Amanti degli animali e appassionati d’arte in un viaggio dentro la grande pittura italiana interamente dedicata agli animali nell’arte dal Rinascimento a Ceruti. Dal 19 gennaio la mostra a Palazzo Martinengo di Brescia per un “ideale zoo artistico”.
Si parte dal Rinascimento e si arriva a Ceruti, nella Mostra di Palazzo Martinengo i visitatori seguiranno il percorso della grande pittura italiana attraverso le figure di cani, gatti, fiere selvatiche ed animali da fattoria presenti nella Nostra tradizione pittorica.
La Mostra è organizzata dall’Associazione Amici di Palazzo Martinengo, col patrocinio della Provincia di Brescia e del Comune di Brescia e curata da Davide Dotti.
L’intento è quello di far comprendere ai visitatori il ruolo fondamentale che sempre nell’arte hanno rivestito gli animali. Si tratta di una esposizione di ben 100 capolavori che spaziano dalle opere di Raffaello e Caravaggio, di Guercino e Tiepolo fino ad arrivare a Ceruti, in un arco temporale che va dal XVI al XVIII secolo.
Quante volte vi sarà capitato di osservare un dipinto famoso dove tra i protagonisti c’era un animale e avete provato a coglierne il senso? Sin dalla pittura antica, grandi maestri hanno spesso dipinto animali, sia come ritratti caratterizzati psicologicamente, sia in compagnia dell’uomo e questo specie in casi di commissioni
ufficiali da parte di aristocratici. Ispirati dalla Bibbia e dalla letteratura classica gli artisti hanno dipinto quadri dove l’animale risulta essere l’unico protagonista simbolo mitologico, oppure icona di santi, come il leone per San Girolamo, o il drago di San Giorgio, o ancora l’agnello di San Giovanni Battista. Tele ispirate alla mitologia come Leda ed il cigno, i personaggi della maga Circe che trasformava i nemici in animali e tanti altri esempi.
La mostra si articola in dieci sezioni: abbiamo tele in cui gi animali simboleggiano l’elemento sacro, altre in cui troviamo l’elemento mitologico, poi troviamo sale in cui prevale la presenza di pitture raffiguranti cani, gatti, animali della fattoria spesso in compagnia di uomini, ed infine una ultima stanza interamente dedicata agli animali esotici, come pappagalli, scimmie, elefanti, tigri, leoni e struzzi ed anche animali fantastici frutto dell’immaginazione dell’artista.
Fondamentali cinque capolavori di Pitocchetto esposte per la prima volta al pubblico, tra queste: Vecchio con carlino e Vecchio con gatto. Altre importantissime opere sono quelle di Guercino, Ceruti, Grechetto, Campi, Duranti e Longhi.
Altre opere mai viste e facenti capo alle collezioni di privati sono: Ritratto di gentiluomo con labrador di Lorenzo Lippi e Venere, amore e cagnolino vestito da bambina del veneziano Pietro Liberi.
Interessante risulta essere anche il fatto che la Mostra è organizzata in collaborazione con il WWF nella misura in cui non vuole porsi solo come evento artistico ma anche porre l’accento su temi come il bracconaggio, la salvaguardia di alcune specie animali ed inoltre troviamo anche il lavoro del Dipartimento di Scienze Naturali e Zoologia l’Università di Pisa, che studierà le opere in cerca di nuove informazioni in merito alla storia delle specie ritratte.
Box informazioni:
Gli animali nell’arte dal Rinascimento a Ceruti
Brescia, Palazzo Martinengo (via dei Musei 30)
19 gennaio – 9 giugno 2019
Info e prenotazioni: tel. 327-3339846; www.animalinellarte.it; info@amicimartinengo.it