Sono da poco trascorse le vacanze di Natale e siamo appena entrati nel 1959. A Cuba è stata scritta la pagina più importante della storia dell’isola e Fidel Castro, l’otto gennaio, è entrato come un antico imperatore romano all’Avana. Tra le grida festanti dei cubani, liberati dalla lunga dittatura di Fulgencio Batista, c’è lo sguardo attonito di un giovane ingegnere italiano, che ha accettato di dirigere la costruzione di uno stabilimento di fertilizzanti nel paese caraibico, seguendo la sua innata propensione per l’avventura. Quel singolare punto d’osservazione gli darà l’opportunità di conoscere e frequentare assiduamente e con molta confidenza l’altro protagonista della rivoluzione, Ernesto “Che” Guevara, che in quel momento dirige l’INRA (Instituto Nacional para la Reforma Agraria). Il giovane ingegnere si chiama Stefano Campetella e tra lui e il medico-rivoluzionario argentino s’instaura un rapporto professionale e amichevole, fatto soprattutto di lunghe, avvincenti e affabili conversazioni. Il ricordo di quegli incontri eccezionali è conservato gelosamente nella memoria di Campetella e restituito a noi , con il libro Incontri con il Che, resoconto dei suoi scambi ideologici e non solo con uno dei miti del XX secolo, pubblicato in versione spagnola nel novembre 2015 dopo l’uscita in italiano con Liberilibri nel 2008.
Nell’opera è dipinto un ritratto originale e inaspettato del Che, nel quale difficilmente si può riconoscere l’implacabile direttore della prigione di La Cabaña e della Commissión Depuradora. È proprio questa la forza del volume di Campetella. Su Che Guevara sono state scritte intere biblioteche di volumi, che analizzano il personaggio storico e la persona reale sotto tutti i punti di vista: sociologico, biografico, politologico, psicologico, iconografico, ma lo sguardo di un uomo, che non compare nei libri di storia, che non è uno studioso e che ha avuto solamente l’occasione di avere contatti con il grande mito per prosaici motivi di lavoro, ci offre sorprendentemente l’immagine più vera di un uomo divenuto leggenda. Il suo racconto non è filtrato dalle maglie della storia, che pur essendo un microscopio perfetto per analizzare il mondo intorno a noi, spesso con le sue lenti può distorcere la realtà di avvenimenti e persone. In tal senso, il libro di Stefano Campetella è molto prezioso, perché ci racconta l’umanità della Storia.
Incontri con il Che di Stefano Campetella
Liberilibri
Manuela Pacelli