Dal 21 giugno all’8 settembre 2019, il piano terra della Casa Testori di Novate Milanese ospita la mostra Tragödie, a cura di Ivan Quaroni. La rassegna è l’ultima del ciclo espositivo Pocket Pair, un progetto di Marta Cereda, volto a evidenziare e valorizzare la vocazione laboratoriale dello spazio di Novate Milanese come centro sperimentale di produzione culturale sul territorio, attraverso una serie di mostre bipersonali, affidate di volta in volta a un diverso curatore – Alberto Zanchetta, Carlo Sala, Alessandro Castiglioni, Ivan Quaroni –, e presenta le opere di Silvia Argiolas (Cagliari, 1977) e di Marica Fasoli (Bussolengo, 1977), due artiste che si esprimono in linguaggi opposti e complementari, incarnando, rispettivamente, lo spirito dionisiaco e quello apollineo.
Il titolo fa riferimento al saggio di Friedrich Nietzsche, La nascita della tragedia dallo spirito della musica, ovvero grecità e pessimismo (1872), nel quale, per la prima volta, le figure delle divinità greche del sole (Apollo) e del vino (Dioniso) vengono poste ad indicare le due energie antitetiche (ordine/caos, luce/oscurità, eternità/contingenza, ragione/passione, forma/colore) che, nel loro incessante conflitto, animano la natura e la cultura, trovando, secondo l’autore, un perfetto accordo nella struttura della tragedia. I due poli dell’esistenza si confrontano qui grazie a Silvia Argiolas e Marica Fasoli. La prima, pittrice sarda, attiva a Milano, «gioca con un forte simbolismo e una espressività dal sapore arcaico, accompagnati ad una ricerca dalle tematiche sociologiche ed un interesse verso le teorie della moderna psicologia Lacaniana»; mentre la seconda, docente, dall’anno accademico 2016/2017, del corso libero di pittura iperrealista presso l’Accademia “Cignaroli” di Verona, dopo una prima fase dedicata al restauro di importanti opere (tra le principali, ricordiamo dipinti della scuola di Tiziano, tele di Jacopo Bassano e del Cignaroli e affreschi di scuola giottesca danneggiati dal terremoto nella Basilica di Santa Chiara ad Assisi), ha sviluppato la propria ricerca espressiva, concentrandosi, dapprima, sulla pittura figurativa iperrealista e, più tardi, sulla costruzione manuale di origami.
Scrive a proposito Ivan Quaroni, curatore della mostra: «Nella pittura di Silvia Argiolas domina lo spirito dionisiaco, l’attrazione per il titanico e il barbarico, l’interesse per il doloroso fondo esistenziale e per la sua controparte panica e sensuale. C’è, nei suoi racconti visivi, l’espressione di uno sguardo coraggioso, intento a scrutare le esplosioni di follia e i deliqui erotici, le estasi e le agonie del magma esperienziale, ma anche la banale quotidianità di esistenze straordinarie o marginali. Placido e distillato è, invece, lo sguardo di Marica Fasoli, governato dalla geometria aurea e trasognata dell’apollineo. La sua indagine pittorica decanta il mondo in forme astratte, filtrandolo attraverso una pletora di diagrammi che alludono alla realtà fenomenica, senza mai rappresentarla direttamente. L’impeto mimetico, che da sempre costituisce la marca stilistica del suo lavoro, è indirizzato verso la pellicola dell’immagine, insieme forma e concetto». L’intento, suggerirebbe il titolo, è quello di offrire, mediante un’esperienza pittorica, lo stesso senso di armonia e di parità fra le due controparti trasmesso, finora, soltanto dalla tragedia.
Box informazioni:
Tragödie di Silvia Argiolas e Marica Fasoli
(21 giugno – 20 luglio / 26 agosto – 8 settembre 2019)
Casa Testori
Largo Angelo Testori 13, Novate Milanese (MI)
Martedì – Venerdì 10.00 – 13.00 / 14.00 – 18.00
Sabato 15.30 – 19.30
www.casatestori.it