Korean Wunderkammer torna a Milano per invaderla con la sua arte!
Per la prima volta a Rho nella settecentesca Villa Burba, nel comune che ha ospitato Expo nello stesso anno in cui nasce il format. Ancora una volta presso la Galleria Ma-Ec ai piedi del Duomo e alla Fondazione Matalon, entrambe location che hanno registrato in questi anni un forte interesse verso la cultura orientale con diverse manifestazioni.
La seconda novità del 2018 sono le due mostre personali degli artisti Park gil-ju e Kim seung-ho che, che si terranno nelle sale del Consolato della Corea del Sud nella centralissima Piazza Cavour, aperte eccezionalmente al pubblico.
Il format Korean Wunderkammer continua quindi con diverse mostre dedicate al talento coreano declinato nelle diverse discipline di pittura, scultura, fotografia, installazioni. Inoltre verranno esposte opere pittoriche seguendo l’antico uso dell’inchiostro calligrafico, il cosiddetto “Su-muk”, sempre secondo una visione più contemporanea, e di “Min-hwa”, la tradizionale pittura augurale su rotoli di seta.
Per la prima mostra da MaEc accanto all’arte coreana ci sarà la moda con un intervento di Heo su-kyung, fashion designer che rielabora in senso moderno il tradizionale costume chulik.
La scelta italiana ricade ancora su Milano perché è considerata la città più moderna e cosmopolita, dove lo scambio culturale tra le due nazioni si è rivelato proficuo e dove Korean Wunderkammer ha registrato un interesse di pubblico e di mercato in crescita
Le mostre sono organizzate da Orange Bridge Milano, l’Associazione Lombardia Corea, l’Associazione Korean Folk Painting ed Artvent.
Per il 2018 Korean Wunderkammer si avvale della sponsorship di YBMCMC, marchio della Corea del Sud, produttore di alimenti vegetali realizzati con materie prime biologiche nel rispetto ambientale e reperibili solo nel territorio coreano o limitrofo. Per l’occasione presenterà novità assolute nel nostro paese, adatti a qualunque cultura o credo contemporanei, anche quello vegano. Offrirà un assaggio di Buddy Chip, lo snack a base di alghe marine (gim) e il succo dell’agrume Yuja.
Una Wunderkammer coreana
La parola tedesca “wunderkammer” in italiano significa camera delle meraviglie. In quel particolare ambiente, dal sedicesimo al diciottesimo secolo, venivano collezionati oggetti considerati straordinari per le conoscenze dell’epoca. Non erano prettamente opere artistiche ma memorabilia come invenzioni meccaniche, esemplari di storia naturale, strumenti di misurazione e musicali, monete, cammei, rarità archeologiche o minerali, pietre preziose. Questi oggetti avevano valore didattico ed erano utili soprattutto alla ricerca scientifica ma tutti, compresi alcuni dipinti e sculture, venivano da lontano, nel tempo e nello spazio, e per questo suscitavano stupore.
Korean Wunderkammer ragiona sul concetto del tutto occidentale, legato a un preciso momento storico, pensando alle dinamiche alla base della sua formazione: il viaggio e la scoperta. Questi sono in questo caso declinati in senso moderno al viaggio interiore verso orizzonti nuovi, anche artistici, partendo dall’Europa, dall’Italia, verso l’Oriente, la Corea.
Proprio la Corea del Sud possiede una sorta di wunderkammer orientale in grande: si tratta del Museo Nazionale aperto a Seoul nel 1945, anno dell’indipendenza. E’ l’unione della prima collezione museale imperiale del 1908 situato nel famoso Palazzo Changgyeonggung, con il museo del governo generale giapponese.
Una delle caratteristiche delle Wunderkammer era senza dubbio la varietà e anche queste meraviglie odierne sono estremamente eterogenee, accanto alla fotografia di reportage vedremo sperimentazioni materiche in pittura e scultura, illustrazione e fotocomposizione digitale.
Il format nato da un paese in grande crescita come la Corea del Sud ha esportato talenti che non interpretano il tema della wunderkammer ma ne sono nel loro insieme una rappresentazione contemporanea.
Orange Bridge
Korean Wunderkammer è un’idea di Orange Bridge, ente organizzatore nato a Milano nel 2014 per volontà di Jang Sung-An, per promuovere l’arte e la cultura coreana nel nostro paese. Intende favorire lo scambio tra Italia e Corea attraverso iniziative dedicate alla creatività dei due paesi.
Il suo nome simboleggia la connessione proficua tra le due nazioni, un ponte arancione. Il colore è stato scelto perché caldo e accattivante, che unisce la solarità e luminosità del giallo alla forza e alla vitalità del rosso, ben esprime i valori dell’associazione che intende riscaldare con la luce della creatività l’Italia e la Corea del Sud. Condivide gli stessi valori l’Associazione Lombardia Corea dedicata alla promozione culturale con una vocazione anche all’organizzazione logistica, ente accreditato dalla Regione Lombardia.
KOREAN WUNDERKAMMER 2018
il festival di arte contemporanea coreana
per la quarta volta a Milano
14 giugno-19 luglio
Consolato della Corea del Sud dal 14 al 20 giugno 2018- Mostra personale di Park gil-ju, presentazione 20 giugno ore 18,30
Milan Arts & Event Center dal 16 al 22 giugno- Mostra collettiva di Orange Bridge con la partecipazione della fashion designer Heo su-kyung
vernissage 16 giugno ore 18,30
Villa Burba, Rho dal 19 al 23 giugno- Mostra collettiva dell’Associazione Creativa di Arte Coreana
vernissage 19 giugno ore 18,30
Milan Arts & Event Center dal 26 giugno all’1 luglio- La pittura di Orange Bridge- Mostra collettiva
vernissage 26 giugno ore 18,30
Villa Burba, Rho dal 27 giugno al 4 luglio- Mostra Collettiva di Artvent
presentazione 30 giugno ore 18,30
Consolato della Corea del Sud dal 29 giugno al 6 luglio 2018- Mostra personale di Kim seung-ho, vernissage 29 giugno ore 18,30
Fondazione Luciana Matalon dal 3 al 10 luglio- Mostra collettiva di Su Muk (inchiostro asiatico)- vernissage 3 luglio ore 18,30
Fondazione Luciana Matalon dal 12 al 19 luglio- Mostra collettiva di arte Min-hwa, vernissage 12 luglio ore 18,30
mostre a cura di Michela Ongaretti
Contatti: Jang Sung-An
orangebridgemilano@gmail com
Curatela e Contatti stampa: Michela Ongaretti
cell. 347/5028766 – ongaretticomunicazione@gmail.com