Prima di ogni altro amore Incanto per Maria Callas e Pier Paolo Pasolini Di Sergio Casesi Regia Alberto Oliva Con Gea Rambelli e Stefano Tosoni

Prima di ogni altro amore

Incanto per Maria Callas e Pier Paolo Pasolini

Di Sergio Casesi

Regia Alberto Oliva

Con Gea Rambelli e Stefano Tosoni

Testo vincitore Premio Franco Enriquez 2022

al

Teatro Franco Parenti

da lunedì 6 a sabato 11 marzo

In occasione dello spettacolo:

martedì 7 Marzo, h 18.30

INCONTRO CON CARLO FONTANA

Maria Callas alla Scala

giovedì 9 Marzo, dopo lo spettacolo

INCONTRO CON MASSIMO PISA

Breve incontro tra una Musa e un Poeta Civile

venerdì 10 Marzo, h 18.30

INCONTRO CON VALERIA PALUMBO

Callas versus Maria

Nel biennio 2022/2023 si celebrano due centenari straordinari per la cultura italiana, Pier Paolo Pasolini e Maria Callas.

Straordinaria coincidenza e opportunità poiché, se nei rispettivi ambiti sono stati artisti imprescindibili ed eterni, il loro rapporto intenso e creativo, doloroso e travolgente, è illuminante per comprendere meglio il poeta e la cantante, come l’uomo e la donna in quel preciso momento della loro vita e della storia del nostro Paese.

Prima di ogni altro amore non è una ricostruzione biografica, contiene elementi reali, ma da questi si solleva, o si immerge, per inventare e immaginare un teatro nuovo, realistico e immaginifico allo stesso tempo, poetico e profondo, teatro di parola e per il corpo degli attori, alla ricerca del suo senso possibile e autentico.

In scena vediamo Maria Callas e Pier Paolo Pasolini, costretti da una distanza fisica, impegnati a scriversi lettere, a cercarsi al telefono, lasciarsi messaggi ognuno mostrando all’altro un po’ più di sé, ogni volta più in profondità. Un dialogo che scivola fino alla confessione, fino alla parola come rifugio e salvezza. Ma, nella magia dell’amicizia e dell’affetto, ecco ricostruirsi un discorso più

grande, sentiamo affiorare il mito che inconsciamente nutre la loro relazione, Medea.

E così dal dialogo a distanza si passa all’incontro vero e proprio che, però, si svolge nel sogno, nell’indicibile, nell’inconscio, nella pura forza vitale e creativa dei due protagonisti.

Maria, innamorata e delusa, fuori dalla propria patria, amata in virtù della sua magia, il suo canto unico capace di infiammare il cuore dell’intero mondo ma sola, terribilmente sola, è in cerca dell’unica magia che non può praticare. Maria Callas, costretta a dare voce alle più profonde emozioni delle centinaia di donne che interpreta sulla scena, non può fare nulla contro la privazione d’amore, lei straniera agli affetti più importanti.

Pasolini, Giasone, eroe del vello d’oro, della poesia e in generale della volontà creativa, è invece scopritore del mondo, conquistatore attraverso l’arte di ogni angolo, luminoso o buio, dell’umano.

Pasolini, antitetico a Maria, rapito da un amore incondizionato verso ciò che è sconosciuto, nel rivelare poeticamente il mondo si fa parte di esso, lo ama sconfiggendo ogni paura e solitudine, ogni distanza ed ogni separazione.

Pasolini impera sul suo mondo con l’occhio e il labbro del poeta corsaro, del predatore innamorato, al contrario Maria fugge dal mondo che sente altro da sé ma che, ironia del destino, è ai suoi piedi. Pasolini crea per potersi spiegare a se stesso, la Callas attraversa faticosamente la rappresentazione della realtà portando su sé il dolore dell’esistenza.

Ma il sogno ha termine e i due si ritrovano uno accanto all’altra, in un tempo sospeso che è la nostra relazione con due giganti del Novecento.

E qui, in un percorso di pacificazione con la vita, nel superamento del male di vivere che ha modellato le due esistenze, vi è il lascito forse più grande per noi. Oltre il loro tempo, oltre quel tempo, vi è la loro relazione e la nostra con la loro, in un per sempre possibile.

Alberto Oliva così descrive il suo lavoro: Raccontare questi due Miti contemporanei presi nel momento della loro unione fondata sulle reciproche debolezze, insicurezze e fragilità è stata una bellissima scommessa, che credo possiamo dire di avere vinto grazie all’interpretazione di Gea Rambelli e Stefano Tosoni e all’intuizione di ambientare tutto il testo in uno spazio sospeso, mitico ed evocativo.

Ho scelto infatti come scenografia un cumulo di rovine classiche, dominato da due colonne spezzate, senza i capitelli, che sono caduti in terra con fragore, facendosi in mille pezzi. Colonne spezzate come sono anche Maria e Pier Paolo, in cerca di reciproco appoggio, mentre strisciano, rotolano e gattonano in mezzo ai ruderi, rovine umane fra le rovine architettoniche, rovine letterarie fra i capolavori della musica e dell’arte. Questa ambientazione evocativa e simbolica ci ha concesso di superare il limite di una scenografia realistica, collocando i telefoni e la macchina da scrivere – oggetti indispensabili al racconto – in mezzo alle pietre e ai ruderi, per spostarci dal realismo borghese del rapporto epistolare all’orizzonte poetico che il testo suggerisce.

Di Sergio Casesi

Regia Alberto Oliva

Con Gea Rambelli e Stefano Tosoni

Costumi Elisabetta Invernici

Sound Design Massimo Marcer

Produzione Proscenio Teatro

Il testo di Sergio Casesi è pubblicato dall’editore Cue Press, in un’edizione critica corredata dall’introduzione del professor Andrea Bisicchia e del regista Alberto Oliva, oltre a un ricco apparato fotografico:

Lunedì 6 h 20:15

Martedì 7 h 20:15

Mercoledì 8 h 20:00

Giovedì 9 h 20:15

Venerdì 10 h 19:00

Sabato 11 h 19:00

https://teatrofrancoparenti.it/spettacolo/prima-di-ogni-altro-amore/

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