Linda Arduini: un viaggio nell’architettura d’interni e nella rigenerazione urbana

In un panorama architettonico in continua evoluzione, emergono figure che con la loro visione e il loro impegno contribuiscono a definire il futuro del design. Linda Arduini, architetto nato a Roma il 3 aprile 1989, è una di queste figure. Con una formazione prestigiosa e una carriera già avviata, Linda si è distinta per il suo interesse particolare verso l’architettura d’interni e la rigenerazione urbana. La sua abilità non è solo riconosciuta nell’ambiente accademico, dove si è laureata con lode presso l’Università La Sapienza di Roma nel 2015, ma anche nel mondo professionale, dove ha iniziato a lasciare il suo segno distintivo. Il percorso di Linda Arduini nell’ambito dell’architettura ha radici profonde nella sua formazione accademica. La Sapienza, una delle università più rinomate d’Italia, ha fornito a Linda un terreno fertile dove coltivare la sua passione e le sue competenze. Negli anni universitari infatti ha modo di partecipare a programmi di studio e tirocinio all’estero in nello specifico a Lisbona e Barcellona, dove a modo di avvicinarsi ai temi della rigenerazione urbana, della trasformazione degli spazi e dell’architettura come strumento di inclusione sociale e di rilancio culturale ma anche della progettazione e ristrutturazione d’interni, che diventerà poi il suo tema principale. Culmine della sua esperienza accademica è stata la tesi di laurea, un progetto audace su un Centro di Arti Sceniche situato in un ex sito industriale a Lisbona. Questo lavoro non solo ha evidenziato la sua abilità nell’integrare spazi culturali all’interno di contesti urbani complessi, ma ha anche messo in luce la sua visione innovativa nel riqualificare aree dismesse. Nel 2016 inizia la carriera professionale collaborando con diversi studi di interni del panorama romano, esperienza fondamentale per sviluppare un approccio olistico alla progettazione, considerando non solo l’estetica, ma anche la funzionalità e il confort degli spazi. La filosofia di design di Linda Arduini si distingue per un approccio che pone al centro l’interazione tra spazio e utente. Ciò che viene  considerato “bello” è l’armonia di proporzioni, geometrie, colori, ma non fine a se stessa, perché sarebbe solo un esercizio di stile: deve raccontare qualcosa delle persone che abitano quello spazio, della loro vita, delle loro passioni, delle loro abitudini. La maggior parte della nostra vita si svolge all’interno di spazi definiti  che siamo abituati a pensare come dati, immodificabili, e quando finalmente si ha di ristrutturare la propria casa e allestire uno spazio che ci rappresenti questo va pensato su misura in ogni dettaglio. Nella concezione di Linda Arduini uno spazio è bello quando viene cucito addosso alle persone che lo vivono, quando parla di loro. Da qui lo sviluppo di una sensibilità unica nella scelta dei materiali, del gioco di luci e colori, nella distribuzione dello spazio, nella scelta degli arredi.  Il lavoro sull’ambite domestico è stato sempre un grande interesse di Linda Arduini, sin da bambina, quando cambiava disposizione ai mobili della sua stanza continuamente, in modo di aver setting sempre diversi e creare sempre nuove “ occasioni” spaziali. Le possibilità e le declinazioni in un qualunque spazio sono la ragione del suo lavoro poiché l’allestimento di un ambiente domestico è uno dei bisogni più antichi dell’uomo. Abbiamo tutti bisogno di riconoscere un ambiente familiare che ci coccoli e ci protegga quando torniamo a casa la sera e lo studio el progettazione di uno spazio nel quale vivere ed esprimersi al meglio dovrebbe essere alla portata di tutti, poiché influenza tantissimo le nostre vite, le nostre emozioni, le nostre sensazioni. Ma come si sviluppa un progetto di ristrutturazioni di interni? Linda segue tutti i suoi progetti di ristrutturazione dalla A alla Z, si comincia quindi dalla fase di concept in cui, a seguito di un confronto in cui prende nota delle idee dei committenti, propone alcune opzioni di distributivo planimetrico che vengono poi approfonditamente discusse. E’ sempre bene non lasciare nulla di intentato quindi mettere su carta e immaginare tutte le soluzioni possibili, da quelle più costose in termini di lavori e di quelle più conservative dello status quo: non si ristruttura tutti i giorni quindi conviene riflettere a lungo e soppesare ogni decisione. Una volta che è stato deciso il layout planimetrico definitivo si sviluppano parallelamente due percorsi: progettuale, quindi si procede affinando e definendo il progetto, quindi i materiali, i rivestimenti, i colori finiture, tramite visite in showroom ed elaborati grafici;  e uno invece operativo cioè si definisce sia la pratica urbanistica che si dovrà presentare come autorizzazioni  lavori sia il lato economico e quindi il computo metrico estimativo che quantifichi l’entità delle opere edili.  Con l’individuazione dell’impresa e l’inizio dei lavori si procede alla stesura di tutti gli elaborati esecutivi, sia impiantistici che architettonici e con le frequenti e assidue visite in cantiere, luogo magico dove le cose pi piano prendono forma. Linda Arduini si propone quindi nel panorama architettonico romano come una professionista attenta e completa, capace di combinare estetica, funzionalità e petto per l’ambiente in ogni suo progetto ed in grado creare spazi che vivono e respirano insieme alle persone che li abitano.

Foto Simone Paris

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