Bohemian Rapsody, Freddie Mercury al cinema

Per questo film parlano i numeri, perché la pellicola in pochi giorni ha incassato 500 milioni di di dollari al boxoffice internazionale, diventando così il biopic musicale di maggior successo nella storia del cinema.

Numeri che rendono bene l’idea di quanto Freddie Mercury e i Queen siano stati amati e continuano ad esserlo.

Quando per la prima volta fu annunciato il progetto di questo film le prime reazioni furono negative, nessuno avrebbe mai potuto interpretare il leggendario cantante, ma l’attore statunitense Rami Malek ha fatto n ottimo lavoro, e il risultato finale è davvero notevole, considerando le ottime interpretazioni degli altri membri della band. In alcuni casi sembra davvero di vedere sullo schermo immagini reali di quarant’anni fa.

Una meraviglia che culmina con i 20 minuti finali del film in cui viene riprodotto in modo estremamente fedele l’intera partecipazione dei Queen al concerto del Live AID del 1985.

La pellicola inizia ripercorrendo la vita del giovane Farrokh Bulsara, che vive con i genitori in attesa che il suo destino diventi eccezionale. Contrastato dal padre, che lo vorrebbe allineato alla tradizione e alle origini parsi, vive per la musica che scrive nelle pause lavorative. E dopo aver incontrato Brian May (chitarrista) e Roger Taylor (batterista) l’avventura comincia, i tre insieme a John Deacon (bassista) diventano i Queen e infilano la gloria malgrado (e per) le intemperanze e le erranze del loro leader, ultimo dio del rock and roll.

E quindi la pellicola raccoglie i crismi del caso, infanzia modesta, il trauma fondante, l’ascensione con prezzo annesso da pagare quasi sempre con una tossicodipendenza, la caduta, la redenzione a cui segue qualche volta la malattia e la morte.

Un po’ come molto storie, è vero, ma comunque ben riuscita.

Bohemian Rhapsody, fortemente voluto e sorvegliato a vista dai membri restanti dei Queen, evoca una leggenda e la racconta tutelando la figura di Freddie, cosa che forse un po’ troppo si accusa vedendo il film e sapendo che genere di personaggio fosse quel geniale artista.

Resta comunque uno spettacolo da vedere assolutamente, per fan e non.

Regia di Bryan Singer; con Rami Malek, Lucy Boynton, Gwilym Lee, Ben Hardy, Joseph Mazzello, Aidan Gillen e Mike Myers; genere biografico, drammatico e musicale; Gran Bretagna/USA; durata 134 minuti, distribuito da 20th Century Fox, in questi giorni nelle sale.

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