«LE DUE MANI CHE HANNO VISSUTO COME CENTO»

À propos de Rodin…

Dal 24 febbraio al 3 giugno 2018, il Museo Santa Caterina di Treviso ospita la rassegna Rodin. Un grande scultore al tempo di Monet, a cura di Marco Goldin.

Promossa e realizzata dal Comune di Treviso e da Linea d’Ombra, in collaborazione con il Musée Rodin di Parigi, la mostra ripercorre la vicenda biografica e artistica dello scultore francese Auguste Rodin (Parigi, 1840 – Meudon, 1917), attraverso una selezione di 80 opere (50 sculture e 30 disegni).

Appassionato disegnatore sin da bambino, Auguste Rodin assecondò il proprio impulso creativo studiando disegno e pittura alla Petite Ècole (1854-57), per poi completare la propria formazione presso l’École de la manifacture des Gobelins (1857-59). Intorno agli anni ’60, incominciò a lavorare come artigiano e decoratore, prima, a Parigi, presso lo studio di Albert-Ernest Carrier-Belleuse, e, poi, a Bruxelles, dove ebbe modo di far conoscere e apprezzare le proprie opere nei saloni d’arte. La scoperta, durante un viaggio in Italia (1875), della scultura rinascimentale accese in lui una sempre più ardente passione per la materia, che lo spinse a misurarsi con il marmo, il gesso e, infine, il bronzo. Tornato a Parigi, infatti, a partire dalla seconda metà degli anni ’70, Rodin realizzò le sue prime sculture di successo, come l’Età del bronzo e il San Giovanni Battista. Nel 1880, lo Stato gli commissionò, per il futuro Museo delle Arti Decorative, la Porta dell’Inferno, un progetto ispirato alla Commedia dantesca, al quale l’artista lavorò fino alla morte, senza riuscire a portarlo a termine. Tuttavia, proprio quest’opera incompiuta costituirà per lo scultore il punto di partenza per la realizzazione di molti capolavori, tra i quali si annoverano, soprattutto, Il pensatore e Il bacio. Unica costante, nella vasta e variegata produzione di Rodin, che comprende, oltre a celeberrimi gruppi scultorei di dimensioni monumentali (emblematico quello de I Borghesi di Calais), una rilevante quantità di busti e ritratti di piccolo formato, è il movimento, anima e corpo della sua inconfondibile cifra stilistica.

Accanto a molti dei più significativi lavori di Rodin – L’Età del bronzo (1876), Il pensatore (1880), Il bacio (1886), Busto di Victor Hugo (1894), Monumento a Balzac (1991-’98) e le maquette de I Borghesi di Calais (1884-’89) e della Porta dell’Inferno (1880-1917) –, il museo trevigiano presenta un dipinto di Edvard Munch che ritrae Il pensatore di Rodin nel giardino del dottor Linde – noto collezionista sia di Rodin che di Munch – a Lubecca (1907) e un quadro di Claude Monet, scelto fra quelli che furono esposti alla storica mostra Monet/Rodin che si tenne, nell’estate del 1889, a Parigi, presso la galleria di Georges Petit. Il progetto espositivo di Goldin include inoltre uno stimolante confronto con il linguaggio di un altro fra i più grandi scultori di tutti i tempi, Arturo Martini (1889 – 1947), di cui Treviso vanta i natali. La monografica su Rodin in Santa Caterina sarà infatti collegata a un “Omaggio ad Arturo Martini” organizzato dal Museo Luigi Bailo, che possiede (fra sculture, ceramiche e incisioni) oltre un centinaio di opere di Martini.

Dopo diverse importanti tappe (tra cui il Grand Palais di Parigi e il Metropolitan Museum di New York), il Musèe Rodin ha scelto la città veneta per completare e concludere il ricco programma di rassegne dedicate all’artista in occasione del centenario dalla sua scomparsa, rimarcandone, in tal modo, il profondo interesse per la nostra cultura (Donatello, Michelangelo, Bernini, ma anche Dante).

 

A. Rodin, Il bacio, 1886

 

A. Rodin, Il pensatore, 1880

Box informazioni:

Rodin. Un grande scultore al tempo di Monet

(24 febbraio – 3 giugno 2018)

Museo Santa Caterina

Piazzetta Botter Mario 1, Treviso

Mar – Dom 9.00 – 12.30 / 14.30 – 18.00

Lunedì chiuso

info@lineadombra.it

 

 

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