Dal 28 al 30 aprile (ore 21) al Teatro India è di scena un dittico dedicato alla Prima Guerra Mondiale, osservata dal punto di vista delle donne. Prima proposta è quella di Marta Gilmore con Friendly Feuer (una polifonia europea), spettacolo/performance per una scrittura collettiva sulla relazione fra l’Europa di oggi e quella di cento anni fa, all’alba del primo conflitto mondiale.
La lente attraverso cui guardare le vicende di allora è la condizione di chi a quella “guerra totale” tentò invano, più o meno consapevolmente, di sottrarsi: disertori, soldati affetti da nevrosi di guerra; soldati di schieramenti avversi che misero in atto tregue informali; vittime di esecuzioni sommarie e altri provvedimenti punitivi da parte delle gerarchie militari; pratiche autolesioniste con conseguenze mediche e disciplinari anche mortali e così via. Sulla scena, le tante possibili declinazioni del “fuoco amico” che dà titolo al lavoro, in una narrazione frammentata e corale, una polifonia europea con una sensibilità estetica che ricorre ai linguaggi del contemporaneo per dialogare con la storia, rifuggendo la retorica delle celebrazioni. Così, utilizzando una narrazione non descrittiva né lineare, le vicende individuali di diserzione, nevrosi di guerra e suicidio vengono giustapposte a domande relative a un presente precario e feroce. Concetti quali nemico, straniero, codardia, coraggio e patria, sono coniugati al passato come al presente, senza fornire risposte esaustive. Mentre, gli interpreti passano da una lingua all’altra, mescolando fra loro i diversi dialetti nel ricordo di una generazione di fanti, spesso semianalfabeti, che andò alle armi nel ‘mondo di ieri’.
“In un’Europa instabile e segnata da una crisi che diventa condizione esistenziale permanente, la tragedia del singolo, quale che fosse la sua identità nazionale e linguistica, a fronte di una modernità feroce, parla a noi e di noi più che mai – racconta la regista Marta Gilmore – Il nemico, l’altro, i confini, oggi che per entrare in Europa si muore, e per restarci si finisce strozzati dai debiti, sono parole che meritano nuove domande, nutrite dalla consapevolezza di un passato tuttora doloroso”. E infatti, un altro tema dello spettacolo è la rielaborazione di quegli eventi nel momento del centenario e l’utilizzo pubblico della memoria, cartacea o virtuale, a fronte di una domanda sul ruolo della scrittura nel 14-18. La scenografia riproduce, pertanto, un enorme block notes bianco come spazio di scrittura, che prosegue in verticale su un telo in PVC utilizzato come schermo sul quale proiettare sia immagini d’archivio di soldati affetti da nevrosi di combattimento, che pagine web di banche dati europee che si occupano di Grande Guerra. “Un taccuino bianco, una distesa di neve. Di pagina in pagina viene abitato, scritto, strappato e poi steso nuovamente a coprire membra, parole, scie mute di azioni già finite – continua Marta Gilmore – Nell’anno di un centenario che mediaticamente celebra un eccidio quasi dimenticato, facciamo capolino sui campi della Grande Guerra Europea. “Non passa lo straniero” si cantava quando il nemico risiedeva entro i confini di Schengen. Oggi sono altri i cimiteri dei morti senza nome e per loro non suona la fanfara”. Disertare, impazzire, sottrarsi, non come presa di posizione di un soggetto collettivo, bensì come singolo e invisibile atto individuale di chi si arrende. Oggi come allora il fuoco amico toglie il lustro di una fine gloriosa. “Restano il silenzio, frammenti di discorsi, di lingue e di esseri umani. Restano un corpo ritto, le mani alzate, i piedi affondati in mezzo a cumuli di carta strappata. Spalle a chi guarda, di armi non ne ha. Sparate al disertore”.
Scritto da Marta Gilmore a partire da un processo collettivo di scrittura di scena, il testo è il frutto di un lavoro lungo e approfondito su diverse fonti storiche e letterarie, tra cui La follia e la fuga. Nevrosi di guerra, diserzione e disobbedienza nell’esercito italiano 1915-1918 di Bruna Bianchi. Con l’autrice di questo testo, anche professoressa di Storia Contemporanea alla Ca’ Foscari di Venezia, la Compagnia organizza un incontro pubblico coordinato da Attilio Scarpellini, sabato 30 aprile (ore 18.30) al Teatro India. Un’occasione per condividere con il pubblico il lungo percorso di ricerca sulle fonti d’archivio e le riflessioni di questa studiosa sulle forme più o meno solitarie e silenziose di rifiuto della guerra espresse da soldati e ufficiali, e violentemente represse dalle gerarchie militari e dalla psichiatria dell’epoca.
Insieme a Colloqui con la cattiva dea di e con Elena Bucci (3/5 maggio, India), lo spettacolo compone un dittico dedicato alla Prima Guerra Mondiale che si inserisce in Guerre/Conflitti/Terrorismi, il progetto che affronta il tema delle guerre, presenti e passate, e dei conflitti ideologici e morali che interessano le nostre società moderne.
Fonti storiche e letterarie:
Emilio Lussu, Un anno sull’altipiano; Carlo Salsa, Trincee- Confidenze di un fante; E. M. Remarque, Il nemico; De Roberto, La paura ed altri racconti; Hemingway, A farewell to arms; Thomson, The White war; Fussel, The great war and modern memory; Gibelli, L’officina della guerra; De Michelis, Finimondi; Forcella e Monticone, Plotone di Esecuzione. I processi della Prima Guerra Mondiale; a cura di Lucio Fabi, 1914-1918 scampare la guerra: renitenza, autolesionismo, comportamenti individuali e collettivi di fuga e la giustizia militare nella grande guerra; Wu Ming 1, Cent’anni a Nordest. Viaggio fra i fantasmi della “guera granda”.
Il collettivo Isola Teatro ha avviato una collaborazione con il collettivo di scrittori Wu Ming, con i quali organizza una serata presso lo spazio autogestito Strike S.P.A. il prossimo 27 maggio, in cui andranno in scena lo spettacolo Friendly Feuer (una polifonia europea) e il reading concerto Schegge di Shrapnel del gruppo musicale Wu Ming Contingent.
Dal 28 al 30 aprile al Teatro India
Friendly Feuer
(una polifonia europea)
regia e drammaturgia Marta Gilmore
sulla base di una scrittura collettiva
con Eva Allenbach, Tony Allotta Armando Iovino, Marta Gilmore, Vincenzo Nappi
responsabile tecnico Andrea Gallo
Produzione Isola Teatro
con il sostegno di Centro Didattico Musicale, Roma; Crowdarts
sotto l’Alto Patrocinio di: Istituto Svizzero, Roma
Incontro con la Compagnia
sabato 30 aprile (ore 18.30) al Teatro India
Sabato 30 aprile 2016, ore 18.30 – Teatro India – ingresso libero
“Uomini di cartapesta”
Incontro con la Compagnia
Interviene la prof. Bruna Bianchi
coordina Attilio Scarpellini
INFO TEATRO INDIA
Lungotevere Vittorio Gassman (già Lungotevere dei Papareschi) – Roma
Biglietteria Teatro di Roma: tel. 06.684.000.314/311 – www.teatrodiroma.net
Orari spettacolo: tutte le sere ore 21.00
Durata: 1 ora e 35 minuti
Ufficio Stampa Teatro di Roma:
Amelia Realino
tel. 06.684.000.308 I 345.4465117
e_ mail: ufficiostampa@teatrodiroma.net