È fatta: Milano e Cortina d’Ampezzo ospiteranno le Olimpiadi invernali dell’anno 2026. E dire che non si è trattato di una selezione facile o indolore, tanto per la concorrenza esterna che per la reticenza interna. Per quanto concerne la prima, c’è l’indubbio valore di Stoccolma – giunta seconda con merito – e le sue capacità di ospitare un evento sportivo di simile portata, forse in questo momento anche superiori alla pur “preparata” Milano e alla socia Cortina, che di certo non manca di strutture atte allo scopo.
E, sempre sotto questo aspetto, non solo Stoccolma: la città turca Erzurum era già stata la prima a cadere, i suoi impianti giudicati non all’altezza dal Comitato olimpico. Mentre dal Canada Calgary, che già aveva ospitato i giochi nel 1988 e sarebbe potuta rivelarsi un’altra agguerrita rivale, si era ritirata già lo scorso novembre in seguito alla preferenza, da parte della propria popolazione, di non ospitare nuove Olimpiadi. Simile il destino di Sion (Svizzera), Sapporo (Giappone) e Graz (Austria).
Milano e Cortina, in mezzo a concorrenti grandi e piccole, hanno vinto e convinto. Nelle parole del vicepresidente del Comitato, Juan Antonio Samaranch Jr., “Milano-Cortina è un progetto bellissimo e straordinario […] solido e che rispecchia quanto previsto con l’Agenda 2020” – ma, come si accennava, la sfida esterna non era l’unica da dover vincere.
Samaranch si rallegra giustamente del beneplacito del governo italiano, che sarebbe potuto non essere scontato. Solo pochi mesi fa, come si ricorderà, la stessa candidatura di Milano, Cortina e Torino era stata bloccata in corso d’opera proprio dal governo: “La candidatura a tre Cortina-Milano-Torino”, diceva il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti (Lega), “non ha il nostro sostegno e muore qui”. Anche l’altra metà dell’esecutivo, il Movimento 5 Stelle, è a lungo tempo stata contraria ai grandi eventi sportivi – si ricordi il caso della candidatura romana alle Olimpiadi 2024.
Eppure qualcosa sembra essere cambiato: se, nel 2014, Matteo Salvini twittava: “Gente che in tutta Italia aspetta una casa e lavoro da anni. E Renzi pensa di fare le OLIMPIADI! Ricoverateloooooo.” (sic), oggi si spertica sullo stesso social network in elogio della candidatura milanese: “Vince l’ITALIA! Vince lo sport! […]”. Ciò gli ha chiaramente gli attacchi di ogni opposizione.
Insomma, a volerla vedere così, si tratta solo di fortuna. Fortuna che in questo momento ospitare un’Olimpiade costituisse, per l’esecutivo populista, più una buona che non una cattiva pubblicità. Sperando che essa rimanga tale in quella che sarà una lunga fase di lavori preparatori verso Milano-Cortina 2026.