Torino non è stata solo la capitale d’Italia o il Regno dei Savoia; non è famosa solo per l’arte, per la cultura, per il Salone Internazionale del Libro, per le sue chiese ed i suoi musei, per il grande Toro e la Juventus, per i gianduiotti o il mistero affascinante dei suoi percorsi esoterici. Torino non è solo una piccola, grande città con grandi viali alberati, portici e piazze immense piene di vita e di locali; non è solo un centro enogastronomico in cui degustare dell’ottimo Barolo e mangiare vitello tonnato. Già questo breve ed affatto esaustivo elenco dovrebbe bastare per infondere la voglia di visitarla, di viverla, di osservala, di assaporarla nella sua pienezza. Torino è anche la capitale, o meglio il capitale innovativo, laboratorio di sperimentazioni, di idee, di creatività, di pragmatismo. Torino si presenta come una città tipicamente nordica: regolare, precisa, ordinata, quieta, rigida, lavoratrice. Anche la conformazione topologica delle sue vie e delle sue piazze è nettamente accurata: è quasi impossibile perdersi a Torino. A primo impatto ricorda capitali come Vienna, con il loro rigore, a tratti il grigiore del suo cielo invernale. Insomma, Torino è a tutti gli effetti un grande ed importante centro europeo, in cui nascono progetti quasi unici ed inconcepibili nel resto della penisola. Un esempio lampante è il famoso “Mercato Metropolitano”, che proprio mercato non è. Un investimento di poco più di 400 mila euro diluiti in 9 giorni di lavoro nell’ottocentesca stazione ferroviaria torinese di Porta Susa in Piazza XVIII Dicembre trasformata in uno spazio di 2.500 mq dedicato al cibo di qualità. Con 15 botteghe artigianali che nel 2016 raddoppieranno di numero con il recupero di un’altra ala della storica stazione, abbandonata dopo il trasferimento nella nuova struttura a poche decine di metri. Lo spazio è riservato agli artigiani della qualità che offrono la pizza nella versione del Triveneto, la pasta del Monferrato, il burro della Valle d’Aosta, le nocciole dell’Alta Langa, la focaccia ligure, le birre artigianali; ma anche gli okonomyaki della cucina tipica di Osaka. L’idea è quella di offrire ai torinesi, abituati a vivere nella capitale del mangiar bene, il meglio del territorio piemontese ma anche prodotti di qualità insoliti.
Ogni stand ha occupato quelle che un tempo erano le biglietterie e i corridoi oggi sono animati da persone, tavoli, sedie, cibo, musica, odori. In sostanza si possono trovare esempi di street food che spaziano dal fish&chips ai panini con carni selezionate, primi piatti tipici della tradizione regionale piemontese, birre artigianali, pasticcerie, sushi, fino ad enoteche che propongono ottimi vini pregiati venduti in calice per offrire a tutti la possibilità di godere una buona pausa a costi contenuti e poter degustare prodotti unici e difficilmente accessibili. Una buona parte del Mercato è dedicata anche alla vendita diretta di prodotti a km 0, biologici e particolari. Un luogo davvero suggestivo, ove è quasi impossibile scegliere per la varietà e la bontà del tutto, ove ogni angolo è accuratamente studiato per essere accogliente, ospitale, organizzato in base alle esigenze. Nemmeno troppo grande, si riserva di essere per buone forchette che amano il cibo sano e saporito, la naturalità e la qualità dei prodotti e il relax della vita senza spendere un occhio della testa. Ma non regala solo attimi di piacere sensoriale, all’interno del Mercato si organizzano anche diversi corsi e laboratori culinari per i più intraprendenti e volenterosi. Un ambiente curato nei dettagli, preciso, pulito, nuovo, originale in cui trovare gente di tutte le età e di ogni provenienza, cittadini o forestieri, incuriositi o semplicemente di passaggio fino alla prossima stazione.
Il Mercato Metropolitano si trova in Piazza XVIII Dicembre 4 ed è aperto da domenica a giovedì con i seguenti orari: 7:30 / 22:30; il venerdì ed il sabato, invece, si protrae fino alla mezzanotte.
Per saperne di più, consultare il sito Internet www.mercatometropolitano.it