19 anni, talento e un enorme amore per le dolci creazioni di qualità. Filippo Fontana è il fondatore de Il Sapore della Passione, laboratorio artigianale nel cuore del comune di Iseo, in Lombardia. Nonostante sia estremamente giovane, l’entusiasmo per il proprio mestiere lo ha portato a sce-gliere sin da subito quale strada da percorrere e a dedicarsi a tempo pieno al suo lavoro.
Per Filippo la vita di tutti i giorni costa grandissimo impegno: il 19enne gestisce l’intera attività da solo, lavorando in laboratorio dalle 5.30 del mattino fino alla sera. Per un totale di circa 14 ore al giorno organizza il locale – non tralasciando la pulizia dello stesso – e si occupa della preparazione di croissaint, mignon assortiti, creme e specialità di ogni tipo. Come ha dichiarato in un’intervista del Corriere di Brescia, però, il ragazzo è felicissimo, soprattutto grazie ai numerosi feedback posi-tivi ricevuti dai clienti.
Nella pasticceria proposta da Fontana non manca mai la Francia, con un’influenza presente nei dolci del ragazzo sin dagli anni della sua formazione. Durante il percorso scolastico svolto presso l’istituto Zanardelli – dove ha conseguito il diploma di operatore della trasformazione agroalimen-tare e di tecnico delle produzioni alimentari con il massimo dei voti – ha infatti avuto modo di svol-gere un lungo apprendistato a Lione grazie ad un Erasmus. Ecco allora che, nella pasticceria Mai-son Machadoha, ha fatto sua la preparazione delle più rinomate specialità francesi: le tarte aux praline, gli choquettes, torte e biscotti, creme e flan.
Proprio durante il periodo all’estero la passione di Filippo ha assunto decisione, e il ragazzo ha pensato per la prima volta di mettersi in proprio con una sua attività. La proposta di aprire un labo-ratorio, in realtà, era già arrivata da Paola Gonzales – precedente titolare e sua insegnante – due anni prima, quando Fontana aveva appena 17 anni; Filippo, però, non aveva accettato, non sen-tendosi pronto ed essendo ancora incerto sul percorso da seguire. Inoltre, aveva deciso di rinun-ciare a causa del prezzo troppo altro per l’acquisto del locale. Solo dopo il soggiorno francese, il completamente degli studi e un calo effettivo del prezzo della pasticceria il ragazzo ha deciso di acquistare lo spazio.
Chiaro è, dunque, come la formazione si Fontana sia inevitabilmente passata anche per la cucina italiana. Oltre all’esperienza con Gonzales, a formarlo l’apprendistato presso la pasticceria e cioc-colateria di Fabio Nazzari. È qui che, in veste di apprendista, ha fatto sue le basi del bagaglio da pasticcere: preparazione di creme, brioche, mignon freschi e torte moderne; inoltre, è qui che ha compreso a pieno la dedizione necessaria per organizzare il lavoro in autonomia.
Ad oggi, entrare nel laboratorio di Fontana significa essere travolti da dessert di ogni tipo. Fra le creazioni pâtisserie mignon, invitanti e preziosi come piccoli desideri monoporzione; sofisticati ma-carons dai mille colori e gusti: lampone, cioccolato, pistacchio, nocciola e caramello; e ancora, fra i prodotti più complessi, torte moderne, bavaresi e semifreddi; non mancano i dolci per le feste, con panettoni dai gusti classici della tradizione a quelli più elaborati del cioccolato al pistacchio.
Inoltre, Filippo si contraddistingue anche per una particolare abilità nel raccontarsi, propria della sua generazione. La comunicazione è fra le sue principali competenze ed è possibile notarlo nella gestione dei suoi due profili social, uno personale e uno dedicato alla sua pasticceria.
Sulla pagina del suo sito web leggiamo: “Cucinare è come amare. O ci si abbandona completa-mente o si rinuncia”. Filippo, senz’ombra di dubbio, ha deciso di abbandonarsi e di amare com-pletamente il proprio lavoro.