Bud Spencer

Bud Spencer era per tutti il gigante buono del cinema italiano sempre in coppia con l’amico Terence Hill è morto all’età di 86 anni. L’icona degli spaghetti western degli anni’70 che insieme al suo collega ha conquistato generazioni di ragazzini in uno dei loro cult Lo chiamavano Trinità. Carlo Pedersoli (vero nome di Bud Spencer) è morto in un ospedale romano; la sua è stata una lunga e poliedrica carriera che lo ha reso protagonista non solo in coppia ma anche come singolo. Ma Bud prima di entrare nel mondo del cinema era partito da Napoli la sua città di nascita (in particolare nel quartiere Santa Lucia) dove viveva con il padre un uomo d’affari che a causa del proprio lavoro lo portò a Roma. Nella capitale Carlo si iscrive al liceo e ad un corso di nuoto dove in entrambi i casi brilla portando straordinari risultati fino ad arrivare a soli 17 anni all’iscrizione dell’università. La famiglia però dopo la guerra si trasferisce a Rio de Janeiro e Bud a malincuore è costretto a lasciare gli studi. In seguito farà diversi lavori come operaio, bibliotecario e segretario d’ambasciata ma rientrando a Roma non solo riprenderà gli studi (stavolta giurisprudenza non più chimica) ma continuerà anche l’attività in piscina dove si evidenzierà presto come un asso. Grazie al suo fisico scultoreo infatti sarà scritturato come comparsa in Quo Vadis? e poi sul set di Annibale (dove non incontrerà mai colui che diverrà il suo partner per eccellenza Terence Hill). La sua carriera agonistica nel nuoto concluderà dopo i Giochi di Roma del 1960 e in seguito tornerà per thumbnail_14698qualche tempo in Sud America stando lontano dai propri interessi. Rientrato in Italia apre una propria società, sposa Maria Amato (la figlia del grande produttore Peppino Amato), mette al mondo i primi due figli e scrive canzoni ottenendo un discreto successo. Inizia da qui poi la lunga gavetta verso quel mondo del cinema che in qualche modo lo affascinava. Oltre ai film più popolari, trovano spazio generi diversi come il thriller di Dario Argento (Quattro mosche di velluto grigio) o cinema d’autore di Ermanno Olmi o il dramma di denuncia (Torino nera) di Carlo Lizzani. Tante esperienze e altrettanti successi ma con una grande amarezza poiché come molti altri non ha avuto la giusta considerazione da parte di quel mondo in cui era entrato quasi per caso e restandoci per il resto della sua vita. Nonostante ancora oggi erano popolari tra i bambini e i più giovani Bud e Terence non avevano mai avuto un premio o un invito speciale a festival di prestigio quasi a non voler riconoscere fino in fondo il loro valore artistico. Un uomo Bud che resterà nel cuore di molti ed è proprio per questo che la famiglia ha richiesto l’allestimento della camera ardente in Campidoglio dove chiunque potrà salutare il gigante buono degli spaghetti western.

Noemi Deroma

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