Isa fugge per andare a morire. Romina è l’unica che può salvarla. Ma non sa se lo farà. Allora io vado, nuovo romanzo della ravennate Laura Gambi, appena uscito per i tipi delle Edizioni Pendragon.
«Isa fugge per andare a morire. Romina è l’unica che può salvarla. Ma non sa se lo farà»: l’autrice ravennate Laura Gambi introduce Allora io vado, il suo nuovo romanzo appena pubblicato per i tipi delle Edizioni Pendragon. «È una storia sulla fatica dell’affermazione delle identità femminili oltre i vincoli e le convenzioni sociali; una ricerca coraggiosa sulla caducità del vivere, sul rispetto delle scelte e dei destini altrui, sulla fragilità dell’umano. Lo scarto tra le esistenze delle due protagoniste è incolmabile, tuttavia il loro rispecchiamento rivela l’incessante ricerca di una completezza che non può essere raggiunta».
La trama. Isa, un marito e tre figli oramai adulti, ha una vita agiata e relazioni sociali movimentate. La serenità apparente inizia però a sgretolarsi e la conduce a prendere atto del vuoto delle convenzioni sociali, della falsità delle relazioni più intime, della propria invincibile fragilità. Un giorno, come d’abitudine, va a camminare nel bosco: è convinta di non fare ritorno.
Romina, giovane insegnante precaria, stabilisce un contatto con lei: sente la sua voce, vede i luoghi in cui vaga, assiste alla lenta discesa nell’abisso della consunzione. Può salvarla, ma sa che Isa non vuole essere salvata. E allora che fare? Rispettare la sua decisione di non tornare o scegliere la vita oltre ogni arbitrio?
L’autrice. Laura Gambi (Ravenna, 1962), ha lavorato in servizi rivolti agli immigrati e si occupa di progetti di promozione culturale. Tra le sue pubblicazioni in questo ambito: con Luigi Dadina, Lido Adriano, porta d’oriente (Danilo Montanari editore, 2008); Il pieno e il vuoto: storie di donne e uomini tra l’Emilia-Romagna e l’Argentina (in «Altreitalie», n. 36-37, 2008); Awa che vive due volte (Aiep, 1998, ripubblicato da Elle Unità Multimedia); I wolof del Senegal. Lingua e cultura (L’Harmattan Italia, 1995). Ha curato con altri Partire dal corpo. Laboratorio politico di donne e uomini (Ediesse, 2011) e pubblicato il romanzo Le strade di Lena (Aiep, 2005). Per il teatro ha curato il volume Griot Fuler dall’omonimo spettacolo di L. Dadina e M. N’Diaye (Guaraldi – Aiep, 1994). Ha scritto inoltre, assieme a Luigi Dadina, Amore e Anarchia (in Amore e Anarchia, a cura di Cristina Valenti, Titivillus, 2015) e, con Luigi Dadina e Tahar Lamri, Il Volo – La ballata dei picchettini, messi in scena dal Teatro delle Albe.
Un brano del libro. «L’attesa l’aveva consumata, così ha iniziato a correre incontro al suo destino. Le due del pomeriggio del primo novembre duemilaquattro. Non poteva ancora leggere nelle posture dei corpi, ma capire era diventato necessario, rilevare una volta per tutte chi fosse davvero, ciò che da sempre sapeva le sarebbe accaduto, l’ineluttabile. Le serviva un reagente che portasse alla luce i nodi, le carenze, ma soprattutto che cancellasse con un colpo di spugna le pietose menzogne su di sé e sugli altri, quelle che ogni giorno raccontiamo a noi stessi per tenere assieme i pezzi della nostra vita».
Michele Pascarella Ufficio stampa 346 4076164 michelepascarellateatro@gmail.com