Castro Pretorio nei secoli: dalle terme di Diocleziano al Novecento, le trasformazioni di un rione di Roma

Forse l’essenza stessa del fascino di Roma è racchiusa nella sovrapposizione tra epoche storiche diverse, edifici moderni e monumenti classici che si fondono in uno straordinario puzzle spesso di difficile risoluzione. Pezzo su pezzo la nuova iniziativa del Museo Nazionale Romano “Castro Pretorio – L’evoluzione di un rione dall’antichità al XXI secolo” va a ricostruire la storia di una porzione importante del centro storico della capitale, mostrando ai visitatori l’evoluzione nel corso dei secoli dell’area intorno a Piazza della Repubblica e alle Terme di Diocleziano. Il viaggio virtuale immersivo, avvalendosi delle possibilità offerte dai visori 3d, ricostruisce nel dettaglio il più grande complesso termale dell’antica Roma, le Terme di Diocleziano, svelando così ai nostri occhi i marmi policromi, e riuscendo a donare l’impressione generale degli edifici, il caldarium, il frigidarium, le palestre e le biblioteche. A fare da palcoscenico a questo importante progetto multimediale è il Museo Nazionale Romano, diretto da Daniela Porro, precisamente l’Aula Ottagona delle Terme di Diocleziano, probabilmente il luogo del frigidarium minore delle antiche terme. Fondamentale per la riuscita dell’iniziativa è stata la collaborazione con il vicino St. Regis Hotel, inaugurato nel 1894 dal famoso imprenditore svizzero César Ritz, che ha finanziato l’acquisto di 20 visori, 10 disponibili in Aula Ottagona e altri 10 per i clienti del lussuoso albergo. Una sinergica collaborazione tra pubblico e privato per raccontare le vicende che hanno contraddistinto l’evoluzione del rione Castro Pretorio, da area termale ad elegante quartiere post-unitario, in stile piemontese.

L’evento è stato presentato alla stampa il 7 marzo dalla direttrice Daniela Porro: la ricomposizione virtuale è stata realizzata da Progetto Katatexilux, mentre la voce narrante è di Cosimo Fusco. Protagonista del progetto sono le Terme di Diocleziano, asse intorno cui ruota l’intero rione. L’esperienza di realtà virtuale sarà godibile dai visitatori secondo orari prestabiliti e consultabili sul sito www.coopculture.it, fino al 28 luglio 2019, la seconda e la quarta domenica del mese. La storia inizia nel III secolo d.C., quando nel 298 d.C. l’Imperatore Massimiliano avviò i lavori delle terme, per servire i popolosi quartieri del Quirinale, Viminale ed Esquilino. I lavori si conclusero in tempi rapidi: l’inaugurazione dell’impianto avvenne nel 306 d.C. e fu dedicato a Diocleziano. Si trattava di un enorme “palazzo del popolo”: eretto sul colle Viminale, occupava oltre 13 ettari, e vi potevano accedere fino a 3.000 persone contemporaneamente. Dopo la caduta dell’Impero le terme rimasero in attività fino alla metà del VI secolo, quando la guerra tra Bizantini ed Ostrogoti causò gravi danni in tutta la città e l’interruzione dell’alimentazione idrica. Rimasti al di fuori dell’abitato della modesta Roma Medievale, i grandiosi resti delle Terme di Diocleziano non vennero inglobati in nuove costruzioni e subirono semplicemente secoli di incuria. Fino a quando nel 1562, in pieno Rinascimento, papa Pio IV decide di risistemare il frigidarium e parte della natatio creando la Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri: a quest’opera lavora un anziano Michelangelo Buonarroti, e due secoli dopo interviene anche Luigi Vanvitelli, l’architetto della Reggia di Caserta. Una Certosa, che presenta due chiostri, viene costruita in quel periodo nella zona nord del complesso termale. Il chiostro maggiore costruito da Michelangelo presenta proporzioni enormi: 100 colonne per lato per un giardino di silenzio oggi a pochi passi dalla caotica stazione Termini. Passa qualche decennio e nel 1598, gli ambienti dello spheristerium (sala per i giochi con la palla),

vengono riadattati per dar vita alla splendida chiesa di San Bernardo, che con la sua di forma cilindrica e la cupola dotata di oculo ricorda un Pantheon in miniatura. Dopo l’Unità d’Italia il quartiere viene investito da grandi cambiamenti con la costruzione della moderna Stazione Termini e l’apertura di Piazza dell’Esedra, oggi Piazza della Repubblica. I palazzi porticati di Gaetano Koch (1887-1898) abbracciano così la michelangiolesca Santa Maria degli Angeli e dei Martiri, costruita sulle rovine delle Terme di Diocleziano: un immagine che racchiude l’essenza di Roma e di questo nuovo progetto. Secoli di stratificazioni e di progetti architettonici che grazie a “Castro Pretorio – L’evoluzione di un rione dall’antichità al XXI secolo” possono ora raccontarsi e svelarsi ai nostri occhi.

Box informazioni:

“Castro Pretorio – L’evoluzione di un rione dall’antichità al XXI secolo”

Aula ottagonale delle Terme di Diocleziano (ex Planetario), Museo Nazionale Romano; Via Giuseppe Romita, 8

Evento aperto al pubblico fino al 28 luglio 2019, la seconda e la quarta domenica del mese; secondo orari prestabiliti consultabili sul sito www.coopculture.it.

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