SHAPE: L’ARTE CONTEMPORANEA PRENDE FORMA
NEL NUOVO RISTORANTE VENEZIANO
GUIDATO DALLO CHEF ALESSANDRO BORGHESE
Dal 3 settembre al 28 ottobre 2022
gli spazi di AB – Il lusso della semplicità in Laguna
diventano anche galleria d’arte ospitando le opere di talentuosi artisti.
Venezia, 24 agosto 2022. AB – Il lusso della semplicità, il nuovo ristorante dello chef Alessandro Borghese a Venezia, in collaborazione con Tabor Group srl e Mc2gallery, presenta la mostra SHAPE che avrà inizio il 3 settembre e terminerà il 28 ottobre 2022.
Passione, dedizione, creatività, metodo: SHAPE è il titolo del primo evento a tema artistico ospitato nel ristorante veneziano di Chef Borghese, che si sviluppa nella storica sede di Cà Vendramin Calergi, con affaccio sul Canal Grande.
Ampio spazio verrà dedicato, nelle diverse sale del ristorante, alle opere dell’artista Alessandro Antonucci, che omaggia lo chef con un ritratto e la città con l’opera “Venice”. Come una portata nasce dall’insieme di singoli ingredienti, così Antonucci studia la singolarità dei colori, creando un dialogo equilibrato che si esprime all’interno di dipinti informali. Si potranno ammirare anche morbide silhouette femminili, contestualizzate perfettamente nelle sale della location.
Le opere di Davide Serpetti, che nel prossimo Ottobre esporrà in una mostra personale a Villa d’Este di Tivoli e ad Artverona, nascono invece dalla fascinazione per “Medardo Rosso”, proposte insieme ad una serie pittorica ispirata a delle sculture “non finite”. L’artista presenta un’allegoria di personaggi carichi di luce, rappresentati sotto forma di icone.
Artista presente anche nello spazio milanese, Riccardo Gusmaroli, con i suoi vortici di barche sulle tele, riproduce viaggi immaginari con rotte impossibili, frutto di associazioni, sensazioni e connessioni che derivano dagli stessi materiali. Una musicalità calcolata, raccontata dalle onde di carta piegata sotto forma di oggetti legati al tema del viaggio, dove la ricerca spazia dal concetto di leggerezza ai rapporti di luce e ombra, pieni e vuoti, azione e non azione.
Da non perdere la fusione di bronzo di David Reimondo, realizzata dal calco di una scultura di pane. Al pane, elemento nutritivo tra i più antichi e deputato all’evocazione di sensi spirituali oltre che terreni, è affidato il compito di incarnare il fil rouge dell’insieme.
Il giardino accoglie infine le opere di Francesco Di Luca, artista già presente nel ristorante di Milano e reduce da innumerevoli mostre pubbliche. Lo scenario è un mondo di lamiere, materico nella congiunzione di piccole barre di metallo smaltate, che saldate tra di loro come singole esperienze, cicatrici e ricordi, plasmano corpi il cui senso vitale trae origine dallo spettro dell’assenza. Ecco che la fisicità diviene solo un ricordo lontano, la dissolvenza della materia. Francesco Di Luca vede in queste forme attorcigliate, in queste
lamiere umane, una possibilità di unione del singolo con l’universale, il particolare e il generale, il senso dell’intellegibile congiunto all’estrinsecazione del mondo sensibile.