Sabato scorso, poco prima che nei Teatri italiani si andasse in scena, ci ha lasciato ancora troppo giovane, dopo una brevissima malattia, Ennio Fantastichini. Al Manzoni lo ha ricordato, al termine dello spettacolo del fine settimana, uno dei suoi più grandi amici, Alessandro Haber, visibilmente commosso e distrutto dal dolore.
Dopo l’Accademia d’Arte Drammatica e il debutto in teatro nel 1970, Fantastichini dal 1980 aveva iniziato a lavorare nel cinema, vincendo molti premi e raggiungendo grande popolarità (tra i film più famosi I ragazzi di Via Panisperna e Porte aperte di Gianni Amelio, Ferie d’agosto di Paolo Virzì, Saturno contro e Mine vaganti di Ferzan Ozpetek), grazie a uno stile che lo rendeva unico, quasi ‘atipico’ nel panorama degli artisti italiani. Aveva partecipato anche a molte serie e film per la tv (di recente era stato il padre di Fabrizio De Andrè nel film tv Principe libero).
Periodicamente ritornava al Teatro che non aveva mai abbandonato del tutto: così era stato ospite al Manzoni, nel 1988, con Orfani (accanto a Sergio Fantoni e a Giulio Scarpati) e, nel 2011, protagonista con Isabella Ferrari de Il catalogo, diretto da Valerio Binasco, dove aveva incantato il pubblico pistoiese.
Nel 2013 infine era stato al Teatro Yves Montand di Monsummano con Beniamino, diretto da Giancarlo Sepe, interpretando ancora una volta uno di quei personaggi ‘scomodi’ che potevano rappresentare una sfida da vincere per un attore di razza come lui era.
L’Associazione Teatrale Pistoiese partecipa al dolore e al lutto del figlio e della sua grande famiglia di amici per questa grande perdita per lo spettacolo italiano.
Assoc