Contro le vichinghe hanno capitolato, ma che spettacolo hanno offerto!
In un inizio di estate torrido hanno infiammato gli animi. Per 20 giorni le abbiamo viste correre e donarsi fino al 90°, continuare a giocare anche a risultato certo. Un percorso netto, costellato di abbracci, incitamenti e correttezza, nel campo e fuori. A quel fischio finale hanno risposto con la giusta commozione del sogno infranto, ma schiena dritta e strette di mano in pieno stile fair play.
Nonostante la sconfitta, queste ragazze hanno vinto.
Hanno vinto sui pregiudizi del calcio come sport maschile. Hanno vinto sul maschilismo e sul razzismo con la capitana Sara Gama, inserita nel 2018 da Mattel tra le 17 personalità femminili internazionali (unica italiana) che hanno saputo diventare fonte di ispirazione per le generazioni di ragazze del futuro, omaggiata con una speciale Barbie riproducente le sue fattezze. Hanno vinto sul pay gap, dimostrando di essere atlete professioniste a pieno titolo, e non dilettanti, come la Federazione le classifica e le retribuisce. Hanno vinto sull’audience, catalizzando l’ascolto di prima serata, sulla televisione pubblica. Hanno vinto sulla cultura del becero maschilismo di chi ancora vorrebbe le bambine ballerine e i maschietti atleti (e non si vergogna a dichiararlo). Ma la vittoria maggiore è stata nell’affetto dimostrato dal pubblico che le ha seguite, incitate e difese. Non ci sono stati processi e moviole. Queste ragazze hanno dimostrato che il calcio ancora può essere giocato e può tornare ad essere lo sport più bello del mondo: una palla che rotola e tanti a corrergli dietro per segnare goal!
L’auspicio è che allo spegnersi dei riflettori non cessi l’attenzione e la squadra non si scompagini. Vogliamo vedere ancora queste spettacolari ragazze in campo ed entusiasmarci con loro!
E chissà che, nel frattempo, il mondo dello sport non impari un linguaggio e un comportamento adeguato: non più offese su razza, orientamento sessuale, religione, ma solo sano spirito atletico e corretta coniugazione dei ruoli in italiano (arbitra, portiera, difensora, allenatrice…)