ENEIDE di KRYPTON

Martedì 21 aprile (ore 21) sul palcoscenico del Teatro Argentina Giancarlo Cauteruccio torna a confrontarsi con l’Eneide, con gli scenari e gli dei di un mito fondativo per la storia dell’Occidente, portando in scena, a distanza di trent’anni, Eneide di Krypton – un nuovo canto. L’opera riprende vita nella versione trascinante ed evocatrice di un “concerto/teatro”, una vera e propria vibrazione di suono e voce, una tessitura tra musica rock e parola teatrale, in dialogo con il presente per indagare nuovi territori scenici e musicali.

Trent’anni fa Eneide di Krypton, diretta da Cauteruccio e con le musiche originali dei Litfiba, fu uno spettacolo cult che generò una rivoluzione estetica nella ricerca teatrale: la rappresentazione multimediale di un poema epico in cui l’elemento narrativo della luce e il tratto stilizzato dei performer rendevano un’immagine sfolgorante del nuovo teatro italiano. L’opera circuitò nei maggiori teatri italiani e approdò nel 1984 al Teatro La Mama di New York per il festival “Benvenuto” New Theatre Italy.

Oggi, quel rumore estetico di Eneide di Krypton torna con una nuova spinta: la necessità di contrastare il rumore contemporaneo che assilla e intacca l’arte e la creatività. Con Eneide di Krypton – un nuovo canto, la compagnia riporta in scena un pezzo di storia del teatro italiano, in cui il regista e i musicisti Gianni Maroccolo e Antonio Aiazzi, a cui si è aggiunto Francesco Magnelli (collaboratore dei Litfiba negli anni Ottanta che insieme ad Antonio e Gianni fonderà in seguito i Beau Geste) hanno ridato vita a un’opera totale. Ed infatti, lo spettacolo – in replica mercoledì 22 aprile (ore19) e giovedì 23 aprile (ore 21) – è completamente arricchito dell’esperienza maturata, del mutato punto di vista e delle nuove possibilità elettroniche in campo musicale e scenografico, dove i quattro artisti entrano direttamente in scena e dove la musica dal vivo, insieme alla voce del regista, attore e anche cantante, e all’intensa voce off di Ginevra Di Marco per il personaggio di Lavinia, si combinano in un’azione fisica e strumentale in grado di generare suoni più maturi e dirompenti. Una vera e propria scossa di suono e voce che ripercorre anni di viaggi immaginari compiuti dai quattro performer, ancora desiderosi di invenzione, di creazione, di ritmo, di rumore. L’impianto scenico è stato ridisegnato, i musicisti “abitano” lignee macchine, enormi woofer, gigantesche bocche di un coro tragico, posizionate su una sorta di barca; mentre le multivisioni delle origini diventano scenari dinamici, digitali e interattivi.

«Questa nuova Eneide si trasforma in una immersione emozionale in quelle notti di trent’anni fa trascorse a pensare come affrontare il poema, come fuggire dalle parole per tradurle in immagini e in suoni, con lo sguardo più di un pittore che di un regista – commenta Giancarlo Cauteruccio – I quadri scenici che scaturiscono dall’esercizio di sottrazione, dalla ardua sintesi di un’opera  gigantesca, ora accolgono la parola attraverso un testo che ho ricomposto per  frammenti, come una canzone scritta per ciascun quadro. Virgilio, Enea, Didone,Turno e infine Lavinia, che nel poema è un personaggio significativamente silenzioso e che qui, invece, prende corpo attraverso la bellissima voce di Ginevra Di Marco. Inutile sottolineare in che misura l’approdo di Enea sulle coste libiche evochi gli sbarchi che segnano tragicamente il tempo presente. Così come la sacralità dell’accoglienza riservata agli stranieri fuggiaschi da Troia distrutta, espressa nelle parole di Didone, faccia inevitabilmente riflettere sull’emergenza dei nostri giorni. E come amore e morte, così legati simbolicamente, e le battaglie di conquista ancora oggi narrino parte dell’esistenza umana, in un’epoca in cui in Europa si sente parlare di una terza guerra mondiale. Mentre nello spettacolo post-moderno del 1983, fondato sull’immagine e sulla “superficie”, io e i musicisti restavamo fuori dal palcoscenico, chiusi nella cabina di regia, in questo nuovo allestimento entriamo in scena per convogliare, attraverso l’azione live, quella energia creativa ed espressiva che è stata per tutti noi un grande punto di partenza».
In occasione delle rappresentazioni dello spettacolo, mercoledì 22 aprile (ore 20.30 – ingresso libero) nella Sala Squarzina del Teatro Argentina si terrà la presentazione del libro “Epica di un migrante – pensando a Eneide di Krypton” di Giuliano Compagno (Iacobelli Editore), con l’autore dialogheranno Giancarlo Cauteruccio, Dario Evola e  Gianni Maroccolo.

 

21 | 23 aprile .15 Teatro Argentina

TSK_Eneide di Krypton - un nuovo canto_ph.Guido Mencari_8

un nuovo canto

scritto e diretto da Giancarlo Cauteruccio

musiche Litfiba – Beau Geste

eseguite dal vivo da Gianni Maroccolo, Antonio Aiazzi, Francesco Magnelli

con Giancarlo Cauteruccio

e con la voce off di Ginevra Di Marco

e con la partecipazione di Fabio Ciccalè

 

corpi in video Massimo Bevilacqua e Claudia Fossi
progetto scenico e allestimenti
 Loris Giancola
progetto luci
 Mariano De Tassis
elaborazioni digital – video
 Alessio Bianciardi e Stefano Fomasi
costumi e assistente alla regia
 Massimo Bevilacqua
operatore laser
 Michele BarzanTSK_Eneide di Krypton - un nuovo canto_ph.Guido Mencari_11

 

Produzione Teatro Studio Krypton

 

 

INFO TEATRO DI ROMA

Ufficio promozione Teatro di Roma:  tel. 06.684.000.346 – Fax 06.684000.360 –  www.teatrodiroma.net

Biglietteria Teatro Argentina:  tel.06.684.000.311(ore 10-14/15-19 lunedì riposo)

Orari spettacolo:  prima 21 aprile ore 21.00 I mercoledì 22 aprile ore 19.00 I giovedì 23 aprile ore 21.00
Durata spettacolo: 65 minuti

 

22 aprile ore 20.30 Sala Squarzina | Teatro Argentina | ingresso libero

presentazione del libro Epica di un migrante – pensando a Eneide di Krypton

di Giuliano Compagno (Iacobelli Editore)

incontro con l’autore, Giancarlo Cauteruccio, Dario Evola e Gianni Maroccolo

 

 

INFO STAMPA  – Per l’Ufficio Stampa Teatro di Roma:

Amelia Realino  tel. 06.684.000.308 I 345.4465117 I e_ mail: ufficiostampa@teatrodiroma.net

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