Inaugurata da appena due mesi, la mostra personale di Luciano Ventrone dal titolo Meraviglia ed Estasi (fino al 28 ottobre presso la Chiesa di San Francesco a Gualdo Tadino, Perugia) fa ancora discutere provocando una spaccatura nel panorama dell’arte contemporanea; ancora una volta il critico d’arte Francesco Bonami si scaglia contro una mostra curata da Vittorio Sgarbi, puntando il dito anche in direzione delle opere di Luciano Ventrone. Prendendo spunto dalla recente censura di Facebook ai dipinti del pittore romano, Bonami approfitta per commentare in maniera del tutto personale e soggettiva l’arte del Maestro, definendolo un
semplice “artigiano dell’arte”, dichiarando i suoi dipinti “pornografia” e la sua arte fuori dal tempo.
All’origine del contendere le parole di Bonami: «I dipinti di Ventrone sono pornografici da un punto di vista artistico, nel senso che hanno lo scopo esclusivo e inutile di mostrare l’eccezionale abilità pittorica di un grandissimo artigiano del pennello quale indubbiamente è Ventrone. […] So che scrivendo questo mi attiro le ire e lo sdegno di molti, dall’autore delle opere a Vittorio Sgarbi co-curatore della mostra, che però dovrebbe provare a svegliarsi dal coma rinascimentale nel quale è piombato da troppo tempo. La censura di Facebook è altrettanto fuori dal tempo come lo sono l’artista e i suoi sostenitori, ma a differenza di questi ultimi è pure stupida e dannosa. Nessuno può censurare qualcuno perché ha scelto liberamente di essere inutile ed innocuo». Non tarda ad arrivare la replica di Vittorio Sgarbi, riassunta con ironia dalla vignetta di Maurizio Mariotti: «Non capisco perché io debba turbare così tanto i pensieri di Bonami, forse perché mi rappresenta, nella sua fulgida fantasia, come una sorta di bella addormentata nel bosco del Rinascimento, con abiti probabilmente che poco mi donano! La posizione di Bonami è fintamente originale e libera, in realtà è carica di pregiudizi. Il pregiudizio è che l’arte contemporanea debba essere valutata ideologicamente e non cronologicamente. Sembra una bestemmia oggi un pittore che dipinge e sconfessa quel Fontana che taglia la tela per dire che non si può più dipingere. Per Bonami i “bravi” sarebbero“arretrati” e “indietro”, dimentica però che non solo gli artisti che infrangono le regole sono “degni” di appartenere alla storia, e che qualsiasi arte del presente è presentabile, l’arte di Luciano Ventrone in primis. L’unico scandalo, nel caso dell’opera di Ventrone, è trovarsi davanti ad un pittore che sa dipingere e quindi stupisce perché è capace. Lo scandalo è che le persone sono attratte dalla bellezza e dalla capacità di riprodurre la realtà che questo artista racconta.
Ventrone è quello che più di tutti sfida la natura senza sentirne la nostalgia. Guardando un suo dipinto si ha la sensazione di vedere un
oggetto reale, per cui questo effetto di illusione e confusione desta meraviglia; nessun pittore del nostro tempo lo manifesta in modo così dichiarato e con una riuscita così efficace come Ventrone».