Concita De Gregorio a Velletri Libris tra politica e narrativa ha presentato “Nella notte”: “Cosa fa la differenza oggi? La conoscenza”.
Seconda serata con numeri da capogiro per “Velletri Libris”: la rassegna, ideata e realizzata dalla Mondadori Bookstore Velletri in collaborazione con FondArC, ha ospitato la giornalista e scrittrice Concita De Gregorio davanti a quasi cinquecento persone. L’autrice ha presentato, intervistata da Aurora De Marzi, il suo ultimo romanzo “Nella notte” edito da Feltrinelli. Sin dalle ore 20.00, quando si è aperta la degustazione enogastronomica curata da Gelatomania e con i vini selezionati dal CREA, il Chiostro si è riempito di gente, incuriosita da un libro di cui si sta parlando moltissimo e che è in vetta alle classifiche dei più venduti. Alle 20.45, nello spazio anteprima, Rocco Della Corte, giurato e referente del Premio per la narrativa “Velletri Libris”, ha presentato Enrico Strappetti, il primo dei vincitori che tutte le sere saliranno sul palco della Casa delle Culture per leggere un estratto del proprio racconto “Paco, le stelle e il momento del silenzio perfetto” pubblicato nell’antologia “Per un pugno di storie”, che raccoglie tutte le opere selezionate della prima edizione del Premio. Alle ore 21.00 è salita sul palco Concita De Gregorio, accolta da un grandissimo applauso. Prima di cominciare la presentazione, la giornalista ha voluto sottolineare l’ottima accoglienza: “Questa rassegna è diventata un punto di riferimento e una cosa importante: state facendo qualcosa di ottimo, fateci caso… quando le cose belle succedono bisogna farci caso”. È iniziato dunque il discorso sul romanzo: “Nella notte” è il titolo della tesi di dottorato che Nora, una studentessa appassionata di politica, sta scrivendo. Il suo relatore, notando l’arguzia e l’intelligenza della giovane, le propone una sorta di tirocinio in un ambiguo centro studi. La ragazza ovviamente accetta questa opportunità, ma si rende presto conto che il luogo in cui si reca a lavorare nasconde qualcosa di torbido. I sospetti sono alimentati anche dal fatto che un capitolo della tesi cassato dal professore poiché ritenuto troppo “fantasioso” e non attinente alla ricerca è in realtà contenuto in uno dei faldoni degli archivi del centro. Nora si occupa della mancata elezione a presidente della Repubblica dell’onorevole Pegolani e cerca di indagare le cause di un complotto politico che ha scosso la nazione. Nonostante la narrazione sia quella di un romanzo, il realismo è talmente intenso che non ci si stupirebbe di leggere alcuni dei passi del libro sui giornali in edicola oggi. Precisione, accuratezza, stile sono i punti forti dell’opera di Concita De Gregorio, capace di spiegare i meccanismi del potere con gli occhi di una giovanissima dallo spiccato senso critico, abbinato alla sua onestà intellettuale. “Il carburante del potere” – ha detto l’autrice – “sono le informazioni segrete, come quelle in cui Nora si imbatte al centro studi. L’esperienza ci insegna che se hai qualcuno alle spalle il tuo avversario politico ti attacca, se non hai nessuno ti elimina”. Un’indagine, quella raccontata in “Nella notte”, sulle beghe di potere e sui metodi di screening degli interessi del pubblico: “Il mondo del web oggi è come il traffico: organizzato in base ai punti in cui l’utente si ferma, basato sulle attrazioni dell’umanità. Così anche la politica. Ricordo quando, da direttore dell’Unità, mi fu proposto da una società di vendita di video la testimonianza di due parlamentari, di versante politico opposto, in un incontro galante presso un luogo istituzionale. Io respinsi ovviamente l’offerta, ma c’è da chiedersi: se io adesso dessi appuntamento ad una persona tra poche ore in una stanza di questa struttura, come farebbero ad esserci le telecamere? Chiaro che, se ciò accadesse, uno dei due sarebbe complice di chi mette le telecamere”. L’esempio fatto da Concita De Gregorio va a suffragare la tesi della malafede e spiega il sistema dei tranelli: “Tutti i personaggi politici caduti in uno scandalo sono stati traditi. Per eliminare qualcuno dalla scena, come fu per Marrazzo, basta lavorare sul sesso o sui soldi. Intervistandolo, Marrazzo mi ha dichiarato che ben prima della pubblicazione del materiale che ha portato alle sue dimissioni fu chiamato da Berlusconi, che lo avvertì. La domanda è semplice: come fa un antagonista politico, presidente del Consiglio, ad avvertire il presidente della Regione di questa cosa? In quel momento esatto Marrazzo ha capito che doveva lasciare la politica…”. Stesso discorso per Ignazio Marino, che però non aveva alcuno scandalo sessuale alle spalle da poter mettere in pubblica piazza e su cui lavorare mediaticamente: “Il Sindaco di Roma non aveva scheletri nell’armadio di un certo tipo e allora fu messo alla gogna per gli scontrini. Il meccanismo è sempre quello: o gli incontri galanti o i soldi, così si fa fuori un politico”. Il lavoro del giornalista deve quindi intercettare
le traiettorie, seguirle e comprendere le loro logiche senza perdere la lucidità. Cercando di comprendere chi si avvantaggia di uno scandalo o di un altro. Tornando al romanzo, la De Gregorio ha collegato il piano della realtà con la storia di Nora: “Nora e Alice sono due ragazze giovani, quella che resta e quella che parte, e mi serviva, dopo tanti anni in cui sono in questo meccanismo e dò per scontate certe cose, avere lo sguardo vergine e puro dei giovani per farmi le loro domande. Noi siamo una Repubblica fondata sulla consulenza e sull’idea di dare soldi a qualcuno per avere la sua benevolenza o il suo silenzio. Nora si chiede, come un bambino, il perché sia in un centro studi del genere e da lì capisce che c’è qualcosa di strano”. In chiusura, prima del lunghissimo firma-copie e delle foto-ricordo disponibili sul sito www.velletrilibris.it e sulla pagina facebook, Concita De Gregorio ha risposto ad una domanda sull’attualità dicendo la sua senza remore: “Io dico che il futuro è l’unico posto dove possiamo andare, e i giovani non devono diventare una categoria solo per anagrafe. La conoscenza fa la qualità, non la data di nascita. Ed è per questo che la più avvilente campagna denigratoria in corso è contro l’istruzione, il vero grande pericolo. Chi comanda, infatti, in modo non democratico si preoccupa di controllare tre cose: istruzione, informazione e giustizia”. Sulla scuola, da anni al centro del dibattito politico, l’autrice ha evidenziato un paradosso: “Chi si occupa di economia sa che c’è differenza tra spesa e investimento: la scuola viene messa nella spesa, ma non è così perché è un investimento che rende. Ma i nostri politici sono troppo impegnati a baciare il crocifisso e poi far morire la gente, perché non capiscono l’enorme differenza tra accogliere tutti o lasciarli morire in mare. Tra l’altro lasciar morire bambini in mare è parecchio in contraddizione con il crocifisso. E poi la DIGOS controlla i compiti in classe dove si fa un confronto tra le leggi razziali e il decreto sicurezza…”. Una splendida serata, ricca di argomenti e con un’ospite capace di catturare l’attenzione del pubblico dall’inizio alla fine. “Velletri Libris” prosegue con passo svelto e si prepara alle date del fine settimana: il 21 giugno Rita Dalla Chiesa, il 22 giugno il musicista Frankie HI-NRG MC. Sempre alla Casa delle Culture e sempre ad ingresso libero.
Rocco Della Corte