“Nel vasto universo creativo i giovani artisti sono sempre nuove stelle luminose. Il loro genio e la loro passione portano infinita vitalità e speranza al mondo, e ogni loro tentativo e innovazione sta plasmando il futuro dell’arte. Questa mostra è una raccolta e un’esposizione dei concetti delle loro forze artistiche”. Wang Shengwen Presidente della Fondazione ArteCina-Italia.
Il progetto BAG-Biennale Arte Giovane è affiliato alla International Young Artists Association e vuole procurare vantaggi agli artisti provenienti da tutto il mondo promuovendo scambi e cooperazione tra essi.
La seconda biennale ha ingaggiato artisti di età al di sotto dei 35 anni, giunti dalla Cina e dall’Italia per instaurare un dialogo e uno scambio tramite la costituzione del tema della rassegna “Bifronte” a Palazzo Velli Expo, nella Capitale.
Palazzo Velli Expo è uno spazio espositivo interdisciplinare nell’attraente rione Trastevere, edificio storico costruito alla fine del Quattrocento. Il palazzo è stato ideato come uno spazio culturale, colmo di fascino. Un ambiente in continuo sviluppo.
La mostra è promossa dalla Fondazione Arte Cina-Italia in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Roma e l’Accademia di Brera.
La retrospettiva sarà visitabile fino al 2 luglio con l’esposizione di 66 giovani artisti italiani e cinesi, successivamente le loro opere giungeranno nella nazione orientale e resteranno in permanenza nella Fondazione Arte Cina-Italia.
“Bifronte” oltre ad essere una esatta riproduzione delle personalità degli artisti è anche una esecuzione del loro stile. L’evento non si riferisce solo alle due facce fisiche ma è un idioma che esprime l’indivisibile legame interiore fra arte e vita.
Tale denominazione ha origine dal bifronte dio Giano, divinità con una ricca storia e un simbolismo coinvolgente. Tra gli dei romani si reputava che fosse il dio dell’inizio, della fine, delle transizioni, del tempo e della dualità.
Ciò fa di lui una figura rilevante nella religione e nella cultura romana, per gli antichi miti Giano era uno degli dei del Pantheon dell’Urbe, era spesso ritratto attraverso due volti, uno attribuito al passato e l’altro al futuro.
Tale dualità si identificava con le transizioni e il cambiamento. Giano era anche associato al tempo raffigurato dalla chiave che aveva nella mano, si pensava che essa aprisse le porte del passato e del futuro. Il dio era infatti intrinsecamente associato a porte, cancelli e passaggi ed era probabilmente il guardiano di tutti gli ingressi e le porte.
Giano non è solo il dio della religione e della cultura antica ma anche una metafora della creatività nei tempi moderni. La sua dualità e appunto l’associazione con porte e transizioni hanno influenzato artisti, scrittori e pensatori adoperando la sua figura in svariate maniere.
La simbologia del titolo della rassegna “Bifronte” è totalmente rappresentata nel trittico “Meridian Gate III (Oro e Porpora) 2024, tecnica mista su tela (vernice acrilica, gesso acrilico e stucco acrilico), del bravo artista Carlo Alberto Floridi attraverso l’archetipo del dio Giano, come già citato.
Tale composizione trae ispirazione dalla Porta Meridiana della Città Proibita di Pechino, accordando i colori oro e porpora, idiomi di magnificenza sia nella cultura romana che cinese. Essa vuol farsi metafora di passaggio e trasformazione evocando la sfida dell’evoluzione personale.
La Porta Meridiana o Wumen è l’ingresso principale, monumentale e imponente della Città proibita di Pechino, consentendo l’accesso meridionale al complesso palaziale.
Inoltre si rifà al concetto dello psichiatra svizzero Carl Gustav Jung, elaborato nell’ambito della psicologia analitica negli anni Venti tramite il quale l’io e il sé si avvicinano, conscio e inconscio si integrano, completandosi a vicenda. Tale percorso determina quindi una specie di viaggio spirituale nei confronti di una superiore consapevolezza di sé.
La filosofia buddista e anche per certi versi quella taoista e induista si rivolgono alla liberazione dell’individuo dal Samsara verso il Nirvana mediante l’illuminazione. Jung realizzò un libro riguardante un testo cinese sacro tradotto in “Il Segreto del Fiore d’Oro”.
In esso sottolineò i parallelismi tra le sue teorie psicoanalitiche dell’individuazione e le idee di consapevolezza spirituale e liberazione dell’eterno ciclo della vita dell’uomo. Lo psichiatra può essere presentato come il pioniere che attuò un ponte tra occidente e oriente, impostando le sue esperienze decennali con i pazienti.
La tecnica del trittico Meridian Gate si basa sulla pressione della pelle per infondere il colore sulla tela, usando mani e piedi e vuole richiamare appunto il viaggio interiore dell’uomo attestando ad ogni impronta il percorso verso la ricercata maturità di ogni individuo.
Le tele mettono in evidenza come l’arte è manifestata tramite l’esistenza e la oltrepassi, integrando abilità tecnica, energia e vitalità.
Carlo Alberto Floridi nasce a Roma e frequenta il Liceo Scientifico Nazareth per acquisire il titolo di laurea presso il DAMS (Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo) all’Università di Roma Tre, in seguito frequenta nel 2023 il biennio della Scuola di Pittura dell’Accademia delle Belle Arti sempre nella Capitale.
L’itinerario dell’artista viene condizionato dalla formazione scientifica e dai suoi studi universitari, spaziando dalla cinematografia italiana, alla psicologia junghiana fino all’astrattismo geometrico.
Tra le sue mostre collettive più significative menzioniamo: “Ex voto. Artisti per Santa Rosalia” e “Supervisione” entrambe presso Palazzo Costantino e di Napoli a Palermo e l’ultima in ordine cronologico nel gennaio 2024 “I colori della Rinascita” nel Museo Venanzo Crocetti a Roma.
L’evento attraverso la comprensione della cultura antica e contemporaneamente moderna e tramite l’esplorazione delle rappresentazioni dei giovani artisti rileva la vivacità, l’attrattiva e l’armonia tra creatività e cultura.