A Tivoli negli ambienti affascinanti di Villa d’Este a celebrare il cinquecentesimo anniversario della prima edizione dell’Orlando furioso di Ludovico Ariosto sino al 30 ottobre una mostra speciale che trascina il visitatore proprio sin dentro il poema
Ben cinquecento anni fa usciva la prima edizione di uno dei poemi più famosi al mondo, l’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto. Protagonisti Orlando ed Angelica le cui vicende amorose tornano ad essere narrate attraverso una mostra appositamente costruita per gli spazi della splendida Villa d’Este. Si tratta di una esposizione organizzata dal Polo Museale del Lazio e diretta da Marina Cogotti che vuole celebrare non solo il poema ma anche l’impatto che esso ha esercitato sulle arti figurative.
Lo scenario di Villa d’Este è, a questo proposito, davvero quello ideale per ricreare gli ambienti e le atmosfere narrate dall’Ariosto; la mostra infatti è stata pensata proprio per questi spazi che sia per le sue sale decorate che per il giardino ed i labirinti sembrano ispirati alle visioni ed architetture presenti nel poema. Le opere in esposizione attingono alle più varie tipologie e tecniche artistiche quali dipinti, sculture, arazzi, ceramiche, disegni, incisioni, medaglie, libri illustrati e si diramano lungo un percorso che si apre al piano nobile della villa, negli appartamenti del cardinale con una introduzione dedicata al volto dell’Ariosto ed al mito del poeta. I dipinti rappresentano così i momenti e gli episodi della vita del poeta. Ad aprire lo scenario il capolavoro di Dosso Dossi per poi arrivare ad un bellissimo dipinto di Simone Peterzano dedicato all’episodio dell’amore tra Angelica e Medoro. In questo settore accompagnano i dipinti tre arazzi estensi prestati dal Musée des Arts décoratifs di Parigi e restaurati per l’occasione che rievocano l’ambiente della corte
estense ed inoltre una serie di maioliche policrome che testimoniano la diffusione delle iconografie ariostesche anche nel campo delle arti applicate.
Segue questa sezione quella seicentesca con una serie di opere d’arti prestate dai musei fiorentini che dimostrano come i temi tratti dal poema ariostesco siano confluiti nelle arti maggiori. Vi è poi un piccolo interludio settecentesco con da alcuni disegni di Fragonard e di Giani ed il passaggio all’Ottocento italiano e francese. In Francia, dopo i celebri dipinti dedicati al Furioso da Ingres e Delacroix, il protagonista dell’iconografia ariostesca risulterà Gustave Doré, rappresentato in mostra da una selezione di disegni originali, dove si dispiega tutta la sua inesauribile fantasia, e da un indimenticabile bronzo dedicato ad uno dei temi più fortunati del poema: Ruggiero sull’ippogrifo che uccide l’orca e salva Angelica. In Italia invece abbiamo i dipinti di Giuseppe Bisi, Massimo D’Azeglio e Giuseppe Bezzuoli.
La mostra si chiude con l’ultima sezione omaggio a Luca Ronconi e attraverso le fotografie scattate da Ugo Mulas, la sera del 24 luglio 1969, in piazza del Duomo a Milano, durante una delle repliche dello storico spettacolo ariostesco messo in scena pochi giorni prima al Festival dei Due Mondi di Spoleto. L’esposizione è integrata con una serie di manifestazioni ed eventi collegati proposti da Villa d’Este. Si tratta di concerti, proiezioni cinematografiche, spettacoli teatrali, conferenze e letture. Il pezzo forte della mostra sono però i giardini della Villa di Tivoli che offrono ai visitatori letture del poema attraverso le voci di Alberto Lupo, Giorgio Albertazzi e Arnoldo Foà torneranno a raccontare l’Orlando furioso in un luogo dedicato all’ascolto, alla riflessione, al riposo come al tempo dei fasti estensi.
Box informazioni:
I voli dell’Ariosto. L’Orlando furioso e le arti Tivoli, Villa d’Este
15 giugno – 30 ottobre 2016 Informazioni Tel. 0774/312070 www.villadestetivoli.info www.ariostovilladeste.it
Grazia Manna