Un’installazione che regala ai napoletani un mondo colorato e infantile in cui si può passeggiare
Dal 25 aprile al 31 agosto 2015, il Museo Madre di Napoli ospiterà l’opera di Daniel Buren “Come un gioco da bambini”. Un percorso incantato che porta il visitatore all’interno stesso della realizzazione dell’artista. Un viaggio da bambini, magico dove è possibile vedere quello che l’autore vede e sentire quello che egli sente grazie alla sua creazione “in situ”, ossia al suo operare direttamente per il Madre e con gli spazi del museo. Un’opera unica dunque.
Daniel Buren è uno dei massimi artisti contemporanei. La sua opera la si può riassumere come un incrocio tra i suoi interventi e gli spazi, anche urbani, ove questi sono realizzati. Ecco perché teoricamente la sua produzione è definibile come “in situ”. Ha sempre un forte impatto visivo a cui si lega anche quello emozionale. Buren ha basato tutta la sua produzione su di un “utensile visivo”, una stoffa da tende a righe di 8,7 cm, alternativamente bianche e colorate. Più recentemente, dagli anni Ottanta ha progressivamente accostato la realizzazione di opere di formato tradizionale in favore delle installazioni architettoniche in spazi pubblici.
Da aprile ad agosto l’artista interverrà nella sala Re_PUBBLICA MADRE con la grande installazione in situ intitolata Come un gioco da bambini, in collaborazione con Musée d’Art Moderne et Contemporain di Strasburgo.
I visitatori vengono accolti nella grande sala al piano terra del museo, trasformata in uno spazio ludico, un vero e proprio gioco di costruzioni a grandezza reale. Il cammino è un policrono percorso scandito da solidi geometrici di svariate forme che daranno vita ad una città multicolore. Troveremo costruzioni a grandezza reale che ci permetteranno di esaudire il talvolta latente ma forte desiderio di capire come si saranno mai sentiti quei famosi ragazzi ristretti nel celebre cult disneyano. Risultato della collaborazione fra l’artista e l’architetto Patrick Bouchain, l’opera si rivela essere prezioso mezzo attraverso il quale lo spettatore vive, fisicamente e visivamente, una totale partecipativa interazione con lo spazio circostante. Una città nella città l’istallazione di Buren, fatta innanzitutto di colori, di cerchi ipnotici su cui appaiono le righe segno distintivo delle sue opere, archi colorati, torri cilindriche, basamenti quadrati, timpani triangolari, collocati simmetricamente fra loro come se fossero parte dell’architettura stessa del museo. Un’esperienza formativa e al tempo stesso immaginativa.
Dunque verrebbe da chiedere: “giocate oppure no?” Secondo il filosofo greco Platone: “Si può scoprire di più su una persona in un’ora di gioco, che in un anno di conversazione”. Buren sembra saperlo, quello che lui propone non è semplicemente un gioco ma qualcosa di più, un’esperienza che lascia spazio alla fantasia e alla parte fanciulla che è in ognuno di noi, volendo essere pascoliani, ma tutto ciò viene reso possibile non in un mondo parallelo ma esattamente nella realtà dove ci troviamo. La grandezza di questo artista risiede proprio nella capacità che ha di portare il pubblico a vedere quello che immediatamente non si vede, a non abbandonare il sogno e la fantasia, i colori e le luci, a leggere tra le righe della vita e vista che ci circonda.
Box informazioni:
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Come un gioco da bambini – lavoro in situ
dal 25.04.2015 al 31.08.2015
MADRE – Museo d’Arte Contemporanea Donnaregina
Via Settembrini 79, 80139 Napoli
info: +39.081.193.13.016
mail: info@madrenapoli.it
Grazia Manna