In questo volume, il n. 8 dei Monumenta Historica Societatis Iesu. Nova Series, Mirella Saulini pubblica, nel testo latino con traduzione in italiano a fronte, le tragedie Christus Nascens, Christus Patiens e Christus Judex del padre Stefano Tuccio S.J. (1540-1597); le tre opere sono inedite, ad eccezione dell’ultima, della quale esistono però soltanto edizioni dell’epoca e non edizioni moderne.Il Tuccio, nato a Monforte, un paese in provincia di Messina, è una personalità significativa nella storia della Compagnia di Gesù; egli fu docente di teologia, oratore papale e, soprattutto, diede il proprio fondamentale contributo di teologo alla Ratio atque institutio studiorum Societatis Iesu, il documento che regolava la vita e l’attività dei collegi dei Gesuiti. Il Christus Nascens, il Christus Patiens e il Christus Judex costituiscono una trilogia che occorre conoscere nella sua completezza e sono tra le opere più interessanti dei primi decenni del teatro gesuitico.I testi pubblicati dalla Saulini sono quelli delle versioni più antiche, conservati manoscritti dalla Biblioteca RegionaleUniversitaria di Messina. Altri manoscritti rivelano successive e importanti modifiche al Christus Nascens e al Christus Judex; la curatrice del volume le riporta in appendice.Un’ampia introduzione fornisce la biografia di Stefano Tuccio uomo e intellettuale, fa il punto sugli studi fino a questo momento condotti sul teatro dei Gesuiti e colloca la produzione del teologo di Monforte all’interno dello sviluppo di questo teatro, presto evolutosi da semplice recitazione di poesie e dialoghi a rappresentazione teatrale vera e propria.In particolare la Saulini si sofferma sulla novità, non sfuggita già a suo tempo alla critica più avveduta, delle tragedie cristologiche tucciane, con le quali, dopo anni di assenza, dovuta certamente anche al rispetto per la sua figura divina, Gesù torna sulla scena. La tragedia sacra, che viene dal Tuccio legittimata nei prologhi, si solleva dunque al suo contenuto più alto: il Cristo stesso, nel Christus Patiens il Cristo che muore.Mentre fino ad ora gli studiosi del teatro dei Gesuiti hanno rivolto la propria attenzione al Christus Judex, la grandiosa tragedia del giudizio universale tanto apprezzata a suo tempo dagli spettatori, in questo volume la studiosa sottolinea il valore teologico della seconda tragedia, quella della passione e crocifissione di Gesù, il quale con la propria morte riscatta i peccati degli uomini e con la resurrezione pone il fondamento della fede dei Cristiani. L’altezza del contenuto corrisponde all’importanza del Christus Patiens, e dell’intera trilogia, nella storia del teatro sacro, dunque del teatro tutto. Questo, secondo la Saulini, fa di Stefano Tuccio un drammaturgo dall’opera del quale non si può prescindere.Il volume in questione è corredato da un’ampia bibliografia ragionata e da note esplicative che, tra l’altro, rimandano ai singoli passi dell’Antico e del Nuovo Testamento ai quali Stefano Tuccio fa riferimento nelle tre tragedie.
Stephanus Tuccius S.J, Christus Nascens, Christus Patiens, Christus Judex. Tragoediae, Edizione, Introduzione, Traduzione di Mirella Saulini, Institutum Historicum Societatis Iesu, Roma 2011, pp. LX + 292, ISBN 978-88-7041-208-6.