA NASCITA DI BRUNO ZEVI

 

MAXXI – Museo Nazionale delle arti del XXI secolovia Guido Reni 2/A, Roma

 

Giovedì 24 marzo 2022, alle ore 14.30, si terrà a Roma, nella Sala Auditorium del MAXXI – Museo Nazionale delle arti del XXI secolo, la Cerimonia conclusiva delle Celebrazioni del Centenario della nascita di Bruno Zevi a cura della Fondazione Bruno Zevi e del Comitato Nazionale per le Celebrazioni del Centenario della nascita di Bruno Zevi.

L’evento sarà l’occasione per presentare le ultime iniziative e pubblicazioni del Centenario della nascita di Bruno Zevi.

Con la moderazione di Pietro Barrera, Segretario Generale Fondazione Maxxi, e i saluti di Antonio Tarasco, Dirigente del Servizio II – MiC -Direzione Generale Educazione, ricerca e istituti culturali, e Adachiara Zevi, Presidente della Fondazione Bruno Zevi, l’incontro vedrà avvicendarsi i curatori delle varie iniziative.

In particolare saranno presentati:

–      il saggio vincitore del Premio Bruno Zevi – XIII edizione: Irit Carmon Popper, Con gli occhi da architetto e l’anima da artista. Marcel Janco e la colonia di artisti Ein Hod.         Il saggio racconta la storia del villaggio arabo di Ein Hod, a sud di Haifa, che nel 1948, a seguito della proclamazione dello Stato d’Israele, è abbandonato dagli abitanti. A differenza di altri insediamenti, Ein Hod non è distrutto ma trasformato in una colonia per artisti attraverso un restauro sapiente, nel rispetto delle tradizioni architettoniche della comunità originaria. Il merito va alla lungimiranza dell’architetto e artista rumeno Marcel Janco, emigrato in Israele nel 1941. La concezione del restauro e della conservazione messa in atto a Ein Hod, come pure il ruolo centrale assunto dalla comunità nella progettazione, anticipano di molti decenni teorie e pratiche adottate negli anni Novanta.         Intervengono Rosario Pavia, membro della giuria della XIII edizione del Premio Bruno Zevi e Irit Carmon Popper, vincitrice

 

–      le riedizioni degli scritti di Bruno ZeviSaper vedere la città (Bompiani), Controstoria e storia dell’architettura (Castelvecchi), Frank Lloyd Wright (Castelvecchi), Erich Mendelsohn (Castelvecchi), Giuseppe Terragni (Castelvecchi), Il linguaggio moderno dell’architettura (Einaudi), Storia dell’architettura moderna (Einaudi), Saper vedere l’architettura (Einaudi), Ebraismo e architettura (La Giuntina), Zevi su Zevi: architettura come profezia (Marsilio), Architettura in nuce (Quodlibet), Architettura e storiografia (Quodlibet).             Interviene Luca Zevi, Vice Presidente della Fondazione Bruno Zevi

 

–      gli atti del convegno Bruno Zevi e América Latina tenutosi a San Paolo del Brasile il 27 e il 28 settembre 2018, a cura di Maria Argenti e Francesca Sarno, svoltosi in collaborazione con la Facoltà di Ingegneria Civile e Industriale dell’Università degli Studi “Sapienza” di Roma e la Faculdade de Arquitetura e Urbanismo dell’Universidade de São Paulo (FAU USP).

Le due giornate di studio sono state l’occasione per riflettere criticamente su come Bruno Zevi abbia influenzato l’insegnamento e la produzione dell’architettura in Sudamerica, a partire dalla sua partecipazione, nel 1959, al Congresso Internacional Extraordinário de Críticos de Arte (Brasília, São Paulo e Rio de Janeiro). Gli Atti del convegno sono stati pubblicati nel 2022 – con testi in lingua portoghese, spagnola, italiana e inglese – nel volume Bruno Zevi e América Latina, a cura di Mônica Junqueira de Camargo, per le edizioni FAUUS di São Paulo. I saggi si sviluppano su un duplice canale: da un lato trattano il modo in cui le idee di Bruno Zevi hanno influenzato la cultura latino-americana e dall’altro come questa, a sua volta, abbia trovato spazio nel pensiero zeviano. I primi contributi presentano il profilo di Zevi sotto svariati aspetti – sociale, accademico, storico-religioso – quelli successivi si imperniano invece su storiografia, critica e sulle riflessioni di Zevi riguardo all’architettura moderna latino-americana.

Intervengono Maria Argenti, “Sapienza” Università di Roma e Francesca Sarno, “Sapienza” Università di Roma

 

–      il volume Una guida all’architettura organica, a cura di Giovanni D’Ambrosio e Luca Guido (Iacobelli Editore, febbraio 2021). Che cosa è l’architettura organica? Pur non offrendo una definizione precisa, la guida prova a dare una risposta analizzando una serie di casi studio e offrendo al lettore un suggestivo apparato di immagini. L’intento non è enciclopedico; si è cercato piuttosto di stimolare una riflessione sui concetti chiave dell’architettura organica, che non sono sintetizzabili nell’opera di un solo architetto o di uno singolo progetto. In particolare, si è voluto evidenziare il fatto che i confini dell’architettura organica non sono limitati a un preciso periodo storico o una specifica area geografica. I principi organici permeano le opere di architetti che hanno operato in contesti culturali differenti e caratterizzano numerosi interventi di “architetture senza architetti”.

Intervengono Giovanni D’Ambrosio e Luca Guido

–       il volume Biagio Rossetti secondo Bruno Zevi, racconta sia la mostra, tenutasi a Roma dal 15 novembre 2018 all’11 febbraio 2019 nella sede della Fondazione Bruno Zevi, sia il convegno svoltosi il 23 maggio 2019 nel Salone d’Onore di Palazzo Tassoni a Ferrara, in collaborazione con il Comitato Tecnico Scientifico per le Celebrazioni dei 500 anni dalla morte di Biagio Rossetti. Nel volume, l’affinità tra l’architetto ferrarese e lo storico dell’architettura si fa inscindibile. E se la mostra rivisita l’esposizione “Identità di Biagio Rossetti”, realizzata nel 1956, al Teatro Comunale di Ferrara, sotto la direzione di Bruno Zevi, con l’allestimento curato da Valeriano Pastor, il convegno riflette sul rapporto tra lo storico e la sua città di elezione. Entrambe le iniziative ci guidano a «saper vedere Biagio Rossetti» e la sua Ferrara Nova che, grazie a quel filtro critico, sarebbe diventata la sorprendente metafora della città storica a misura di una diversa e altrimenti possibile contemporaneità.Interviene Francesco Ceccarelli, “Alma Mater Studiorum” Università di Bologna

 

–      il documentario Bruno Zevi: architettura come profezia, a cura di Luca Guido (2021). Il documentario rientra nel genere del film d’archivio e offre una panoramica della vita di Bruno Zevi e della sua opera prendendo liberamente spunto dal libro Zevi su Zevi. Architettura come profezia (1993). Si caratterizza per un’accurata selezione critica di numerose clip di repertorio e per la scelta di dare la parola direttamente al protagonista, evitando le canoniche interviste di rito a familiari, allievi o studiosi. Il documentario è suddiviso in quattro parti che mettono a fuoco l’intera vicenda intellettuale di Zevi: 1) Architettura e democrazia. La lotta contro il fascismo; 2) Il linguaggio moderno dell’architettura; 3) La critica operativa; 4) La profezia dell’architettura.Interviene Luca Guido

 

Nel corso dell’evento verrà distribuita una pubblicazione che racchiude tutte le attività svolte nel corso del triennio 2018-2021, in occasione del Centenario della nascita di Bruno Zevi.

 

Roma, marzo 2022

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