“Al termine dei mille giorni ci sarà una legge sui diritti civili perché non è pensabile che questo tema torni ad essere argomento di discussione politica”, così disse Matteo Renzi al termine del suo discorso di 48 minuti sulle riforme da portare a compimento entro la fine della legislatura. Il 14 giugno il Presidente del Consiglio, nonché segretario del Pd, fece un’altra dichiarazione molto forte, durante l’assemblea nazionale del suo partito, affermando che entro settembre anche l’Italia avrebbe avuto una legge sulle unioni civili, sul modello di quella tedesca. Niente matrimonio dunque né adozione per le coppie dello stesso sesso, ma la garanzia di una legge che ne riconosca l’esistenza sul piano giuridico, tutelando i diritti fondamentali della persona e della coppia. Siamo ormai ad ottobre, ma di quell’auspicato provvedimento non c’è neanche l’ombra. Eppure l’Italia è davvero il fanalino di coda dell’Europa, se si pensa che perfino l’Estonia ha recentemente approvata una legge in tal senso. Pesano in questo scenario già cupo le parole del Ministro Angelino Alfano che ha ordinato ai Prefetti di considerare illegittime le trascrizioni dei matrimoni tra persone dello stesso sesso celebrati all’estero. I Comuni, quelli grandi e quelli piccoli, si sono ribellati e le associazioni Lgbt continuano le loro battaglie, mentre il Ministro dice di sentirsi “insultato”. In un’intervista al settimanale L’Espresso, il Sottosegretario Ivan Scalfarotto del Partito Democratico mette in luce come la presenza di Ncd – partito guidato proprio da Alfano – ostacoli il varo della legge. In realtà, ad essersi messi di traverso ci sono anche i montiani di Scelta Civica e i cattolici del Pd. Secondo Scalfarotto, “le differenti posizioni alla fine non giovano a nessuno, perché i diritti civili vanno avanti lo stesso. Se la politica non fa le leggi, arrivano le sentenze dei giudici ordinari, della Consulta, della Corte europea dei diritti dell’uomo”. In effetti, il Governo della “svolta buona” è in ritardo o latita sui cosiddetti temi sensibili che riguardano anche fine vita e biotestamento; fecondazione assistita; aggiornamento della legge sull’aborto; legalizzazione delle droghe leggere; introduzione del reato di tortura. Ancora Scalfarotto chiarisce che “questo è un governo di necessità e le questioni etiche sono quelle su cui è più difficile trovare una sintesi, perché riguardano i valori e le visioni del mondo: quindi tutti fanno fatica a considerarli trattabili”. In assenza di interventi da parte del legislatore intervengono tuttavia i Tribunali a tutelare i diritti delle persone, poiché dietro quei temi etici ci sono spesso esistenze violate. Le parole di Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, fanno riflettere: “essendoci un’opinione pubblica straordinariamente a favore di questi temi e una politica invece del tutto paralizzata, lavoriamo sempre di più partendo dai casi individuali per conquistare un diritto collettivo, attraverso sentenze che fanno giurisprudenza”. L’auspicio è che la politica rimetta al centro della sua attività le persone.
Pasquale Musella