A conclusione di un percorso formativo della durata di tre mesi, ideato e diretto da Francesco Montanari con e presso l’Accademia Melody School, un cast di giovani promettenti attori porta in scena la storia del pluriomicida Roberto Succo che sconvolse le cronache degli anni ’90, rappresentato nell’ultima e più complessa opera del drammaturgo Bernard-Marie Koltès.
“Roberto Zucco” è un’opera che intreccia al suo interno molti piani di complessità e mette al centro un antieroe moderno, tragico in quel destino che lo costringe a muoversi come un rinoceronte, con le mani macchiate di sangue, quando ambirebbe a essere liquido, per poter passare attraverso quella fitta maglia di gabbie che rappresenta per lui la vita, e assurgere al sole.
Un’opera complessa, in cui l’elemento tragico si esplicita attraverso situazioni spesso surreali e grottesche e che mischia elementi e partiture differenti: un banco di prova importante per un gruppo di allievi attori. L’opera, in ultimo,sembra restituirci uno scenario frammentato, superficiale e devastato al punto che solo le mani macchiate di sangue restano a confermare la possibilità di essere visibili, tragedia dell’uomo moderno che trova nell’omicidio la sola certificazione di esistenza.“Io non sono un eroe – dice Zucco in uno dei passaggi emotivamente più intensi del testo – Gli eroi sono dei criminali. Non c’è eroe i cui abiti non siano inzuppati di sangue, e il sangue è la sola cosa al mondo che non possa passare inosservata. E’ la cosa più visibile del mondo. Quando tutto sarà distrutto, e una nebbia da fine del mondo ricoprirà la terra, resteranno sempre gli abiti zuppi di sangue degli eroi”. Una regia d’eccezione quella di Francesco Montanari, mosso dall’amore per questo folle mestiere che si chiama recitazione.“Il teatro è uno spazio di condivisione, è fare domande piuttosto che dare risposte senza deludere lo spettatore, parlo di delusione di intenti. Provo a trasmettere a questi ragazzi che il teatro è degli attori , come diceva Edoardo De Filippo. Non è un discorso di supremazia del ruolo, perché senza un teatro e un regista non si può fare, ma di essere vivente che sta e agisce. Allora è proficuo.”
Roma, Teatro Garbatella- Piazza Giovanni da Triora 15
Produzione: Melody School