La strategia vincente che ci porterà fuori dalla Matrix europea.

Noi sovranisti siamo cresciuti in questo settore leggendo Il tramonto dell’Euro di Alberto Bagnai e ascoltando le spiegazioni tecniche sulla fallimentare unione monetaria dai video di Claudio Borghi. Eppure oggi che questi noti antieuristi hanno rispettivamente un ruolo nella compagine di Governo ed in Parlamento, le posizioni contro i vincoli europei sembrano essere diventate blande ed in linea con quelle del Ministro dell’Economia: l’eurista Tria. Lo capisco Guido Crosetto quando dice che a vederli tutti in giacca e cravatta a Cernobbio a rassicurare i mercati e l’Unione Europea fa un brutto effetto, e capisco (ma non giustifico) anche i boati di indignazione contro il Governo dei vari antieuropeisti della prima ora come il grande giornalista Paolo Barnard.

Certo, pensare che i leader al Governo abbiano usato i temi cari alla pancia del paese per raggiungere il consenso elettorale ed ora stiano facendo retromarcia per non perdere il posto , è lecito, perché è quello a cui i vecchi partiti ci hanno abituato fino ad oggi. Ma vi spiego perché, in questo caso, è errato.

Il trend europeo dimostra che l’Unione Europea, così strutturata, sta implodendo anche se l’Italia, paese fondatore e quindi di peso, ancora non ha sparato le proprie cartucce. Persino la Svezia, ha dimostrato un rigurgito antieuropeista, pur non essendo agganciata all’euro e pur avendo un grosso numero di ex immigrati che hanno acquisito il diritto di voto. Per logica un partito anti immigrazione e anti UE in Svezia dovrebbe raggiungere il 2% invece ieri, invece, ha sfiorato il 20%.

In Germania, che è senza dubbio l’unica vera beneficiaria dell’euro e dei vincoli imposti alle altre nazioni, la CDU della Merkel è stata sorpassata dagli euroscettici di AfD nei lander dell’ex Germania dell’Est. Basterebbero questi dati per sedersi sulla riva del fiume e aspettare che il cadavere inevitabilmente ci passi davanti. Ma il Governo ha tante altre priorità e su quel fiume non può sedersi. Quello che può fare è dedicarsi, nell’attesa, alle altre priorità: immigrazione; flat tax; politiche del lavoro, rassicurando il morto che cammina in modo che nessuno possa accusarlo di essere l’unico responsabile dell’ omicidio di chi, con ogni evidenza ha già le ore contate.

Agire adesso con aggressività, ed in linea con le sacrosante istante dei sovranisti, vorrebbe dire placare gli animi dei più scalpitanti, ringalluzzire i leoni da tastiera che oggi puntano il dito sulla retromarcia del Governo ma vorrebbe anche dire assumersi tutte le responsabilità del fallimento di un progetto europeo, ormai irreversibilmente avviatosi verso la sua fine naturale.

Questo vuol dire che dobbiamo attendere passivamente qualcosa che potrebbe anche non accadere ? Assolutamente no. Il contributo dell’Italia resta fondamentale. Ma una cosa è contribuire strategicamente e con i giusti tempi ed un’altra cosa è aggredire con azioni impulsive e radicali e diventare così il capro espiratorio della fine dell’euro o delle dure conseguenze che ci saranno nel primo periodo, in caso di riforma radicale dei vincoli europei, prima che ogni paese ne possa raccogliere gli innumerevoli frutti.

Propongo una metafora che meglio possa chiarire la posizione del Governo italiano in questo momento: Immaginate di essere in ostaggio in una stanza, con il vostro carceriere (mercati) che vi tiene un fucile puntato alla testa (spread, speculazioni, ecc). Voi conoscete bene quale sia la via di fuga dalla stanza ( uscita dall’euro; riforma Unione Europea, abbandono vincoli). Ma avete due scelte: agire di impulso, alzandovi dalla sedia e correndo il più velocemente possibile verso l’uscita sperando che il sequestratore non abbia una buona mira; oppure organizzare la fuga di nascosto con il rischio di essere scoperti e puniti.

Oggi, per fortuna, quelle due opzioni estreme e troppo rischiose non sono più le uniche alternative.

Il carceriere da segni di essere gravemente malato e potrebbe morire da un momento all’altro; oltretutto vi state rendendo conto che la vostra fuga possa fare gli interessi di qualcun altro, armato come il carceriere, che dall’esterno ha lanciato chiari segnali che stia arrivando in vostro soccorso.

Cosa fareste a quel punto ? Non resta che aspettare, tranquillizzare il carceriere con parole rassicuranti per abbassare la sua soglia di attenzione e di allarme. Fingere di essere soddisfatti del pane e dell’acqua che ci concede (vincoli europei) e di una vita che tutto sommato, pur svolgendosi in una gabbia (unione monetaria) è meno pericolosa e imprevedibile di una vita all’esterno in libertà ( non usciremo dall’euro, non sforeremo 3%).

Intanto i cecchini esterni, quelli che contribuiranno, per i propri interessi, alla nostra liberazione potrebbero essere quelli come (Bannon/Trump/TheMovement) che stanno dimostrando di avere tutta l’intenzione di sostenere i sovranisti d’Europa, soprattutto in funzione anti tedesca, alla luce della ormai chiara guerra commerciale (e non solo) di Trump alla Merkel.

O quelli che usciranno fuori dalla vittoria schiacciante dei sovranisti alle europee 2019 e da una loro eventuale federazione. Le due alternative potrebbero essere strettamente collegate.

Questo non solo giustificherebbe ma addirittura obbligherebbe l’attuale Governo ad agire con diplomazia e moderazione fingendo la resa in attesa del “al mio 3 di scatenate l’inferno” del post vittoria sovranisti alle elezioni europee con le “armi”che arrivano da oltreoceano.

A chi non capisce queste dinamiche non gli rimane che sbraitare su twitter come bambini viziati a cui è stato negato il tutto e subito. Io, invece, aspetto la conta fino al numero 3.

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