Presso le Scuderi del Quirinale dal 20 Marzo al 31 Agosto, sarà possibile ammirare la più grande mostra retrospettiva mai allestita su FRIDA KAHLO.
La mostra dà il giusto valore ad un’artista che ha fatto della sua immagine un’icona e dell’autoritratto – si può dire – un lavoro politico. Frida Kahlo non era un’artista vanitosa, quanto piuttosto una personalità che utilizza il narcisismo per produrre un’identità visiva della condizione femminile e con questo anticipa nel tempo tante battaglie che si sono tenute poi nel secondo dopoguerra; tutto questo avviene negli anni trenta, in un paese come il Messico, dove lei vive accanto al marito Diego Rivera, un muralista, un graffitista ante-litteram. Rivera produceva grandi immagini all’aperto sui muri e alfabetizzava un popolo che non aveva cultura rappresentando le lotte contadine. Frida rappresentava la lotta della donna e realizza una rivoluzione iconografica mettendo al centro dell’arte il proprio soggetto, la propria identità, la propria figura, quindi un’operazione non di vanità ma di profondo e costruttivo narcisismo politico.
Si veste da uomo, pantaloni e giacca, affermando l’identità androgina del maschile e del femminile, divenendo successivamente un’icona per l’emancipazione sessuale.In Frida Kahlo il legame tra arte e vita è fondamentale: lei senza arte non avrebbe vissuto molto dopo l’incidente con un tram e l’autobus su cui viaggiava, che letteralmente la impalò, e la costrinse a portare un corsetto per tutta la vita e a dipingere stando distesa sul letto con uno specchio. E nonostante il dolore che patì nelle sue opere c’è l’eros, la natura, l’amore per la vita.Ciò che rende tanto popolare Frida Kahlo è proprio la sua vita, la sua biografia e direi anche la sua iconografia. Lei divenne veramente un’icona, molto prima di Madonna e di Lady Gaga, ma con un alto spessore, per niente consumistico anzi, assolutamente impegnato politicamente. E’ una persona che ha combattuto con la malasorte, una donna che aveva un grande desiderio di vita, una vita combattiva legata ad un marito come Diego Rivera e agli altri muralisti che combattevano per la rivoluzione messicana; i muralisti hanno adoperato i campesidos, per rappresentare e lottare, lei ha adoperato la sua icona, facendone un uso politico. Frida Kahlo è la produttrice di un narcisismo politico ed ha una funzione di comunicazione sociale. La condizione femminile umiliata, da decenni sottomessa e che lei riscatta. Fondamentale nella sua formazione è la vicinanza e l’amicizia col Trockij, che ospitò e di cui condivideva l’orientamento politico.Questa mostra, con oltre 170 opere fra dipinti e disegni, rappresenta l’artista a tutto tondo, dal contrastato amore con Diego Rivera, sposato e risposato due volte e impresso indelebilmente nei suoi pensieri (autoritratto con Tehuana o Diego nei miei pensieri), alla donna militante politica e attivista anticonvenzionale, così da delineare in modo completo la poliedrica personalità di Frida.Interessanti gli accostamenti con opere e correnti che di certo influenzarono e si fecero influenzare dalla sua arte: la metafisica, la Nuova Oggettività così come il realismo americano degli anni venti e trenta o il surrealismo non furono impermeabili alla sua personalità.Una vita breve, ma vissuta con tale ardore da renderla immortale.
Silvia Andriuoli