Il magnate ha vinto aggiundicandosi anche il voto popolare perchè il Partito Democratico ha perso il contatto con la sua base
Con il passare del tempo la serata per Kamala Harris e il suo entourage diventava sempre più amara, scoprendo che uno a uno gli stati in bilico e dai quali sarebbe dipeso il risultato finale delle elezioni si coloravano di rosso. Pennsylvania, Michigan, Nevada, Georgia e North Carolina hanno destinato i loro grandi elettori al candidato repubblicano, che diventa il secondo presidente a servire due mandati non consecutivi dopo il democratico Cleveland a fine XIX secolo.
I motivi della sconfitta sono già chiari: la base dei democratici sta abbandonando il partito. Nel Wisconsin, altro stato in bilico alla vigilia, un afroamericano su 5 ha votato per Trump, mentre nel confronto con Biden era stato solamente uno su 10. Nel paese c’è stato un aumento dei voti repubblicani sia fra gli afroamericani che fra i latini. Colpisce anche che i lavoratori dalle basse competenze, abbiano dato la maggioranza dei propri voti a Trump: il partito repubblicano è diventato quello della working class.
Gli americani hanno scelto il manifesto dei dazi, della lotta all’aborto, della deportazione degli immigrati illegali e della diffidenza verso gli alleati storici come l’Europa. Per la Harris è stato fatale perdere il supporto delle identità che solitamente votano blu: donne, giovani, ispanici e afroamericani.