Fascination, della drammaturga catalana Helena Tornero, sarà in scena a Teatro i dal 18 al 23 aprile. Fascination andrà in scena come work in progress, una prima ipotesi di messa in scena, curata dal regista Roberto Rustioni, dopo una breve residenza teatrale a Teatro i, nell’ambito del progetto Fabulamundi. Rustioni, non nuovo alla drammaturgia catalana contemporanea, per la prima volta si mette in gioco su un testo della Tornero, che con questo lavoro nel 2015 ha vinto il premio Lope de Vega.
In Fascination si incrociano le storie di quattro personaggi, due uomini e due donne. In una sala da ballo gli incontri e scontri avvengono attraverso la danza, che conferisce ritmo e respiro alla narrazione. Ma mentre la storia procede comincia a emergere qualcosa di segreto e minaccioso.
Questo percorso di ricerca è sostenuto da Fabulamundi. Playwriting Europe – Beyond borders? (Premio speciale Ubu 2017), progetto europeo di cooperazione che sostiene, promuove e divulga la drammaturgia contemporanea nei paesi coinvolti. Attualmente i partner di Fabulamundi sono quindici, in dieci paesi europei. Per quanto riguarda l’Italia, Teatro i è partner insieme a PAV (capofila) e Area06/Festival Short Theatre.
Lavorano tutto il giorno. Un lavoro stressante, impegnativo e incompreso. Ma tre notti alla settimana si incontrano lì e danzano, Cha-cha-cha. Rumba. Waltz. Lezioni di danza per tutti. Pagate dalla
compagnia. Pasodoble. Bolero. Salsa. Perché la compagnia li ama. La compagnia è come una grande famiglia. Una grande famiglia unita dalla stessa idea. E le famiglie fanno di tutto per rimanere unite. Fox-trot. Tango. Nulla può alterare l’armonia famigliare. Swing. Niente. Uno, due, tre, Mambo.
Fascination è un testo che viene letto con il ritmo e i movimenti dei corpi che danzano. Che provano a ballare, nonostante le loro menti, paure e pregiudizi. Perché il corpo non inganna. Le idee sono barriere, muri, frontiere. Il corpo, comunque, è sempre un passo avanti. Il corpo si muove. Il corpo danza. I gesti rivelano sempre quelle storie che la mente cerca di nascondere.
Con Helena Tornero continua la mia esplorazione – cominciata due anni fa con Jordi Casanovas e Pau Mirò – all’interno della nuova drammaturgia catalana: a Barcellona da tempo è presente un movimento teatrale che, a dispetto di ideologie e separatismi vari, è uno dei più interessanti e aperti in Europa. Helena Tornero ha una scrittura complessa: riesce a gestire con efficacia una qualità realistica nei dialoghi e nelle dinamiche relazionali e nello stesso tempo ha delle aperture liriche improvvise – nei monologhi, spesso rivolti al pubblico – che arricchiscono la materia. “Fascinaciòn” è un testo in cui si incrociano le storie di quattro personaggi, due uomini e due donne. Tutto accade in una sala da ballo e gli incontri/scontri vengono portati avanti attraverso la danza: ritmo e respiro della vicenda. La storia procede e pian piano emerge qualcosa di segreto e minaccioso, senza mai perdere di vista, in ogni caso, la leggerezza tragi-comica delle danze. Una serie di elementi poetici per me essenziali in un buon copione: la mia curiosità si è accesa ed ha messo in moto il lavoro. Roberto Rustioni]
Potrò sembrare frivolo, ma non lo sono. Ballare è la mia vita. Quando sono triste, ballo, quando sono felice, ballo. È impossibile fare la guerra mentre balli. È impossibile ammazzare qualcuno mentre balli. Dovremmo ballare sempre e camminare solo di tanto in tanto. Siamo stati ingannati. La norma, non è camminare. È ballare. [Fascination di Helena Tornero]
Helena Tornero, Figueres, 1973. Laureata in regia e drammaturgia all’Institut del Teatre di Barcellona, ha lavorato come regista, attrice, cantante, sceneggiatrice, traduttrice e insegnante di scrittura e letteratura teatrale. Per il teatro ha scritto El Vals de la Garrafa (Premio “Joan Santamaria” del 2002), Submergir-se en l’aigua (Premio “SGAE” 2007), Suplicants (2008), De música i d’homes (2009), Apatxes (14 d’Abril Premio per il teatro, 2009), Your’e pretty and I’m drunk (2011), Ahir (2012), Don’t Talk to Strangers (2013), Love & fascism (Istanbul, 2014), disPLACE (2015), Una conferència ballada (2016), Fascinaciòn (Premio “Lope de Vega” nel 2015), Vingt-trois avril mille-six-cent-seize, basata sulle opere di William Shakespeare (Ginevra, 2016) e Estiu (2016). È membro fondatore di PARAMYTHÁDES, un gruppo di professionisti delle arti dello spettacolo che offrono workshop di danza, teatro e musica nei campi profughi. Il suo ultimo lavoro drammaturgico è Kalimat (2016), basato sul report del testimone oculare dal campo Nel Kavala, e premiato al Teatro Nazionale della Catalogna come parte di un progetto di teatro sociale.
dal 18 al 23 aprile 2018
drammaturgia e messa in scena Roberto Rustioni con Valeria Angelozzi, Alessandro Bruni Ocaña, Miriam Podgornik e Roberto Rustioni coreografie e movimento Pieradolfo Ciulli voce off Maria Pilar Pérez Aspa video a cura di Raphael Tobia Vogel produzione Teatro i con il sostegno di Fabulamundi. Playwriting Europe – Beyond Borders?
testo vincitore del Premio Lope de Vega 2015 Fabulamundi – Playwriting Europe – Premio speciale Ubu 2017
Teatro i dal 18 al 23 aprile 2018
FASCINATION di Helena Tornero
drammaturgia e messa in scena Roberto Rustioni traduzione a cura di Annabella Canneddu adattamento alla traduzione a cura di Francesco Fava con Valeria Angelozzi, Alessandro Bruni Ocaña, Miriam Podgornik e Roberto Rustioni coreografie e movimento Pieradolfo Ciulli voce off Maria Pilar Pérez Aspa video a cura di Raphael Tobia Vogel