Baia è descritta nelle fonti antiche come un luogo straordinario per i grandiosi impianti termali, le bellezze naturali paesaggistiche e per le sontuose ville, ma anche come luogo di piacere e di vizi e ozii.
Marziale nel descriverla commenta: “A Baia una donna arriva come una Penelope e ne riparte come un’Elena”. Penelope la matrona romana seria e Elena la troiana, sfacciata e traditrice.
Seneca la presenta in una delle sue Lettere a Lucilio (V 10) dicendo: “Sebbene presenti notevoli pregi di natura, (Baia) è città da evitare, perché è diventata un celebre centro di corruzione.” Un luogo libero dalla morale, dai pregiudizi, lontani dalla quotidianità e dagli occhi di Roma. Leisure, piacere, intrighi e vicende erotiche da condividere con alcuni intimi. Un luogo terapeutico dalle calde acque, per il puro benessere. Una villeggiatura d’élite, non certo di massa, anche se le terme pubbliche a quell’epoca esistevano ed era abitudine della popolazione di usarle frequentemente. I Romani sapevano apprezzare il piacere di alcuni aspetti del relax, del turismo, che oggi si fatica a ritrovare. Con lo slow tourism forse si respira ancora quell’armonia di sensazioni, piaceri e profumi in alcuni bagni termali, un po’ meno lussuosi, ma comunque piacevoli! C’è il bisogno di novità, di essere alla moda per poter dimostrare il proprio stato economico e anche fisico. Oggi oltre alle terme classiche vengono offerte formule orientaleggianti con pacchetti esotici dal profumo magico. Le Terme Stufe di Nerone di Baia si fanno pubblicità con il motto. “Qui se ipsum amat, in hunc locum venit”, luogo di benessere, come se le terme fossero state inventate proprio lì e l’autenticità è garantita dal vicino Parco Archeologico di Baia e le sue strutture termali antiche.
I resti archeologici delle Palatium Baianum ossia le Terme di Baia erano suddivise in
tre settori: la cosiddetta Villa dell’ambulatio, il settore di Mercurio e il settore della Sosandra.
La Villa dell’ambulatio del II – I secolo a.C. poggiata nella parte più alta della collina, con sei terrazze sul mare, su basamenti artificiali. Le scale erano il punto di collegamento tra i vari livelli. Sulla seconda terrazza era possibile passeggiare al coperto e vi erano ambienti residenziali dedicati all’otium, all’opportunità di godersi gli scenari meravigliosi che il mare offre da sempre.
La zona delle Terme di Mercurio, fu creata nella parte nord orientale delle terrazze più basse, per sfruttare le sorgenti idrotermali della costa. Alcuni ambienti termali ancora colpiscono per la loro costruzione, come il suo frigidarium, ossia la sala per i bagni freddi, ma soprattutto la piscina coperta, imponente nella sua realizzazione architettonica. La cupola fu realizzata in opera cementizia con scaglie di tufo cuneiformi e rappresenta il più antico esempio di copertura sferica di ampie dimensioni. La metà del Pantheon romano. Vi erano delle ampie volte con delle finestre per far passare la luce all’interno. All’interno sgorgava una fonte naturale e l’ambiente era finemente decorato.
Le terme della Sosandra, prendono il nome dalla statua di Afrodite Sosandra, ritrovata all’interno. Una delle tante “copie” degli originali greci. Si pensa che il luogo, posto su un bel punto della collina avesse una piscina, che nel tempo fosse stata trasformata da Nerone in un centro per far rilassare e ritemprare i marinai della flotta. Secondo altre versioni sarebbe diventata un’elegante villa per ospitare chi era cliente delle terme. L’acqua scorreva sotto il pavimento, fino ad arrivare alla vasca esterna. Nelle vicinanze sono stati rinvenuti i resti della bottega degli scultori di cui si è scritto precedentemente.
Il Tempio di Diana è decisamente un altro bagno termale dell’epoca di Adriano. Sormontata da una cupola, era adorna da bassorilievi in marmo, rappresentanti animali e vegetazione della macchia mediterranea e rappresenta un’altra opera costruita con sapiente ingegno e accuratezza dagli antichi Romani.
Botteghe, terme, residenze dei nobili Romani e della corte imperiale, turisti riflesso di una cittadina vivace, con molte attività sociali, economiche, dai fermenti commerciali, culturali. Un esempio, un fiore all’occhiello per l’Italia di altri tempi. Ed Oggi? Il turismo in alcuni luoghi può raccontare il collegamento tra il mondo antico e quello moderno, ma va promosso e salvaguardato.