Un’ottima cucina casereccia e romanesca, personale cordiale e appassionato, uno spazio piccolo e accogliente, proprio come quello di una casa: Hostaria La Casetta, ottima trattoria su via Trionfale, a Roma, è tutto questo. La titolare Alessia – che porta avanti l’attività con il marito Giulio da ben 14 anni – ce ne parla con entusiasmo ripercorrendo gli anni della sua vita. Alessia è cresciuta in un negozio di parrucchiere: la mamma, infatti, faceva questo mestiere, ma alla bambina non piaceva affatto; le sembrava che tutte quelle ore passate in negozio fossero soltanto un sacrificio. Anche oggi, racconta scherzando, Alessia ha molta più dimestichezza con le padelle che con le spazzole. La sua rotta è quindi presto deviata verso altri lidi: dopo essersi diplomata in un istituto tecnico commerciale ha subito trovato lavoro, dapprima in una società di import ed export di radar; poi in uno studio di commercialisti. Nel frattempo, inoltre, ha cominciato un percorso universitario in economia e commercio, che tuttavia non è mai riuscita a completare a causa degli onerosi impegni lavorativi. A contraddistinguere Alessia sin dalla più tenera età, però, una grande passione: quella per la cucina romanesca: la mamma le preparava carne in tutti i modi (ingrediente essenziale nei piatti romani), usava molti peperoni ed spesso le cucinava la trippa. A deviare fortemente il suo percorso un evento inaspettato e doloroso: l’improvvisa morte proprio della madre, che nel 2007 l’ha colpita come un fulmine a ciel sereno. Da lì, Alessia ha capito che doveva a tutti i costi cambiare vita: andando in ufficio, infatti, sentiva di non esser nell’ambiente più giusto per lei. La decisione di lasciare il certo (un contratto a tempo indeterminato) per l’incerto (il nuovo lavoro nella ristorazione) è stata presa con la maternità seguita all’incontro del marito Giulio. Ad oggi, dunque, Alessia è felicemente impegnata nell’Hostaria La Casetta a tempo pieno. Con grande ammirazione, la stessa racconta che questa attività è nata grazie ai suoi suoceri, che ricorda con immensa nostalgia e affetto. Questi ultimi hanno avuto un ristorante pizzeria per 40 anni, poi per dieci anni un bar; successivamente, all’età di 66 anni, hanno deciso di comune accordo di vendere il bar e di aprire un nuovo ristorante. Il loro desiderio era quello di dar vita ad un locale piccolo e accogliente, in cui riversare tutte le proprie energie e la propria passione per il mondo della cucina. Insieme, i due mandavano avanti l’attività con amore e impegno. La suocera (calabrese) aveva la cucina nelle mani; il suocero (marchigiano) invece, era il vero e proprio re della sala. Entrambi hanno dato all’Hostaria tutto quello che potevano, riuscendo così a creare un’attività molto apprezzata dalla clientela, soprattutto per il calore e la quotidianità che trasmette. Ad oggi, la cucina della Hostaria si contraddistingue per una fortissima propensione al locale e al “fatto in casa” (dai piatti principali fino ai dolci e ai liquori), tanto che alcuni clienti dicono di sentirsi proprio come se fossero a casa propria; e infatti, molti clienti sanno che Alessia ogni mattina va a fare la spesa per l’attività, e per questo con la massima naturalezza le mandano dei messaggi per informarsi sul menù del giorno. La Casetta offre un’inarrivabile cucina della nonna e della mamma, che per una questione affettiva è la migliore che possa essere proposta. Del resto, come la stessa Alessia racconta, quando la suocera è venuta a mancare il suo rapporto con la cucina è cambiato: la prima volta in cui ha cucinato la pajata ha cercato di mettere tutte le attenzioni possibili nella realizzazione del piatto, quasi come se lo tributasse al suo ricordo.
Ad oggi, il locale offre 35 coperti e 7/8 etichette di vini, più il vino della casa che è in bottiglia. In definitiva, possiamo affermare che l’ambiente familiare assieme alla disponibilità e alla cordialità dei suoi gestori, rendono l’Hostaria la Casetta una vera e propria risorsa culinaria, sia per il quartiere che per chi viene fuori da Roma.