TEATRO DI ROMA, l’assemblea dei soci approva la riforma dello statuto della fondazione. a breve la nomina del direttore generale che affiancherà il direttore artistico.

TEATRO DI ROMA,

l’assemblea dei soci approva la riforma dello statuto della fondazione.

a breve la nomina del direttore generale che affiancherà il direttore artistico.

Roma, 27 settembre 2024 – A seguito del perfezionamento dei necessari passaggi procedurali, l’Assemblea dei Soci della Fondazione Teatro di Roma – costituita da Roma Capitale e Regione Lazio, in accordo con il Ministero della Cultura – ha formalizzato nella seduta odierna la riforma dello Statuto. Con relativo adeguamento in merito all’introduzione di un modello di governance duale che prevede le figure di un Direttore Generale e di un Direttore Artistico.

Questa modifica statutaria è il risultato di un’intesa raggiunta con il concorso di Roma Capitale, assieme alla Regione Lazio e al Ministero della Cultura, al fine di garantire un modello gestionale più idoneo a rafforzare la struttura manageriale e dirigerne la complessità, vista la crescente pluralità di luoghi, funzioni e prospettive; oltre che consolidare il ruolo culturale dell’Istituzione nelle politiche cittadine e nazionali.

La Fondazione Teatro di Roma si dota così di una nuova governance  al servizio di un’operatività articolata e organica che distingue da una parte la figura del Direttore Generale – che predispone, in accordo col direttore artistico, piani di bilancio e di budget secondo la sostenibilità economica e finanziaria, adempiendo agli obblighi contabili e provvedendo alla gestione del personale – dall’altra quella del Direttore Artistico – che disegna il programma culturale pluriennale e annuale operando con autonomia finanziaria, nei limiti del budget deliberato dal Cda.

Il processo di rinnovo della governance entra nella sua fase conclusiva con la convocazione nelle prossime settimane del Consiglio di Amministrazione che, così come previsto dal nuovo Statuto, nominerà il Direttore Generale su indicazione del Presidente Francesco Siciliano.

«Ringrazio i Soci e i consiglieri del CdA per il lavoro, l’impegno e il senso di responsabilità con cui è stato possibile gestire questo percorso di riforma dello Statuto che riguarda la governance del Teatro – commenta Francesco Siciliano, Presidente della Fondazione Teatro di Roma – Auspico che questo assetto istituzionale permetta di aprire nuovi orizzonti per un teatro pubblico forte, complesso e articolato. Consolidando gli importanti risultati conseguiti nella Stagione appena trascorsa e con cui guardiamo avanti a più ambiziosi successi da raggiungere nella nuova Stagione, che sta registrando un incremento notevole degli abbonamenti al botteghino. Da oggi ci proiettiamo con rinnovato slancio verso nuove conquiste, affrontando la sfida culturale di rafforzarci come istituzione di riferimento per la comunità e a difesa del valore dell’arte e degli artisti e di una relazione ancora più forte con gli spettatori e il territorio».

Con questo processo di riforma lo Stabile capitolino adempie alla sua piena funzione pubblica di Teatro Nazionale, che gestisce un complesso Sistema culturale articolato in quattro teatri – Argentina, India, Torlonia; a cui si aggiungerà il Teatro Valle – a garanzia dell’equilibrio istituzionale, dei ruoli dirigenziali, delle competenze artistiche e della missione sociale sul territorio.

«Ci avviamo così verso un nuovo assetto organizzativo a garanzia di una maggiore stabilità gestionale e di una continuità operativa che rilanci l’attività culturale e rafforzi la vocazione pubblica del Teatro di Roma a luogo di promozione e diffusione dello spettacolo dal vivo, valorizzando e rinnovando la migliore tradizione teatrale oltre a sostenere le attività di ricerca e sperimentazione della scena – commenta Luca De Fusco, Direttore della Fondazione del Teatro di Roma – Il nuovo percorso che si aprirà a breve con l’arrivo del Direttore Generale sarà alimentato da un dialogo costante e proficuo, sempre in sinergia istituzionale, per una direzione caratterizzata da un lavoro comune, vitale e di intesa orientato a tracciare un forte impianto progettuale e di politica culturale in tensione proficua tra pubblico, artisti, territorio e panorama internazionale».

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