Martedì 27 Novembre ha avuto luogo, presso il Ministero degli Affari Esteri, il quarto incontro seminariale denominato: “ Scienza, nuove tecnologie e diritti umani”. Ancora una volta il filo conduttore del seminario è stato la centralità della persona e la tutela dei diritti umani con uno sguardo ai nuove possibili scenari aperti dalla realtà digitale, dalle frontiere della bioetica fino all’attuale dibattito legato al diritto all’informazione e alla libertà di espressione. Il mondo corre veloce verso nuovi scenari legati alle applicazioni dell’informatica e in particolare di Internet, ma non bisogna mai dimenticare di creare le basi per un mondo più giusto e più democratico poiché, anche nell’accesso a Internet, si riscontra un “divario digitale” tra chi ha la possibilità di connettersi e chi non gode di questa grande opportunità. Il 5 luglio 2012 una Risoluzione approvata dal Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite ha stabilito che l’accesso a Internet è un diritto umano fondamentale; una Risoluzione storica, dato che per la prima volta i diritti umani sono tutelati e difesi nella realtà digitale come lo sono nel mondo reale. Ciò perché, essendo internet un strumento di accesso multiculturale e senza confini, deve potere essere di tutti e non esclusiva di pochi.Altro tema affrontato è stato il diritto all’informazione e alla libera espressione. In un mondo globalizzato, dove le notizie e le fonti di informazione si sono velocemente moltiplicate e diffuse, grazie ad una massiccia presenza di mezzi di comunicazione, tali diritti, sanciti dall’articolo 21 della Costituzione italiana, devono essere tutelati e garantiti nel rispetto della dignità umana e della libera manifestazione del pensiero. Argomento di grande attualità in Italia è in questi giorni oggetto di discussione al Senato e al centro di polemiche da parte di giornalisti ed operanti nel settore dell’informazione. Si è affrontato durante il dibattitola questione relativa alla bioetica che propriamente indica l’etica applicata alla scienza e che si pone interrogativi sui confini tra morale e innovazioni in campo medico e nella ricerca biologica. La Dichiarazione Universale del 19 ottobre del 2005 sulla bioetica e i diritti umani, approvata dalla Conferenza Generale dell’UNESCO, richiamandosi direttamente alla Dichiarazione Universale dei diritti umani del 1948, pone l’accento sul rispetto della dignità umana, riconoscendo l’importanza della libertà della ricerca scientifica e i suoi benefici, ma sottolineando allo stesso tempo che tutto ciò avvenga nel rispetto della dignità umana e dei diritti umani fondamentali. Oggi, più che mai, in un mondo così in evoluzione bisogna saper coniugare innovazioni tecnologiche, scientifiche e mediche in un’ottica di rispetto e di centralità dell’uomo, cercando per quanto possibile di non creare nuovi e più profondi divari tra i popoli, ma di costruire, grazie alle nuove scoperte della scienza e della tecnologia un mondo più giusto e più equo.
Barbara Gallo