Il maestro Antonio Canova torna alle origini. In occasione della mostra “Canova e i maestri del marmo. La scuola carrarese dell’Ermitage” alcune scultore dell’artista veneto sono arrivate a Carrara, allestite nel sontuoso palcoscenico di Palazzo Cucchiari, sede della Fondazione Giorgio Conti. Nel 1845 lo Zar di Russia Nicola I viaggiò attraverso l’esotica Italia, ingrossando le fila di quel grande fenomeno culturale chiamato “Grand Tour”. Visitò i grandi monumenti di Roma e venne rapito dal fascino dei marmi realizzati negli atelier. Da lì il passo fu breve: lo Zar acquistò e commissionò diverse statue che andarono a riempire la sala della “Scultura Moderna” nel Nuovo Ermitage, costruito vicino al Palazzo d’Inverno di San Pietroburgo. Finalmente oggi tornano nella città toscana le sculture della “scuola carrarese”, opere conservate all’Ermitage ma legate da un filo indissolubile alla città toscana.
Articolata intorno a 16 opere in marmo provenienti dall’Ermitage, 7 gessi dell’Accademia delle Belle Arti di Carrara e una copia di Lorenzo Bartolini custodita all’istituto d’arte di Massa, la mostra ha l’obiettivo di far assaporare al pubblico il gusto collezionistico del grande Zar mecenate. L’esposizione, in programma dal 13 giugno al 4 ottobre e curata da M. Bertozzi e S. Androsov, permette così di percorrere un suggestivo viaggio nella scultura moderna italiana. Organizzata dalla Fondazione Giorgio Conti, con il sostegno del Comune di Carrara, l’Ermitage e il patrocinio della Camere dei Deputati, del Mibact e della Regione Toscana, la mostra affronta il passaggio dalla scultura neoclassica a quella verista e il significato avuto dalla “scuola carrarese” in tale epoca. Una stagione artistica e culturale di grandi cambiamenti che interessò gli anni tra la fine del Settecento (epoca della rivoluzione francese) e la prima metà dell’800 (l’età della restaurazione). Tra i capolavori presenti possiamo indicare: l’Orfeo di Antonio Canova, la Psiche svenuta di Pietro Tenerani, la Fiducia in Dio di Lorenzo Bartolini, l’Amore con colombi di Luigi Bienaimè e la Venere nella conchiglia di Carlo Finelli.
L’esposizione ha permesso inoltre di riaprire al pubblico Palazzo Cucchiari, restaurato da un’equipe specializzata guidata da Tiziano Lera. L’edifico, progettato da Leandro Caselli nell’ottocento, rappresenta un pezzo importanze della storia della città toscana: egli è da molti considerato l’architetto che ridisegnò il profilo della Carrara moderna.
“Canova e i maestri del marmo. La scuola carrarese dell’Ermitage”
Dal 13/06/2015 al 04/10/2015
Via Cucchiari 1 Carrara (MS)
Francesco Consiglio