In vista delle Elezioni Regionali Lazio 2023 che si terranno i prossimi 12 e 13 febbraio, il candidato e politico Massimiliano Maselli (Fratelli d’Italia) ha risposto ad alcune domande inerenti la sua visione dell’amministrazione regionale, il suo rapporto con la politica e con i cittadini; ha poi raccontato quali siano le fonti d’ispirazione che hanno segnato la sua carriera politica e come crede sia doveroso collegare il concetto di politica sociale al soddisfacimento dei cittadini.
Come prima domanda, abbiamo chiesto a Maselli come sia possibile soddisfare i bisogni dei cittadini e le esigenze dell’ente locale all’interno di un’amministrazione regionale.
Secondo il politico l’esigenza della Regione Lazio, in particolare, è quella di migliorare la qualità della vita dei suoi abitanti, e il modo di farlo sarebbe indicato dallo Statuto, carta fondamentale della Regione. Questa, infatti, ispirandosi al principio di solidarietà, persegue l’obiettivo della tutela delle fasce più deboli della popolazione; fra i suoi obiettivi prioritari, poi, promuove la salvaguardia della salute, la piena occupazione, la disponibilità abitativa, la mobilità e la diffusione di istruzione e cultura.
Allo stesso tempo, lo Statuto persegue l’obiettivo dello sviluppo economico e del miglioramento della qualità della vita secondo criteri di compatibilità ecologica, attenendosi alle effettive esigenze e vocazioni dei territori e delle rispettive comunità; contribuisce, infine, alla realizzazione di infrastrutture e di opere di interesse generale.
In questo senso, il buon governo di una regione si valuta nella misura in cui lo stesso riesce a dare risposte alle esigenze dei cittadini. Cose, sottolinea il politico, a cui Zingaretti avrebbe lasciato poco spazio negli ultimi dieci anni.
In secondo luogo, Maselli chiarisce cosa significhi a suo avviso fare politica a contatto con la gente. Ha un’idea decisa: fare politica significa di per sé stare in mezzo alla gente. La conoscenza dei problemi e la competenza politico-amministrativa necessaria per risolverli, infatti, si ha soltanto intessendo uno stretto rapporto con le persone. Calarsi nel territorio è allora fondamentale, perché è solo lì che si toccano con mano i problemi che i cittadini vivono nella vita di tutti i giorni.
Nell’attuale campagna elettorale Maselli sta girando in lungo e in largo per il territorio di Roma e provincia, ascoltando i bisogni dei cittadini i quali dalla politica, giustamente, vogliono risposte. Sintetizzando, dunque, fare politica in mezzo alla gente significherebbe prima di tutto saper ascoltare.
Per Maselli, poi, le fonti d’ispirazione che hanno delineato la sua carriera sono da sempre molto forti. In particolare il lavoro, l’impegno, la disponibilità al dialogo e all’ascolto sono sempre stati la bussola della sua azione politica, e continueranno ad esserlo.
Racconta di non essersi mai risparmiato, e di aver sempre cercato di orientare l’azione politica e amministrativa verso il bene comune. Anche in quest’ultima legislatura, dai banchi dell’opposizione, non si è mai tirato indietro. Ha presentato proposte di legge, di cui due – una sulla moda e una sul sistema fieristico – approvate come primo firmatario; ha poi depositato interrogazioni, mozioni e ordini del giorno, partecipando attivamente alla vita del consiglio regionale.
Maselli crede di aver dimostrato che si può fare opposizione in maniera dura, seria ma, allo stesso tempo, costruttiva. Ora, però, afferma che è arrivato il momento di sedere tra i banchi della maggioranza. Se sarà rieletto alla sua quarta legislatura, conoscerà a sufficienza la macchina
amministrativa regionale e sarà pronto a dare il suo contributo per cambiare e rinnovare la Regione.
In ultima battuta, gli domandiamo come collegherebbe il concetto di politica sociale con il soddisfacimento dei bisogni dei cittadini. Le politiche sociali, dice Maselli, riguardano essenzialmente tutto ciò che abbia come obiettivo primario il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro delle persone.
Concretamente, ciò significa assicurare una sanità migliore – per esempio diminuendo i tempi delle liste di attesa – sostenere le famiglie in difficoltà, fare investimenti a favore dell’edilizia popolare e dell’housing sociale, ridurre le tasse, creare più sviluppo e occupazione, migliorare i collegamenti per facilitare gli spostamenti, fare investimenti per una regione più ‘green ’e sostenibile.
Nel complesso, si tratta di tematiche da non considerare distintamente, ma come tasselli di un unico mosaico da ricomporre, anzi, da ricostruire.
In questo senso sarà utile adottare un metodo a livello regionale, degli strumenti organizzativi che siano propri della pianificazione strategica, e questo perché negli ultimi anni è mancata una regia complessiva in grado di promuovere azioni d’insieme concrete e positive.
Secondo Maselli, è venuta a mancare quella che ama definire “visione”, ossia una politica regionale che sapesse contenere indirizzi e progetti di forte spessore politico.
E questo, conclude, è quello che si augura che il centrodestra farà a partire dal 14 febbraio