Michele Modafferi:un artista emozionale

Michele Modafferi, laureato in scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Catania, dal 2005 svolge l’attività per la televisione, per il cinema e per il teatro, il suo ultimo lavoro è “Pulce non c’è”, per la regia di Giuseppe Bonito. La sua ricerca pittorica che va di pari passo con la scenografia , ha conosciuto vari momenti stilistici , le opere degli ultimi dieci anni risentono dell’influenza dell’arte surrealista e metafisica .I suoi recenti lavori come pittore Abstract, rappresentano una linea continuativa della sua ricerca, della sua arte; sono opere queste che risentono della contaminazione del passato , ma si proiettano ad una nuova visione stilistica.“ L’esigenza nuova che mi ha stimolato nella produzione della collezione è di sfoltire, stilizzare e ricercare cromia e forme, l’immagine in quanto mutevole e reinterpretabile da persona a persona. Lo stimolo più grosso è stato di dare al fruitore la possibilità di completate l’opera a suo piacimento, a suo godimento…”Questa è la filosofia che ben esprime Michele Modafferi nel suo operare e che ben spiega quello che lui è oggi; un pittore che compie in ciò che elabora un viaggio sensoriale che vuole condividere con il fruitore. Questo pensiero è ben evidente nei diversi Abstract di Michele Modafferi, numerati perché diversi e molteplici, dove vi sono richiami anche a Pollock, Jean-Michel Basquiat, uno dei più importanti esponenti del graffitismo americano, e ad Andy Warhol, scultore, regista, produttore cinematografico, direttore della fotografia, attore e sceneggiatore statunitense, figura predominante del movimento della Pop Art americana, un artista a 360° proprio come Modafferi, senza tralasciare Burri o Lucio Fontana come punto di partenza per la collezione Abstract o le cromie dell’arte antica cinese, della loro scrittura molto grafica e soprattutto del suo impatto decorativo , per noi quasi sconosciuto, astratto. Le sue opere generano benessere e curiosità’ a chi l’osserva, e in questo obbediscono ai dettami dell’arte e ai suoi fini più nobili e prioritari; sono opere non finite e che parlano a noi dell’artista e suggeriscono diversi spunti di riflessione. Il viaggio di Michele Modafferi è ancora in divenire.